Riscaldare casa a 20 euro l’anno? Dal 2013 con E-cat forse lo si potrà fare
Se tutto va bene, dovreste presto essere in grado di aggiungere al vostro riscaldamento centralizzato esistente un dispositivo rivoluzionario da 400 a 500 dollari / euro con cui potrete riscaldare la vostra casa con una sola cartuccia riciclabile a base di polvere di nichel, per meno di 20 dollari / euro all’anno.
Fino a poco tempo fa, il prezzo del dispositivo è stato stimato a $ 4,000. Grazie alla volontà del suo progettista, l’ingegnere Andrea Rossi (1950), alla partnership industriale con National Instruments negli Stati Uniti, e alla produzione altamente automatizzata, il prezzo è stato diviso per dieci, al fine di tagliar le gambe al mercato di copie per il reverse engineering che sicuramente appariranno una volta che il sistema sarà avviato in larga scala. Obiettivo: 1 milione di unità domestiche all’anno dai primi mesi del 2013. (*)
Delle dimensioni di un computer portatile (il processore è della misura di un pacchetto di sigarette), e di una sicurezza proclamata come totale, questo sistema rivoluzionario, detto di reazione nucleare a bassa energia, non emette, secondo Rossi (ed il Professor Focardi – Università degli Studi di Bologna) alcuna radiazione o emissione di alcun tipo.
Il nichel è abbondante sulla Terra e non è costoso, ma è tossico, soprattutto in polvere, e il trattamento deve essere fatto da professionisti. La quantità di nickel consumato nel processo è estremamente ridotta. Per farsene una idea, secondo Andrea Rossi, un solo grammo può produrre 23.000 megawatt/ora di energia (sì, ventitremila megawatt/ora !).
L’E-cat è un sistema rivoluzionario che utilizza il calore di polvere di nichel, un’infima quantità di idrogeno, uno o più catalizzatori specifici, come pure delle frequenze radio per mettere in moto le forze repulsive (Coulomb) tra le particelle subatomiche in modo vantaggioso, un po’ come ciò che accade nelle arti marziali orientali.
Al momento del lancio, il processo di preriscaldamento del sistema consuma 3000 watt per un’ora. Poi, una volta avviato, il consumo di potenza diventa insignificante, come un computer, producendo una quantità straordinaria di energia termica per riscaldare l’acqua in modo stabile e controllato a 120°C. Il sistema può essere completamente fermato nel giro di 30 a 60 minuti.
L’E-cat è in corso di certificazione negli Stati Uniti da UL (Underwriters Laboratories). Una fabbrica completamente robotizzata sarebbe in costruzione, a quanto sembra in Massachusetts, con National Instruments come partner industriale.
Nel giro di 12 a 24 mesi, il sistema sarà anche in grado di generare elettricità, una volta superate le difficoltà di mantenere la temperatura a 400°C (anziché gli attuali 120°C).
La distribuzione e la vendita saranno effettuate attraverso partner autorizzati, nonché via Internet. Pre-ordini, senza impegno finanziario, possono essere effettuati già da ora tramite il sito Ecat.com.
Visti i rischi inerenti a questo tipo di avanguardistico progetto industriale, Andrea Rossi non vuole in questa fase aprire il capitale a degli investitori privati, accettando il solo sostegno delle imprese e organizzazioni che intendono investire piccole somme di denaro.
In conclusione, questi pensieri di Brian Josephson, Premio Nobel per la Fisica 1973: “Ad oggi, non vi è alcuna base per dubitare delle affermazioni di Rossi” e “reattori del tipo Rossi sono già in produzione e secondo M. Dennis Bushnell Chief Scientist alla NASA, potrebbero “cambiare completamente la geo-economia, geopolitica e risolvere i problemi del clima e dell’energia“. (link)
Se confermato, sembra che siamo davvero in presenza di un cambiamento di paradigma nel settore dell’energia. Probabilmente paragonabile alla scoperta della ruota o del fuoco.
A titolo di paragone, il progetto di fusione internazionale (molto) calda ITER a Cadarache (Francia), dal quale, si spera, a botte di decine di miliardi di euro di denaro pubblico, poter estrarre i primi kilowatt tra cinquanta anni o più e di cui oggi si conosce meglio il carattere altamente aleatorio ed irragionevole (vedi l’articolo pubblicato il 13/01/12 su Mediapart: “ITER, il naufragio”),… può andarsi a rivestire e, soprattutto, cercare di riorientarsi verso un progetto più utile per la società.
(*) Andrea Rossi lavora da 14 a 16 ore al giorno su questo progetto e l’intervista da cui è scaturito questo articolo è stata realizzata il 15 Gennaio 2012 dopo una giornata cosi, tra le 11 di sera e l’1 del mattino. Complimenti all’artista! E tutti i nostri migliori auguri.
Fonti per questo articolo: Intervista a Andrea Rossi il 15 Gennaio dal giornalista scientifico Allan Sterling (Notizie Pure Energy Systems). Riassunto in inglese qui (link). Trascrizione dell’intervista in inglese qui (link).
Catalyst énegie Focardi e Rossi (Wikipedia, francese)
Per ulteriori informazioni: E-Cat è stato descritto sulla AgoraVox 22/12/11 (link) e 29/10/11 (link), dopo la decisiva semi-pubblica manifestazione a Bologna, di un generatore di E-cat industriale da 1 megawatt.
Nel link della Fonte, trovate altri spunti interessanti. Traduzione di Ezio Marano
STA PASSANDO INOSSERVATO IL BUCO DI DE BENEDETTI
De Benedetti e il buco da 1,8 miliardi Sorgenia, fondata nel 1999, negli ultimi 10 anni ha accumulato debiti su debiti, fino a raggiungere quota 1,8 miliardi di euro.
Certo, c’è il “buco” di Alitalia. E c’è quello di Telecom. Ne hanno parlato e scritto tutti. Ma nell’economia italiana ci sono anche buchi “neri”, nel senso che passano sotto silenzio. Come quello di Sorgenia, la società energetica che fa capo al gruppo Cir della famiglia De benedetti.
A rompere il silenzio è Il Giornale, che mette in pagina numeri da brividi. La società fondata nel 1999 al tempo della liberalizzazione del settore, negli ultimi 10 anni ha accumulato debiti su debiti, fino a raggiungere quota 1,8 miliardi di euro. E nei soli primi 9 mesi del 2013 ha annunciato perdite per altri 434 milioni. Un “rosso” dovuto a un errore di fondo commesso dai De Benedetti, che in anni di contrazione della domanda elettrica e di sviluppo delle fonti alternative ha investito miliardi sulle centrali cosiddette “a ciclo combinato” (quelle che funzionano a gas).
Risultato: impianti programmati per lavorare 7-8mila ore l’anno si trovano a funzionare per 2.500 e per il resto rimangono ferme non producendo ricavi ma solo costi fissi. Ora Sorgenia ha chisto alle banche una moratoria e una ristrutturazione del debito, dato che non riesce a rispettare le scadenze e tra 2015 e 2015 deve rimborsi per oltre un miliardo. Le banche, Mps in primis, seguita da Intesa, Unicredit e Mediobanca, tremano. E si irritano, perchè Cir da parte sua non intende metterci un euro, nonostante i 350 milioni sonanti incassati poco tempo fa grazie alla sentenza favorevole sul Lodo Mondadori. Fonte
Bologna, consulenze facili Sprechi, abusi e persecuzioni
Bologna – In Emilia “c’è chi può”. E sono sempre in tanti nonostante l’alone di indignazione sollevato su alcune “spese pazze” dei consiglieri regionali di via Aldo Moro. Come nel caso di una consulenza da circa 30 mila euro (29.743) al proprio avvocato senza procedura di evidenza pubblica e con affidamento diretto. E’ l’ennesima tegola che investe a fine mandato il discusso Sindaco PD di San Lazzaro, Marco Macciantelli, in passato al centro di numerose critiche e di interpellanze parlamentari.
Su questo caso è stato presentato alla Corte dei Conti un esposto da un pubblico ufficiale ma vi sarebbe anche altro.
Nel 2009 Macciantelli commissionò al proprio legale di fiducia, il penalista bolognese Roberto D’Errico che lo assiste da molti anni nei procedimenti penali, un incarico di consulenza in materia di lavori pubblici e Civis, di palese taglio amministrativo – civilistico. (guarda i basso il documento) Il testo della determina nr. 284 dell’anno 2009 non dà adito a dubbi: “incarico per la formulazione di un parere sulle problematiche connesse alla realizzazione del progetto denominato Civis”, e che lo stesso viene affidato in via diretta al D’Errico “per il profilo di alta specializzazione sia in campo accademico che forense e considerato che il consulente individuato offre altissime acclarate qualità professionali e specialistiche in materia e che pertanto l’affidamento de quo puo’ essere disposto tramite procedura di affidamento diretto.”.
Peccato che la legge dei contratti pubblici stabilisca che per gli importi superiore a 20 mila euro, limite innalzato nel 2011 a 40 mila, non ci può essere l’affidamento diretto, ci deve essere una procedura comparativa tra offerte diverse con l’obbligo di confronto di almeno un certo numero di offerte (la citano anche gli autori del best seller La Casta Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo). Ma l’incarico affidato da Macciantelli è da 29.743 euro, nel 2009 e con affidamento diretto.
Su questo caso è stato presentato alla Corte dei Conti un esposto da un pubblico ufficiale ma vi sarebbe anche altro. Nel 2011, dopo che indagini della Procura di Bologna avevano ancora una volta interessato il Comune di San Lazzaro di Savena, per l’ennesimo caso di edilizia abnorme il primo cittadino era finito sotto le critiche di comitati cittadini. Il Sindaco Pd avvio’ a mezzo stampa una pesante campagna mediatica di delegittimazione in danno del pubblico ufficiale di cui parliamo, ritenuto responsabile di aver semplicemente denunciato in passato diversi illeciti avvenuti in quel territorio divenendo, secondo la surreale idea del Sindaco PD, un nemico della comunità da combattere. Meglio se con soldi pubblici.
La vera e propria locale “fatwa” lanciata a mezzo stampa venne tradotta da ignoti in una sequela di minacce di morte pervenute al pubblico ufficiale e alla sua famiglia, fino al punto da indurre l’ufficio di appartenenza a sottoporlo a tutela proponendogli il trasferimento ad altra sede. Dopo aver effettuato pressioni su ben due Questori e un dirigente di polizia allo scopo di censurare l’investigatore, Macciantelli decise di recarsi nel 2011, per ben 4 volte presso il Comando cittadino della Polizia postale senza però mai formalizzare alcunché. Oscuro il motivo delle visite.
Contestualmente il Sindaco varo’ una delibera denominata anti – critiche prelevando da un fondo di riserva comunale circa 6000 euro da destinarsi a un altro legale (l’avv. Rossetti) per una analisi su siti e scritti ritenuti offensivi dall’Ente Pubblico forse nella speranza di arrivare a colpire comunque quel cittadino, responsabile, sono parole del Sindaco “con le sue denunce del degrado cittadino”.
Ma il pubblico ufficiale denuncia con esposto indirizzato alla Corte dei Conti anche questo spreco.
Un apparente disegno univoco con soldi pubblici e con un dato ulteriore: la ricognizione peritale sui siti internet e sugli scritti analizzati dal Rossetti sarebbe stata poi estesa liberamente da questi in un atto di denuncia in rappresentanza dell’Ente. Ma la delibera del Comune, al contrario, gli richiedeva solo un parere su testi e contenuti potenzialmente offensivi.
Una sequela di comportamenti che per grado diverso non si dovrebbero tenere. Non si potrebbe. Ma tanto siamo in Emilia e “c’è chi può”. Fonte
ROMA: OCCUPATO il Municipio V
BASTA! BASTA! BASTA! I cittadini chiedono RISPOSTE! Le regole vanno RISPETTATE! VOGLIAMO, ESIGIAMO TRASPARENZA! Chiediamo SANZIONI per chi non rispetta lo statuto di Roma Capitale!
Il Municipio deve dare voce ai cittadini, siamo loro dipendenti e rispondiamo a loro di quanto compiuto.
Atti importanti per dargli voce sono le interrogazioni e le question time presentate
(e protocollate).
Queste vengono SISTEMATICAMENTE IGNORATE dal presidente e dai 6 componenti della giunta che, facendo passare il tempo lasciano i cittadini in uno stato di ABBANDONO.
Dopo settimane di reiterate denunce evidenziate e verbalizzate nei consigli municipali, in conferenza dei capigruppo e in segreteria, dopo ennesime promesse di risposta a cui non abbiamo mai visto dare un seguito, abbiamo deciso di OCCUPARE in modo del tutto pacifico la sala consiliare come segno di protesta pur di aver delle risposte da portare ai cittadini.
E quale è stata la risposta?
Attacchi da parte della maggioranza sia sul piano personale che su quello politico, come anche riportato nell’articolo su Municipio V News Go, con l’accusa di non fare nulla (a breve la pubblicazione dell’elenco delle attività svolte), come se lorsignori, dall’alto dei loro numeri, fossero i recordman dei fatti e degli impegni portati a termine che invece di “riempirsi la pancia” durante i consigli stessero ad ascoltare si renderebbero conto che “impedire al consiglio di svolgersi regolarmente priva tutti i consiglieri della possibilità di un dibattito” è un’azione da ricordare in TUTTI i consigli (reiterato come sopra evidenziato).
La sola e continua risposta del presidente e della maggioranza è “non ci sono i soldi”. Ma i cittadini non vogliono soldi, vogliono RISPOSTE, che non necessariamente sono di tipo economico, ma sono di tipo politico, gradirebbero capire qual’è la visione del futuro di questa maggioranza così miope che guarda così vicino nel tempo, pronta a risolvere problemi del tutto contingenti ma cieca di fronte a qualsiasi discorso di prospettiva a lungo termine.
Noi siamo pronti ancora ad azioni dimostrative se questa sordità continuerà a persistere.
NON CI ARRENDEREMO MAI.
Ecco le interrrogazioni presentate senza alcuna risposata:
SCANDALO A GENOVA PER LA DIRETTRICE DELL’UNIVERSITA’. TUTTI I GIORNI RAPALLO GENOVA E RITORNO. A SPESE NOSTRE
CASA-UFFICIO IN AUTOBLU: “COLPA DEL TROPPO TRAFFICO”.
Genova – La cara vecchia auto blu, pagata con i soldi pubblici, che fa servizio navetta da casa all’ufficio e, spesso, viceversa. Macinando ogni giorno decine, quando non un centinaio, di chilometri. Succede all’università di Genova (e certo, facilmente anche in altre). Nulla di illegale, sia chiaro. Ma in tempi di sbandierate spending review e di uno “stile papa Francesco” che riscuote applausi – gli ultimi, fragorosi, il mese scorso quando si è recato in visita ufficiale al Quirinale con un’utilitaria – a qualcuno fa storcere il naso. Fra i professori e fra gli studenti, che pagano tasse che si aggirano in media sui 1.266 euro, con picchi, perredditi Iseeu sopra i 65.000 annui, di 1.741, 1.969 e 2.197 euro (più i 461 uguali per tutti) a seconda delle facoltà.
L’ateneo genovese dispone di due auto di servizio, una che sarebbe in uso esclusivo al rettore, l’altra per funzioni istituzionali. E fra queste, c’è anche il trasporto casa-ufficio, e cioè Rapallo-via Balbi, del direttore generale Rosa Gatti. Ogni giorno almeno 50 chilometri, 100 se con servizio completo, andata e ritorno insomma. «È necessaria per svolgere al meglio le mie funzioni – spiega Gatti, che per l’ateneo si occupa di gestire i servizi e le risorse, per uno stipendio annuo di 163.915 euro lordi – perché con il traffico che a Genova c’è la mattina e i ritardi che hanno i treni non arriverei mai in orario». E allora un autista la va ogni mattina a prendere e qualche «rara» volta la riaccompagna la sera.
Altri usi dell’auto? Ospiti, come professori, ministri eccetera, da andare a prendere all’aeroporto, ad esempio, o plichi di test d’ingresso da ritirare a Bologna, al Cineca, quest’ultima funzione come imposto dalla legge. Fonte
148 abusivi in Parlamento #tuttiacasa
I 148 deputati di centrosinistra eletti con il premio di maggioranza giudicato incostituzionale dalla Consulta devono andare a casa. La loro elezione non è stata convalidata e a questo punto non può più esserlo. Lo dice anche Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale, che ha ricoperto tale ruolo nel 2005. Chi sono questi 148 deputati di pdmenoelle, sel e centro democratico che occupano abusivamente lo scranno parlamentare? Presto sul blog pubblicheremo i loro nomi e i loro volti. Fuori gli abusivi dal Parlamento!
“Il problema è serio. Per ora no, perché la sentenza entrerà in vigore quando sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, presumibilmente verso la fine di gennaio. Ma il giorno dopo, i deputati che sono stati eletti grazie al premio di maggioranza diventano illegittimi. L’annullamento che pronuncia la Corte costituzionale ha effetto retroattivo. Cioè vale dal giorno dell’entrata in vigore della legge dichiarata incostituzionale. Se la loro elezione fosse stata già convalidata non c’era problema, ma alla Camera è successo. Dunque, una volta pubblicata la sentenza, essendo la legge illegittima, non si può applicare. Diciamolo chiaramente: questa sentenza ha un effetto dirompente. In teoria, dovremmo annullare le elezioni due volte del Presidente della Repubblica, la fiducia data ai vari governi dal 2005, e tutte le leggi che ha fatto un Parlamento illegittimo. Sennonché il passato si salva applicando i principi sulle situazione giuridiche esaurite. Ma dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico.” Piero Alberto Capotosti Fonte
Allarme botulino nelle olive nere. Ministero della Salute: queste le confezioni da non consumare.
Botulino in olive nere, è allarme una donna finisce in Rianimazione. Allarme in tutta Italia, Allerta del ministero della Salute e ritiro dal commercio per tutti i lotti di olive nere dolci e piccanti a marchio “Bel Colle”, dopo che una donna di Forlì è finita in ospedale.
La donna era stata ricoverata nel reparto di rianimazione al Morgagni-Pierantoni con una grave sintomatologia di presunta intossicazione da Clostridium botulinum. Le analisi compiute dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna – spiega l’Ansa – hanno poi evidenziato la tossina di botulino in una confezione aperta di “Olive dolci nere 400 g, a Marchio Bel Colle, lotto L 95-13, scadenza 25 dicembre 2013”, un prodotto sottovuoto acquistato al supermercato Eurospin di via Deledda a Forlì. Prima è stato disposto il ritiro del singolo lotto e poi, oggi, il Ministero ha “disposto il ritiro dal mercato e il richiamo al consumatore di tutti i lotti e tutte le scadenze dei prodotti a Marchio Bel Colle della ditta Magini Massinissa Liliana” a Fiano Romano. L’invito, ripetuto dalle Regioni Marche, Emilia-Romagna e Lazio fin da ieri, è di non consumare il prodotto e di consegnarlo anche aperto al punto vendita dove è stato acquistato.
I PRODOTTI – Il Ministero consiglia la restituzione alla Asl di riferimento. Questi i prodotti Bel Colle a rischio: “Olive dolci nere 400g – Codice articolo: 0080048401.01” e “Olive nere piccanti 400g – Codice Articolo: 0080048701.01”. L’esito delle analisi ha fatto attivare il sistema nazionale di allerta rapido degli alimenti: come previsto dalla legge, è stato disposto che la ditta produttrice e la catena commerciale di distribuzione provvedessero all’immediato ritiro del lotto dal commercio. La ditta, la catena di distribuzione e chiunque commerci il lotto del prodotto devono anche informare i consumatori dei provvedimenti adottati, così la catena di distribuzione ha avvisato i propri punti vendita affinché ritirino le confezioni a rischio e informino i clienti anche con cartelli affissi nei supermercati. I sintomi della grave tossinfezione alimentare si manifestano in un periodo tra poche ore a qualche giorno successivi all’assunzione dell’alimento. Fonte
“Renzi bugiardo”. A Firenze tranvieri in sciopero selvaggio contro la privatizzazione: Amt fa scuola
Firenze. Alcune centinaia di autisti dell’Ataf, l’azienda di trasporto fiorentino, stanno manifestando per le vie della citta’ in occasione di uno sciopero di 24 ore indetto per oggi. Al corteo partecipano anche delegazioni di tramvieri da Genova e Roma.
Gli autisti hanno dato vita ad uno ‘sciopero selvaggio’ e non sono state rispettate le fasce di garanzia, creando forti disagi ai cittadini. Al centro della protesta, è stato spiegato, la disdetta degli accordi, l’ipotesi di spacchettamento dell’azienda e la privatizzazione di Ataf, i cui autisti ritengono il sindaco Matteo Renzi il principale responsabile.
Per questo hanno esposto uno striscione con scritto ‘Renzi bugiardo’ per protestare contro il sindaco che dopo i fatti di Genova ha difeso la privatizzazione di Ataf.
Il corteo è partito dallo stabilimento di viale dei Mille ed ha raggiunto le vie del centro, dove una delegazione ha incontrato il prefetto Luigi Varratta per il mancato rispetto delle fasce protette. Al termine dell’incontro i lavoratori si sono diretti in corteo allo stabilimento di viale dei Mille dove proseguiranno la protesta e le assemblee. Non è escluso, secondo quanto appreso, che lo sciopero possa proseguire ad oltranza. Fonte
“Pianisti” in Senato, l’esposto M5S alla magistratura
Perchè i “pianisti” della partitocrazia smettano di suonare la loro musica stonata fatta di note che si chiamano truffa e sprechi di pubblico denaro. Il Movimento 5 Stelle, sempre attento in aula a denunciare fenomeni di parlamentari che votano per colleghi assenti ha deciso di passare all’attacco in maniera diretta. Lo fa con due azioni: un esposto alla Procura di Roma presentato dai portavoce Enrico Cappelletti, Sara Paglini e Roberto Coti e una proposta di modifica di regolamento del Senato che vede la prima firma di Maurizio Buccarella. VIDEO: