’Francia, Marine Le Pen sotto inchiesta: ‘finanziamenti illeciti’
ANSA 10/04/2015 – Coinvolta anche Marine Le Pen con altri due dirigenti. Intanto Jean-Marie Le Pen dice ‘Mi difenderò e attaccherò’ a proposito della procedura disciplinare della figlia Marine.
Il Front National finisce sotto accusa per finanziamento illecito e la presidente del partito, Marine Le Pen, finisce sotto inchiesta insieme a due stretti collaboratori e dirigenti del partito, David Rachline e Nicolas Bay. Lo scrive il quotidiano Le Monde che sarà in edicola nel pomeriggio.
“Andrò a difendermi, ovviamente, ma anche ad attaccare”: nello psicodramma familiare dei Le Pen è oggi l’anziano Jean-Marie – minacciato di espulsione dal Front National – a replicare alla figlia Marine, che ha annunciato ieri sera in un’intervista in diretta tv l’apertura di una procedura disciplinare nei suoi confronti. Ieri sera, la presidente del FN, in diretta al tg delle 20 di TF1, ha annunciato la procedura disciplinare nei confronti del padre e fondatore del partito dopo le sue ripetute provocazioni di stile xenofobo e antisemita.
Nell’ultima della serie, intervistato dal periodico di estrema destra Rivarol, aveva difeso il maresciallo Petain, capo della Francia collaborazionista con i nazisti. “L’intervista della signora Le Pen – ha detto stamattina Jean-Marie alla radio RTL – mi lascia sbalordito. Non riesco a capire le cause delle sue azioni, le tappe della sua evoluzione. La signora Le Pen sta provocando l’esplosione, aveva la possibilità di avere risultati vincenti e si crea da sola un’enorme difficoltà con il fondatore del suo partito che, in più, è anche suo padre”. L’appuntamento per decidere la sorte di Jean-Marie Le Pen – secondo quanto annunciato ieri sera dalla figlia – è ormai fissato per la riunione dell’ufficio esecutivo il 17 aprile. Attorno al tavolo, oltre al padre e alla figlia, saranno presenti i cinque vicepresidenti del Front, il tesoriere e il segretario generale.
Marine Le Pen ha annunciato di aver “avviato una procedura disciplinare nei confronti di Jean-Marie Le Pen. Sarà convocato dalle istanze competenti del partito. Dovrebbe – ha detto in diretta al telegiornale di TF1 – dimostrare saggezza e trarre le conseguenze del disagio provocato mettendo fine alla sue responsabilità politiche” lasciando intendere di auspicare le dimissioni del padre.
E-commerce: vendere online rende di più anche in Italia
L’e-commerce italiano
Da un’ indagine svolta dal Consorzio del Commercio Elettronico in Italia (Netcomm) e da altre società protagoniste della vendita on line, sono stati riscontrati risultati importanti che fanno ben sperare su questa consistente fetta di mercato, che interessa trasversalmente tutti i settori, non solo quello elettronico.
Gli e-shoppers abituali sono circa 11 milioni e 22 milioni sono quelli che hanno acquistato un prodotto on line.
Solo nel 2014 il volume di vendite è cresciuto del 22% e le previsioni parlano di un’ulteriore 15% per l’anno in corso.
Il fatto che solo in Italia siano state fatte 200 milioni di transazioni on line solo nel 2014 fa comprendere come ormai vendere on line sia redditizio anche in Italia.
Vendere on line quindi conviene, è più comodo, più veloce e si possono fare dei veri e propri affari, di qualsiasi prodotto si tratti.
I compratori infatti puntano agli acquisti on line perché si risparmia, i prezzi rispetto al mercato tradizionale sono comunque più bassi anche con l’aggiunta di ulteriori spese di spedizione, che potrebbero anche essere gratuite in taluni casi.
Nel primo trimestre del 2015 poi sono stati più di 16 milioni coloro che hanno acquistato un prodotto, materiale o immateriale, on line.
Vendere on line in Italia
Per chi vuole aprire un negozio on line e approfittare del buon andamento di questo mercato che conquista continuamente nuovi clienti, ci si può affiliare ai grandi store on line che offrono la possibilità di entrare in un franchising. E’ il caso del multi store di shoppingdonna.it che da l’opportunità di aprire un negozio online a chi vuole “mettersi in proprio” ed entrare nel loro circuito con la sicurezza di una clientela già fidelizzata, nonché una buona visibilità con un bacino potenziale di clienti pressoché illimitato.
E’ ormai evidente infatti che vendere on line sia sicuramente più conveniente della gestione di un negozio “fisico” e di tutti gli oneri a esso correlati.
Per avere successo è necessario garantire la buona riuscita della vendita, assicurando il rapporto qualità-prezzo e mettendo in piedi una rete che soddisfi le esigenze di ogni cliente, dal momento dell’acquisto fino alla consegna a casa.
Anche i metodi di pagamento devono essere sicuri, per evitare truffe e il servizio “soddisfatti o rimborsati” deve mantenere la buona efficienza.
Sono aspetti fondamentali perché on line qualsiasi cosa succeda, nel bene e nel male, si viene a sapere attraverso le recensioni degli stessi clienti che possono diventare il miglior biglietto da visita e spingere a loro volta all’acquisto e viceversa.
La trasformazione dei mercati
L’e-commerce come l’m-commerce (acquisti da un dispositivo mobile e attraverso le app), ha sicuramente un potenziale che sta trasformando a grandi passi il modo di fare impresa e quindi di vendere.
La possibilità degli acquirenti di poter confrontare in modo veloce quale sia il prodotto più conveniente con i vari comparatori permette una vasta scelta dove le imprese italiane possono trovare nuovi sbocchi su nuovi mercati.
I vantaggi derivano anche dall’efficienza di una rete di vendita che si avvale di forme di pagamento veloci attraverso carte di credito o account con credito ricaricabile e che garantiscono la sicurezza delle transazioni e la velocità di invio del prodotto che è stato acquistato.
Su questo aspetto è aumentato il controllo anche da parte dell’Antitrust che si è impegnato ulteriormente, anche dietro la spinta della normativa europea 83/2011.
Polizia e Guardia di Finanza, confiscano beni per oltr 1.3 mln a famiglia rom
PESCARA 10/04/2015 – Sono di un valore complessivo di un milione e 316mila euro i beni mobili ed immobili confiscati a una famiglia di etnia rom dalla Polizia in collaborazione con la Guardia di Finanza di Pescara.
Si tratta di due fabbricati a Pescara, un compendio a Civitella del Tronto (Teramo) – tre unità immobiliari con annesse pertinenze – e sette auto. L’operazione è il risultato di un articolato lavoro investigativo della Divisione Anticrimine della Questura con la Polizia Tributaria della Finanza, nell’ambito di misure di prevenzione del codice delle leggi antimafia, per arrivare alla successiva confisca.
SORVEGLIANZA SPECIALE Per cinque persone della famiglia rom – gravate da precedenti penali e segnalazioni di polizia per reati quali traffico di droga e truffa ad anziani – è stata disposta la misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Pescara per tre anni. In diverse operazioni effettuate dal 2007 sono stati sequestrati e confiscati beni per oltre 37 milioni e applicata la sorveglianza speciale per 127 persone. Ulteriori dettagli dell’operazione saranno forniti in conferenza stampa presso la Questura di Pescara alle ore 11. Fonte
“Quella galleria sulla statale Foligno-Civitanova può cascare perché manca lo spessore”
L’operaio a Report: “Ho costruito quella galleria e ai miei figli dico: non passate”. “Tutto quel tratto è fatto male, è la galleria peggiore che ho fatto”.
A microfoni di Report parla un operaio. Conosce a menadito la galleria La Francia sulla statale Foligno Civitanova, tra Umbria e Marche. La conosce molto bene perché l’ha costruita lui. E lo ha fatto pure male. Tanto che ai miei figli dice sempre: “Non passateci perché è pericoloso. Meglio la strada la vecchia che questa nuova”.
La galleria non è stata ancora aperta al traffico. Ma è lì. Dopo l’avvertimento dell’operaio ai microfoni di Report, l’Anas ha deciso di mandare un manipolo di tecnici a fare un controllo. “Allora – spiega l’operaio alla trasmissione di Milena Gabanelli – questa è la volta della galleria, l’arcatura, queste sono le spalle, che devono tenere lo sforzo, ma qua cemento non ce n’è”. Stando alle dichiarazioni dell’operaio, ci sarebbero 10 centimetri di cemento laddove ce ne dovrebbero essercene minimo 40. “Non c’è lo spessore e può cascare – spiega – essendo una zona sismica, trema, si rompe, e tristo chi passa sotto”. FONTE
La precisazione dell’Anas:
Innanzitutto va detto che sulla galleria “La Franca”, in corso di costruzione nell’ambito dei lavori di realizzazione del Quadrilatero Marche-Umbria, la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo, e senza alcun aumento dei costi, trattandosi di corrispettivo per lavori “a corpo”. Peraltro, nell’ambito dei protocolli di legalità sottoscritti dalla nostra società Quadrilatero con le Prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal Gruppo Interforze e tesi a garantire la completa tracciabilità ed originalità delle forniture.
Già lo scorso anno è stata inoltre effettuata un’indagine georadar su circa il 25% dell’opera, ispezionando complessivamente 240 metri per ciascuna canna. Da tale indagine non è emersa alcuna criticità in merito a sottospessori né a vuoti a tergo dei rivestimenti. Ad ogni buon fine, come previsto dalle procedure Anas in caso di denunce anonime, è stata disposta l’estensione di tali verifiche tramite tecnologia georadar sull’intera galleria e le relative attività sono iniziate già nella giornata di oggi, alla presenza delle telecamere di Report.
Quanto all’invito dell’operaio a non “passare” su quel tratto in quanto sarebbe pericoloso, va precisato che l’opera non è stata completata né collaudata e quindi non è ancora aperta al traffico, per cui desta stupore che si dia credito ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento e di così enorme gravità.
Vespa Velutina: L’alieno asiatico che fa strage di api
Adnkronos 10/04/2015 – La ‘vespa velutina’, comunemente chiamata calabrone asiatico, è arrivata in Italia circa due anni fa. Ha già seminato il panico tra gli alveari di Liguria e Piemonte, con conseguenti danni al sistema produttivo del miele. L’insetto, tra le specie aliene invasive da ‘black list’ sotto la lente del Consiglio Ue, che l’Europa ha importato attraverso una partita di vasi provenienti dalla Cina, è particolarmente vorace: è capace di far fuori un’ape regina in pochi secondi.
Gli apicoltori sono in allarme: il calabrone asiatico che ha varcato il confine d’Oltralpe, è capace di un’espansione di 100 km l’anno. A parlarne è Piero Genovesi, ricercatore dell’Ispra e presidente del gruppo specialistico sulle specie invasive dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) e Raffaele Cirone, presidente della FAI-Federazione Apicoltori Italiani.
“A maggio marcia per il reddito di cittadinanza” contro la poverta: Casaleggio e Beppe Grillo in prima fila
AdnKronos 10/04/2015 – Durerà un solo giorno la marcia contro la povertà voluta del M5S per supportare il cammino del reddito di cittadinanza in Parlamento. Lo ha stabilito ieri l’assemblea congiunta dei parlamentari, che ha deciso di ridurre la durata dell’evento, che alcuni avrebbero voluto protrarre per più giorni e su un percorso più lungo.
Sul tragitto sta lavorando un gruppo di parlamentari, che nei prossimi giorni dovrà sottoporre le opzioni ai colleghi che decideranno con un voto. La marcia si terrà nella prima metà di maggio e durerà una ventina di chilometri circa. In cammino anche Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Fonti parlamentari che in queste ore hanno sentito i due cofondatori del Movimento, assicurano all’Adnkronos che entrambi prenderanno parte all’evento. “Sono entusiasti dell’idea, Grillo ci ha detto che lui e Gianroberto saranno in prima fila”, racconta un autorevole fonte parlamentare.
Contro la povertà e le diseguaglianze e per contrastare le mafie il parlamento deve approvare una legge per il Reddito Minimo o di Cittadinanza.
Accuse di reati contro la pubblica amministrazione per Cascione: Corruzione, arrestati ex giunta e ex sindaco di Cellino San Marco
(ANSA) 10/04/2015 – Un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 persone, tra cui anche l’ex sindaco di Cellino San Marco (Brindisi) – Comune commissariato per infiltrazioni mafiose – e quasi l’intera giunta rimossa nell’aprile del 2014, è in corso di esecuzione da parte dei Carabinieri di Brindisi. L’ex primo cittadino, Francesco Cascione, avvocato penalista, di Forza Italia, è stato condotto in carcere. Sono contestati reati contro la pubblica amministrazione.
Si tratta di un provvedimento richiesto dal pm della procura di Brindisi, Antonio Costantini, e disposto dal gip Paola Liaci. Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere, peculato, corruzione, turbata libertà degli incanti e calunnia. Le misure cautelari eseguite oggi riguardano anche quattro imprenditori delle province di Brindisi, Bari e Lecce e una persona – a quanto si è appreso – vicina alla organizzazione di tipo mafioso Sacra corona unita. Sono state emesse all’esito dell’indagine chiamata ‘Do ut des’ che ha portato alla luce, secondo gli investigatori, una vera e propria organizzazione criminale, facente capo a Cascione uscente, che pilotava sistematicamente gli appalti ed i concorsi comunali, in cambio di tangenti. Nel mirino anche un concorso per vigili urbani per il quale furono affissi volantini in città che denunciavano irregolarità.
Ora è retto da una commissione prefettizia il comune di Cellino San Marco (Brindisi) – dove oggi sono stati arrestati quasi tutti i componenti dell’ex giunta e l’ex sindaco – il cui consiglio comunale fu sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata nell’aprile del 2014. L’iter amministrativo fu avviato dal prefetto di Brindisi, Nicola Prete, nel luglio 2013, con l’insediamento della commissione prefettizia per l’accesso agli atti. L’accertamento terminò nel dicembre successivo. Lo scioglimento fu deciso il 18 aprile di un anno fa al termine di una riunione del Consiglio dei ministri. Era stato proposto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)”. Venivano rilevate, da parte della commissione prefettizia, “ingerenze da parte della criminalità organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l’imparzialità degli organi eletti nelle elezioni amministrative del 2010, nonché il buon andamento dall’amministrazione e il funzionamento dei servizi”. “Spicca – si leggeva – il ruolo determinante del sindaco che all’interno della giunta individua argomenti all’ordine del giorno, proponendo delibere e soluzioni da adottare in piena autonomia”. Sulla posizione dell’ex sindaco di Cellino, Francesco Cascione la cui famiglia “è stata sempre presente dal 1983 a oggi negli organi elettivi”, la commissione prefettizia scrive che si segnalano episodi indicativi “di una precipua vicinanza ad ambienti criminosi cellinesi”. Emergeva un quadro di “scarsa attitudine della compagine amministrativa al rispetto delle regole”, in cui spiccava il finanziamento dato nel settembre 2012 alla convivente di un pregiudicato affiliato alla Scu per il pagamento del funerale del fratello, ucciso a San Donaci (Brindisi).E
Ex assessore arrestato in tenuta di Albano
C’è anche Gabriele Elia, ex assessore di Cellino San Marco, noto alle cronache per aver girato l’Italia con un camper bianco per festeggiare il ventennale della discesa in campo di Silvio Berlusconi e proporre, agli inizi del 2014, la candidatura della figlia Marina come premier, fra i 14 arrestati a Cellino San Marco. Elia è stato di recente nominato da Luigi Vitali, segretario regionale di Fi Puglia, suo “vice-coordinatore” cittadino a Brindisi, insieme ad altre due persone. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri nelle tenute di Albano Carrisi, dove risulta domiciliato. Nel novero degli arrestati, tra cui tutti gli ex assessori comunali di Cellino San Marco, a esclusione dell’ex componente dell’esecutivo con delega all’Urbanistica, Marina Del Foro, ci sono anche quattro imprenditori del settore edile. Nel febbraio del 2014, nell’ambito della stessa inchiesta, furono eseguite da parte dei carabinieri perquisizioni all’interno del Comune di Cellino San Marco. Destinatario dell’ordinanza che ha raggiunto 14 persone, anche Omero Molendini, già coordinatore cittadino di Forza Italia a Cellino San Marco, vittima, tra l’altro, di una violenta aggressione nel settembre di due anni fa da parte di persone non ancora identificate.
Il duetto Lupi-Di Battista (e lo squalo Alfano)
Nel dibattito parlamentare che è seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi ci si attendeva un putiferio da parte del Movimento 5 stelle. Alessandro Di Battista invece ha scelto di non affondare il colpo, usando perfino parole di compassione per la disavventura di Lupi. Ma lo ha avvertito di stare attento ai presunti amici “squali” che aveva di fianco. E siccome al suo fianco c’era Angelino Alfano (che lo ha mandato a quel paese con un gesto), lo ha interrotto subito Roberto Giachetti, che presiedeva la seduta, che ha sfoderato un nuovo divieto: quello di dare dello “squalo” ai ministri. Solo alla fine del discorso Diba ha sfoderato la sua provocazione a Lupi, chiedendogli di restituire i soldi dello stipendio preso in questi anni. Con un’appendice iettatoria: “così vivrà tranquillo i suoi ultimi giorni”. E’ a quel punto che Lupi non si è trattenuto, sfoderando un paio di corna scaramantiche…
In questo video, Di Battista è veramente un grande, non solo nel citare l’anticipazione di “ve l’avevamo detto”, ma addirittura nel discorso scritto precedentemente all’intervento di Lupi, della “Pacca sulla Spalla” (Vedi filmato e la reazione di Alfano):
Reato di Tortura in parlamento, Bonafede (M5S): il voto del Pd è DISUMANO.
09/04/2015 – Quello che sta accadendo in Parlamento oggi sul reato di tortura, magari non avrà titoli sui giornali, ma è incredibile. Pur di annacquare la norma il PD è riuscito a scrivere una legge che inserisce il reato solo se a commetterlo sono le forze dell’ordine e per giunta solo se il torturato gli era “affidato”. Mi spiego meglio, la legge così proposta identifica come tortura solo quella fatta dal torturatore cui il torturato era stato preventivamente affidato. Sostanzialmente sono così esclusi i mafiosi che rapiscono, le torture domestiche e tantissimi altri casi ma, come se non bastasse, si esclude tutta quella fascia di violenze preventive all’arresto ovvero proprio la fattispecie G8 e scuola Diaz per la quale siamo stati recentemente condannati. Ancora più incredibile è la battaglia di Lega Nord e Fratelli d’Italia che sostengono che inserire il reato di tortura sia un torto alla polizia. Come se la polizia, per prassi o volontà, fosse uN’istituzione di torturatori! Ridicoli. L’ho scritto tempo fa…qui si tratta di incapacità al potere.
“Non voglio commentare, non voglio scrivere… vi chiedo soltanto di ascoltare questo mio intervento e di farlo girare perché i cittadini sappiano cosa ha votato il PD! Se ci riuscite, PROVATE A NON VOMITARE!”
Cosi ha commentato SU Facebook il deputato BONAFEDE del suo intervento: