12Lug, 2013
Pernigotti ceduta ai turchi Toksoz Se ne va un altro marchio italiano
Fratelli Averna vende lo storico marchio del settore dolciario.
Novi Ligure – Sarà un effetto della crisi, sarà la stagione dei saldi ma in Italia non si arresta la fuga di marchi storici alla volta di mani straniere. E stavolta, dopo la clamorosa vendita di Loro Piana di pochi giorni fa, è la Pernigotti a prendere il volo: destinazione Turchia. Intanto chi ha fatto tornare nel Belpaese il 100% di un’azienda storica è Mr Geox che ha riacquistato i marchi in Cina della Diadora.
Ma veniamo ai gianduiotti. La famiglia Averna, proprietaria dell’omonimo gigante che produce il rinomato amaro, ha reso noto di aver venduto al gruppo Toksöz, con sede a Istanbul, il 100% della Pernigotti. Si tratta di un marchio storico del “made in Italy” e famoso a tutti per i cioccolatini al gianduia ma anche per il torrone e la pasticceria. Un business che per il gruppo Averna generava un giro d’affari di 75 milioni di euro grazie allo stabilimento di Novi Ligure (Alessandria), dove l’azienda occupa circa 150 dipendenti.
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12Lug, 2013
F35: a Cameri inizia la produzione del primo caccia comprato dall’Italia, ma il governo annulla l’inaugurazione
Mentre in Parlamento e fuori si continua a discutere sugli F35, nella fabbrica di Cameri (in provincia di Novara) sta per partire l’assemblaggio del primo cacciabombardiere della Lockheed Martin già regolarmente acquistato dal nostro Paese. L’evento non verrà festeggiato come da programma, visto che proprio ieri il governo ha deciso di annullare, almeno per il momento, la cerimonia inaugurale dell’assemblaggio dell’F35 italiano organizzata per il 18 luglio da Lockheed e Alenia Aermacchi (la partecipata di Finmeccanica incaricata di produrre le ali dell’F35 Lightning II Joint Strike Fighter e assemblare i velivoli).
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12Lug, 2013
Scalea: sindaco e cinque assessori arrestati per associazione mafiosa
Il sindaco di Scalea Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e cinque assessori della sua giunta sono stati arrestati stamane dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. Il sindaco di Scalea, comune della fascia tirrenica cosentina, secondo quanto si è appreso, è accusato di associazione mafiosa.
I 38 provvedimenti restrittivi eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza tra le province di Cosenza, Bari, Matera, Terni e Salerno, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L’operazione……..Continua su Fonte
12Lug, 2013
PENE PIÙ SEVERE PER REATI CONTRO MINORI E RICICLAGGIO
Il pontefice con motu proprio ha introdotto nuove leggi penali a ogni ambito della Santa Sede. I provvedimenti riguardano il delitto di tortura e un’ampia definizione della categoria dei delitti contro i minori, tra i quali la vendita, la prostituzione, l’arruolamento e la violenza sessuale, la pedopornografia, la detenzione di materiale pedopornografico e gli atti sessuali con minori Lotta alla pedofilia e alla corruzione in Vaticano.
È la battaglia intrapresa con forza da Papa Francesco che, con un motu proprio ha introdotto nuove leggi penali a ogni ambito della Santa Sede. Dal delitto di tortura a un’ampia definizione della categoria dei delitti contro i minori, tra i quali sono da segnalare la vendita, la prostituzione, l’arruolamento e la violenza sessuale in loro danno, la pedopornografia, la detenzione di materiale pedopornografico e gli atti sessuali con minori. Si tratta di leggi che, come spiega un comunicato della Sala Stampa vaticana, “proseguono l’adeguamento dell’ordinamento giuridico vaticano, in continuità con le azioni intraprese a partire dal 2010 durante il pontificato di Papa Benedetto XVI“.
Le leggi hanno contenuti anche più ampi, provvedendo all’attuazione di molteplici convenzioni internazionali, tra cui le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 contro i crimini di guerra, la Convenzione internazionale del 1965 sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale; la Convenzione del 1984 contro la tortura e altre pene, o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e la Convenzione del 1989 sui diritti del fanciullo e i suoi Protocolli facoltativi del 2000. Vengono introdotte anche figure criminose relative ai delitti contro l’umanità. È prevista, infatti, la punizione di delitti come il genocidio e l’apartheid, sulla falsariga delle disposizioni dello Statuto della Corte penale internazionale del 1998. Anche il titolo dei delitti contro la pubblica amministrazione è stato rivisto, in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione. Dal punto di vista sanzionatorio, inoltre, si è deciso di abolire la pena dell’ergastolo, sostituendola con la pena della reclusione da 30 a 35 anni.
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11Lug, 2013
Corte dei conti, contrordine su rimborsi I consiglieri sono liberi di spendere
La magistratura di Torino: non sono obbligati a fornire rendiconti periodici. In Veneto gli atti all’esame della Procura.
I consiglieri regionali godono di un’immunità che non si limita alle opinioni espresse in aula, ma si estende anche alle spese sostenute nell’ambito del proprio mandato politico e rimborsate dall’ente pubblico: è il clamoroso principio appena affermato dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Piemonte, nel respingere la richiesta della Procura contabile torinese di attribuire ai capigruppo in Consiglio la qualifica di agente di conto. Il provvedimento, che ha natura di ordinanza, definisce in primo grado un procedimento speciale di competenza della magistratura contabile giudicante: per agente di conto si considera colui che ha responsabilità di gestione di pubblici denari e che in quanto tale è obbligato a fornire periodici rendiconti ai magistrati. La Corte piemontese, il cui verdetto viene ora impugnato dalla Procura in appello, sostiene che sulle spese dei Gruppi, considerati alla stregua di associazioni private, non è praticabile alcun intervento di sindacato. Un orientamento diametralmente opposto a quello pronunciato in questi mesi su analogo procedimento dalla Sezione giurisdizionale della Corte del Lazio, che ha invece riconosciuto la qualifica di agenti contabili ai capigruppo.
Di fatto, tale sostenuta insindacabilità per gli anni passati viene ora in ogni caso superata dalle previsioni del decreto-legge 174 varato nel 2012 dal Governo Monti e divenuto legge ordinaria 213 del medesimo anno: i Consigli delle Regioni a statuto ordinario devono annualmente consegnare i rendiconti dei Gruppi alle Sezioni di controllo della Corte dei conti, che possono formalizzare rilievi ai quali i Gruppi sono obbligati ad aderire, pena la revoca dei finanziamenti se non addirittura segnalazioni alla Procura contabile (per ipotesi di danno erariale) e alla Procura della Repubblica (per fattispecie di ordine penale). E la scorsa settimana la Sezione centrale delle Autonomie della Corte ha chiarito che tali verifiche debbano esordire in tutta Italia dai conti 2013, sull’altare di un criterio di uniformità normativa. (Continua su Fonte originale)
11Lug, 2013
Ruba o riscuote extra?
Un prelievo ‘anomalo‘ di 400mila sui conti del Pdl da parte di Maurizio Gasparri sarebbe finito nel mirino di Bankitalia.
A riportarlo è il Corriere della Sera, secondo cui l’operazione – visto l’importo particolarmente elevato della cifra – è stata segnalata dagli uffici finanziari di Bankitalia alla Procura di Roma, che adesso verificherà se è tutto in regola o sono state commesse infrazioni.
Lo scrive il Corriere della Sera, Nessun indagato comunque. Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, avrebbe fatto un prelievo “anomalo” di 400 mila euro dai conti del Pdl. Per questo motivo sarebbe finito nel mirino di Bankitalia.
A riportarlo è il Corriere della Sera, secondo cui l’operazione – visto l’importo piuttosto elevato della cifra – è stata segnalata direttamente alla Procura di Roma, che adesso verificherà se è tutto in regola o sono state commesse infrazioni. “In casi del genere è quasi automatico che la Procura deleghi un approfondimento, soprattutto negli ultimi tempi. Dalla deflagrazione della vicenda Fiorito un anno fa, e già dal precedente episodio Lusi, l’attenzione ai rimborsi elettorali che confluiscono nelle casse dei partiti è divenuta più stretta” scrive il quotidiano.
E’ bene precisare che al momento non ci sono indagati: “c’è solo il report dei funzionari della sezione antiriciclaggio che per primi hanno sollevato dei dubbi” scrivono Giulio De Santis e Ilaria Sacchettoni. Va detto che Gasparri gode di una delega che gli consente di operare sui conti del partito, ma la somma è tanto ingente che la segnalazione è partita d’ufficio. Lo stesso Gasparri, interpellato al telefono dal Corsera, getta acqua sul fuoco e spiega: “Non sono stato chiamato dai magistrati ma posso solo solo dire che, al momento, non mi vengono in mente operazioni di importo così elevato. Conosco bene il codice delle norme contro il riciclaggio e ho sempre operato nel pieno rispetto della legge”.