La risposta del M5S a catastrofi presenti e future
Adesso è toccato alla Sardegna, una settimana fa alle Marche. Prima ancora alla Toscana e al Veneto. E tra una settimana a chi toccherà? E quella successiva?
Il clima è cambiato, dobbiamo capire che ciò che anni fa era un evento meteo straordinario, adesso è divenuto ordinario. Il problema è già noto in tutta la sua drammaticità: l’82% dei comuni italiani è esposto a rischio idrogeologico (frane ed alluvioni).
Il MoVimento 5 Stelle alla camera ha iniziato a lavorare a questo problema fin da subito.
Mettendo in rete le competenze dei portavoce in Commissione Ambiente (geologi, ingegneri, architetti), e interfacciandosi con esperti, tecnici, professori universitari, ricercatori, professionisti, amministratori, sono state individuate delle risposte concrete e sono state tradotte in mozioni e proposte di legge.
Le altre forze politiche si riempiono la bocca di vuote parole dopo il minuto di silenzio. Il governo non agisce (solo 30 Milioni stanziati per la prevenzione su tutta Italia).
IL MOVIMENTO 5 STELLE PROPONE DELLE SOLUZIONI in cui si punta sulla prevenzione e su una corretta gestione del territorio da parte di privati e di enti territoriali:
1) – Proposta di legge su “Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio” (già in discussione in Commissione Ambiente). Perché la base di tutto è una gestione corretta e rispettosa del territorio.
2) – Mozione sul rischio idrogeologico e sismico (APPROVATA, ma il Governo non ha ancora recepito).
3) – Proposta di legge sullo svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico (Spesso gli enti territoriali hanno in cassa fondi per intervenire adeguatamente e mettere in sicurezza il territorio per far fronte a vecchie e future emergenze ambientali. La prevenzione e la messa in sicurezza del territorio sono fondamentali per limitare l’impatto delle calamità naturali).
4) – Proposta di legge “geobonus” (agevolazioni fiscali per chi investe in sicurezza del territorio e difesa del suolo).
5) – Risoluzione per la divulgazione tramite “Pubblicità Progresso” delle principali norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto, che possono aiutare a mitigare le conseguenze dei terremoti sulla popolazione.
6) – Proposta di legge per “Limiti all’impiego di sostanze diserbanti chimiche” (Proposta per lo stop all’uso di questi prodotti lungo le strade, carrarecce, etc, visto che questa pratica porta al deterioramento del tappeto erboso naturale e conseguentemente ad erosione, dilavamento e franamento del terreno sulle sedi stradali) Fonte
Popolo lucano buono solo a lamentarsi, Vince Pittella con il 59,60% secondo Di Maggio terzo M5S*. TUTTI GLI ELETTI
La maggioranza dei lucani, non partecipando a queste elezioni farsa, ha detto in modo chiaro e inquivocabile di essere SCHIFATA per personaggi, indagati, collusi, ladri, incapaci di gestire la cosa pubblica. Chiunque, con un minimo di dignità e di pudore, si metterebbe da solo fuori gioco, anziché attendere i risultati delle indagini giudiziarie o la rivolta, meno probabile, dei cittadini. Il partito vincente in queste elezioni è stato senza dubbio quello dell’astensionismo, oltre il 52 %non si è recato alle urne, questo è il primo dato clamoroso di questa tornata elettorale, e come dire che l’attuale presidente della regione Marcello Pittella è un presidente di minoranza. Il secondo dato e che Non è successo, Pedicini e il movimento cinque stelle si classificano terzi, al di sotto di tutte le previsioni , anche se ciò gli consente di eleggere due consiglieri, uno a Potenza e uno a Matera. Terza considerazione il metapontino elegge un solo candidato , Paolo Castelluccio visto che Bellitti (PD)è secondo solo per una manciati di voti Labriola (PD) terzo, Ripoli che si è piazzato primo in Realtà Italia, ma non ha il quorum per eleggere un consigliere.
Gli eletti sono 4 per il PD ,3 per la lista del presidente , 1 per Socialisti , Realta Italia e i Socialisti più due dal listino ed il presidente per un totale di 13 consiglieri
Per il centrodestra , gli eletti sono il candidato presidente 2 per PDL , 1 per Scelta Civica e Fratelli D’Italia e 1 UDC , poi viene cinque stelle con due consigieri e per finire 1 consigliere per Sinistra e Libertà.
ECCO I DATI COMUNE PER COMUNE:
PER LE PROSSIME ELEZIONI A SCADENZA NATURALE, SE, MOLTO PROBABILE NON PRIMA, A TUTTI QUELLI CHE SI SONO ASTENUTI AL VOTO, RICORDATEVI CHE AVETE FATTO PERDERE 5 ANNI DI SPERANZE DI CAMBIAMENTO IN UNA REGIONE GIA’ MARTORIATA PERSEGUITATA E DEPREDATA DALLE LOBBY INTERNAZIONALI, E FOTOGRAFATE QUESTA IMMAGINE NELLA SPERANZA CHE VI RIMANE IMPRESSO IL DANNO PROVOCATO:
Elezioni Regionali Basilicata 2013: affluenza e risultati in tempo reale, 32,51% alle ore 22
Le Elezioni Regionali Basilicata 2013 in tempo reale: previsioni, affluenza e risultati: oggi si vota fino alle 22
22.32: ed ecco anche i risultati definitivi. Questa prima giornata di ballottaggio si è chiusa con un’affluenza in calo del 12,7%. Alle 22 ha votato a Matera il 31,62% degli aventi diritto (tre anni fa il 45,27%). E’ andata meglio in provincia di Potenza, dove si è presentato a votare il 32,91% degli elettori, in calo del 10,45% rispetto a tre anni fa. In totale, quindi, la percentuale di elettori che oggi si è presentata alle urne in Basilicata è stata di 32,51.
I seggi sono chiusi. Si tornerà a votare domani a partire dalle 7 e si potrà continuare a farlo fino alle 15, orario di chiusura dei seggi.
22.15: 98 comuni su 131, ha votato il 32,46% degli elettori (tre anni fa la percentuale fu del 45,63)
22.10: 56 comuni su 131, ha votato il 29,84% degli elettori (contro il 43,64 del 2010).
22.05: piano piano cominciano già ad arrivare i primi dati dell’affluenza alla chiusura dei seggi. In totale, in base ai dati di 33 comuni su un totale di 131, oggi ha votato il 28,02 percento degli elettori della Basilicata, con un calo costante rispetto ai dati diffusi in precedenza.
19.35: i dati definitivi parlano chiaro, il calo rispetto alle ultime elezioni è stato del 5,41 percento. Alle 19 di oggi aveva votato in tutta la regione il 24,40% degli aventi diritto. Se guardiamo le province, invece, a Matera la percentuale dei votanti è stata del 22,71%, mentre a Potenza è arrivata a quota 25,16% (contro il 28,98%).
19.11: cominciano ad arrivare i primi risultati dell’affluenza alle urne delle 19, che confermano il calo già emerso alle 12 di oggi. Si sono presentati a votare il 22,89% degli aventi diritto, il 5,08% in meno rispetto alle ultime elezioni.
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12.00: puntualissimi sulla tabella di marcia ecco arrivare i primi dati dell’affluenza. Alle ore 12 ha votato il 5,79% degli aventi diritto, in calo dell’1,63% rispetto alle ultime elezioni, quando allo stesso orario si era presentato a votare il 7,42 percento degli elettori.
Si torna alle urne oggi e domani in Basilicata, a tre anni di distanza dalle ultime elezioni regionali e dopo gli scandali che hanno portato il presidente Vito De Filipo alle dimissioni. Dalle 8 di oggi i cittadini lucani sono chiamati a eleggere il nuovo presidente della Regione e a rinnovare il Consiglio regionale e potranno farlo fino alle 22 e dalle 7 alle 15 di domani.
La votazione si svolgerà con la vecchia legge elettorale, su turno unico e senza ballottaggi. Verranno assegnati i seggi su base proporzionale provinciale con un premio di maggioranza al partito o al raggruppamento vincente. Il numero dei consiglieri regionali passerà da 30 a 20, mentre quello degli assessori della giunta sarà ridotto da 6 a 4.
I candidati alla carica di Presidente della Regione sono 8:
IL VERO MOVIMENTO
Una grillina vera doc ( una specie purissima in estinzione…..) di quelle che quando mi ha visto a Piazza Pulita mi ha mandato bonariamente a fan culo ( come avrei fatto io al suo posto ) , seria , giovane , sveglia , veloce , senza supercazzole , che ha fiducia nelle persone vere e combatte quelle FINTE , che naviga un po’ male nella politica , nella frenesia , nell’ambizione smodata , nella bava del potere , nel conflitto , nel sorriso sporcato dalla finzione , nel virus propagato all’interno….dei giochini giochetti e di banda ……
Bene , nello sconforto che capita a tutti gli umani , sentite questo video e capirete con me perchè con grande passione avete abbracciato la nostra rivoluzione. Perchè contro ogni logica ,ambizione, individualismo , mire di candidatura avete abbracciato questa sfida in comunità.
DIFENDETELA dagli innumerevoli fantasmi , vecchi giovani fasulli e finti , fidatevi dell’istinto , del cuore , non solo della ragione.
E che il prossimo V-DAY SIA LA FESTA SOLO DI QUESTE PERSONE.
Le altre , se hanno un briciolo di coscenza …..si vergognino.
Parole di pace , parole guerriere …..cittadini kamikaze…..
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Elezioni Regionali in Basilicata – La posizione di Alternativa
Si vota domenica e lunedì in Basilicata. Alternativa-Laboratorio politico non sarà presente in alcuna lista. Tuttavia il suo presidente, Giulietto Chiesa, ha partecipato attivamente alle discussioni preliminari che nei mesi scorsi hanno preceduto la formazione delle liste che intendevano – nelle dichiarazioni – contrapporsi alla casta che ha sgovernato la regione negli ultimi decenni.
La posizione di Alternativa è stata chiarissima: puntare a una sola lista, a un’alleanza tra Movimento 5 Stelle e tutte le altre coalizioni minori di opposizione al Partito Democratico e ai suoi accoliti. Un tale esito – nelle nostre valutazioni – avrebbe dato un’alta probabilità di vittoria. La crisi del malgoverno esistente è infatti tale da provocare un larghissimo disgusto tra la popolazione lucana.
Tuttavia a questo risultato non si è giunti. Alternativa lo constata con rammarico. Le responsabilità per questo esito sono sia del M5S, che non è riuscito a superare i suoi limiti, sia delle componenti residuali delle varie sinistre, sia di forze che sono rimaste fuori dai partiti tradizionali ma sono state incapaci di dialogare tra di loro e con il M5S.
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Ciò, alla fine dei conti, riduce le possibilità di vittoria del rinnovamento, e regala speranze al malgoverno e alla corruzione che hanno gettato la regione nella crisi profonda in cui si trova.
Alternativa sceglie dunque di votare e far votare per la lista del Movimento 5 Stelle, che è l’unica rimasta in grado di costituire un argine alla vittoria dei ladri e dei corrotti.
Nello stesso tempo noi pensiamo che – quale che sia il responso delle urne in questa tappa – la questione di una vasta alleanza democratica, popolare, per la salvezza della Basilicata, debba rimanere aperta. Il Movimento 5 Stelle dovrà farsi carico, noi pensiamo, – in quanto forza maggiore – di rimettere in piedi il dialogo tra le diverse componenti, politicamente non compromesse, per una svolta verso l’onestà e la democrazia in Basilicata e in Italia.
Le prossime elezioni, siano esse nazionali o europee, impongono la fine delle divisioni tra coloro che vogliono dare la spallata definitiva alla casta politica. Alternativa continuerà a lavorare per questa prospettiva, l’unica che può fare vincere le istanze popolari. Fonte
Giulietto Chiesa , Presidente di Alternativa- Laboratorio Politico
Rimborsopoli, l’accusa dei 5 Stelle Ecco cosa dice la legge
L’insidia c’è tutta: basta un cittadino elettore che denuncia
E’ COME una tegola in bilico su di un cornicione, con le teste degli indagati sotto e l’impatto imminente. Così, la legge 154 del 1981, decaduta nel 2002 per le amministrazioni comunali e provinciali, ma ancora vigente per le Regioni, rappresenta una bella grana per i candidati, come testimoniano diversi avvocati amministrativisti, interpellati dal Quotidiano, dopo la denuncia dell’esponente di 5 Stelle.
In effetti, gli indagati di rimborsopoli sono tecnicamente candidabili, ma potrebbero risultare incompatibili con la loro eventuale carica acquisita, nel momento in cui il Gup, ammettendo la costituzione di parte civile del massimo ente regionale, li rinviasse a giudizio. Un passaggio procedurale, che innescherebbe, di fatto, una lite di carattere civilistico (inserita nel processo penale) tra l’ente ed i suoi neo rappresentanti, facendo materializzare la loro incompatibilità. L’insidia è data dal fatto che la loro eventuale decadenza per incompatibilità, potrebbe essere decretata dal consiglio regionale, che non ne convaliderebbe l’elezione già da subito, o, in subordine, da un qualsiasi cittadino elettore, che promuova un’azione civile nei loro confronti, chiedendone la decadenza. Almeno uno degli attuali candidati, per giunta anch’egli indagato, ne ha già esperienza diretta. La data che fa da spartiacque non è, come sostengono da 5 Stelle, necessariamente quella dell’udienza preliminare, fissata per il prossimo 16 dicembre.
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Questo perchè, in quella occasione, il Gup potrebbe accogliere l’istanza di costituzione di parte civile dell’ente Regione, ma potrebbe anche riservarsi sulla decisione dell’eventuale rinvio a giudizio degli indagati, che dovessero essere eletti. Un dato importante, ma irrilevante ai fini dell’insidia che grava oggettivamente su questa tornata elettorale. Non resta che attendere l’esito delle urne, per capire se qualcuno dovrà avere qualche preoccupazione in più oltre la gioia. Fonte
Beppe GRILLO #SUCCEDE Potenza 15/11/2013
È indubbio. Matera, i fischi (per il PD nel comizio successivo), quella piazza piena, sono stati un po’ lo spartiacque di questa ultimissima corsa della campagna elettorale. Ed è stato anche un punto di rottura in senso positivo per il Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo è certamente la forza trainante dell’entità politica, ma in questo tour lucano si è capito anche che quello che sta chiedendo Grillo ai suoi è di “staccarsi” dalla sua gigantesca ombra. E ieri mattina a Venosa, prima tappa del secondo giorno elettorale del comico genovese, la grande rappresentanza di studenti, soprattutto liceali, ha fatto il resto. Grillo ha visitato la cantina sociale di Venosa ma ha soprattutto cercato, nonostante i tempi strettissimi, di stabilire una serie di principi generali.
Non a caso in tutti i suoi passaggi al microfono in questi giorni ha preferito guardare oltre la Basilicata, immaginarla come leva importante per descrivere una “nuova utopia politica”. Utopia che deve arrivare a Bruxelles per smontare completamente l’eurocentrismo.
A parlare di Basilicata, quella regione «che non ha bisogno di grandi investimenti, gigantesche infrastrutture, ma soltanto di piccole cose: una stazione – dice Grillo – una strada». Ci devono pensare Piernicola Pedicini e gli altri candidati alla corsa delle regionali. Per questo l’imponente assalto dei 5 stelle ai luoghi “simbolo” della Lucania è fondamentale.
Uno degli argomenti che Grillo tira fuori più spesso è la questione dello spopolamento della regione, non ha soluzioni, ma procedimenti. Ma ritornando ai fischi, stavolta sul palco di Potenza, Grillo ribadisce la posizione di Venosa: «Lo avevo detto a Matera, restate e ascoltate cosa hanno da dire», ma stiamo parlando sempre di una classe politica “fossile”. Questo vuol dire anche petrolio. La posizione è chiarissima, è un punto saldo. No, non è l’oro nero lo sviluppo della regione. Sono le sue meraviglie, i luoghi, il cibo, gli spazi. L’energia è “l’intelligenza” dice dal palco di Potenza, ma è chiaro che il discorso è più ampio. Davanti l’inceneritore Fenice, a Melfi, sembra di tornare indietro nel tempo. A Matera, Grillo parla alla folla con un microfono amplificato ad a una piccola Fiat 126, dice di essere “orgoglioso di essere un populista”.
Nessuna soluzione, semplicemente “non lasciate la vostra vita in mano a questi mentitori”. A Melfi si discute di ambiente nel luogo dove i rifiuti speciali vengono inceneriti. “Fenice è un totem al nulla, stando alla legge i livelli di pm10 sono nella norma, la legge è dalla loro parte. Ma da qui escono anche le nanoparticelle. Questa è una fabbrica di tumori”. Ancora una volta nessuna soluzione diretta, semplicemente discutere con le intelligenze, gli esperti sulle quali possibili soluzioni alternative possibili all’incerimento.
E si rientra al discorso sulla conoscenza, sull’università, sulle intelligenze lucane. Come fare per farle tornare? Al teatro Due Torri di Potenza se ne discute con forza, perché il Movimento 5 Stelle deve essere partecipativo, creare programma in base alla unione delle forze esperte. Il vero mostro da combattere oggi è l’economia, questo è il grande motore dei comizi di Grillo a Venosa, Melfi, al teatro Due Torri e infine dal palco di Piazza Prefettura circondato dalla folla.
Numeri forse inferiori a Matera, ma comunque significativi.
“Detassare le pmi e reddito di cittadinanza per tutti” sono altri due cavalli di battaglia. E c’è da ricostruire il rapporto con i cittadini, a dispetto di quei partiti come il Pd “che si blindano, si chiudono nelle loro tane”. La politica e la burocrazia, Equitalia e la grande finanza sono parte di un unico sistema “da rivoluzionare completamente”. La Cancellieri e Vendola sono le due “vittime” di questo tour, esempi del declino della politica, di quei partiti “finiti”. “Ognuno deve dare il proprio apporto – dice Grillo – non è il voto. Bisogna piuttosto capire in che cosa un cittadino può risultare utile. Da domani mattina dobbiamo mandarli a casa e ricominciare a ragionare su qualcosa di nuovo”. La grande economia è il nemico da combattere, il fiscal compact. “O il debito si spalma – insiste – oppure si fa un’Europa svalutato per Italia, Spagna e Grecia. In poche parole un piano B. “Siate curiosi – dice – avete cose straordinarie in questa regione, lasciatele crescere, siate voi gli artefici”. “Qui siete in un piccolo luogo, si tratta di tornare a ripensare la rete, il lavoro, la conoscenza. Sono tutte cose che già si hanno”. I giovani all’estero non stanno bene, se gli si dà un segnale positivo tornano tutti quanti. Fuori non hanno speranze migliori. Hanno comunque stipendi da fame, vivono in posti orribili. Qui c’è tutto”.
Pescatori, contadini, artigiani, studenti, sono i protagonisti di questo sogno della decrescita evoluta di Grillo. Decrescita che corre velocissima sulla rete ma che ha bisogno dei tecnici per funzionare. Come amministrare economicamente questa regione? “Bilanci partecipativi, dove tutto è pubblico e si decide, con referendum senza quorum, cosa farne di questi soldi”. Rimborsopoli si combatte in questo modo: taglio degli stipendi, bilanci partecipati. Grillo tira fuori un rapporto: questo movimento è più vicino ai gruppi anti capitalisti di Occupy Wall Street che alla politica. Nato per riempire il vuoto “che in altre nazioni è stato occupato da Le Pen, Alba Dorata e i partiti fascisti. E allora “Battaglie da cittadini, per mandarli tutti a casa. Se i soliti saranno riconfermati allora vuol dire che tutto resterà tutto come sempre”. Fonte – FOTO DELLA SERATA DI POTENZA
Grillo incontra gli studenti al Cinema 2 Torri (Potenza):
15/11/2013 Intervento di una studentessa con Grillo:
PUGLIA: L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE NUOVAMENTE SOTTO LA LENTE DEI MINISTERI
Dopo il Senato a settembre scorso, è ora la Camera con il deputato M5S L’Abbate ad interessarsi alla fase di stallo che sta paralizzando l’IZS di Puglia e Basilicata di Foggia
È uno dei dieci Istituti Zooprofilattici Sperimentali d’Italia ma pare non essersi mai adeguato alle normative nazionali negli ultimi 20 anni. È l’IZS di Puglia e Basilicata, con sede a Foggia, che vive una fase di stallo amministrativo e gestionale, nonostante i dipendenti si prodighino quotidianamente nelle loro attività. E se le vicende economiche legate al mancato trasferimento da parte della Regione Puglia all’IZS paiono essersi, in parte, risolte nei giorni scorsi, a tener banco è la sopravvenuta mancanza del numero legale dei componenti del consiglio d ’amministrazione, che sta comportando problemi legati anche burocratico-amministrativi. Come la mancata approvazione del consuntivo 2012 o, se non vi saranno novità entro fine anno, sia del bilancio preventivo 2014 sia dell’esercizio provvisorio, creando una paralisi pressoché totale dell’Ente. Inoltre, la mancata approvazione della programmazione triennale e di ogni atto di indirizzo e pianificazione dell’IZS ha portato ad inevitabili ripercussioni sulle attività istituzionali finalizzate alla tutela della salute pubblica. Attualmente, infatti, la giunta esecutiva si riunisce saltuariamente e su argomenti limitati, seppur permangono dubbi circa la validità delle riunioni visto che, come previsto dalla Statuto, la giunta esecutiva è nominata dal Consiglio di Amministrazione e ha la medesima durata. Una vicenda alquanto intricata e su cui il deputato pugliese L’Abbate del MoVimento 5 Stelle chiede ai ministeri di intervenire, tramite un’interrogazione parlamentare.
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“Si rischia inutilmente la paralisi – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – L’attuale situazione non è più procrastinabile e vanno prese decisioni nette ma condivise. Se gli enti locali non sono in grado di far fronte a ciò che serve per permettere all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, toccherà al Ministero fare le dovute pressione per sbloccare definitivamente il tutto. I cittadini della Puglia e della Basilicata necessitano di un IZS efficiente e produttivo che non può rimanere, da un lato, l’unico in Italia a non essersi ancora adeguato alle normative nazionale e, dall’altro, privo dei bilanci e delle direttive amministrative per il futuro”.
L’IZS di Foggia, che conta sette sedi tra Puglia e Basilicata, è un ente sanitario che opera nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria, per la tutela della salute e per il benessere animale, il controllo dell’igiene degli allevamenti, la tutela della sicurezza degli alimenti di origini animale e degli alimenti zootecnici a garanzia della salute del consumatore. Ma, come hanno lamentato due settimane fa le stesse sigle sindacali proclamando lo “stato di agitazione dei lavoratori” dell’ente, l’IZS non ha mai attuato né la riforma introdotta dal d. lgs. 270/1993 né ha mai nominato i nuovi organi istituzionali ai sensi del d. lgs. 106/2012, che integra il precedente decreto. Una situazione su cui è intervenuto, a metà settembre, il senatore D’Ambrosio, limitandosi a contestare la nomina di commissario straordinario del signor Ciro Mundi, a cui il sottosegretario per la salute Fadda ha risposto che “non risponde alle norme attualmente in vigore”. E nonostante i solleciti del Ministero guidato dalla Lorenzin, le Regioni non hanno ancora provveduto ai propri compiti.
“Per questo – continua il deputato Giuseppe L’Abbate – chiediamo al Ministero della salute se abbia davvero provveduto a sollecitare una risposta da parte delle regioni coinvolte come promesso nella risposta all’interrogazione in Senato. E se, nel caso di reiterata inadempienza degli enti locali, non intenda proporre lo scioglimento del consiglio di amministrazione. Va dato uno scossone e va dato quanto prima per tornare alla normalità: se le Regioni non rispondono – conclude L’Abbate – spetta al Ministero riportarle sulla retta via”. (Giuseppe LABBATE – M5S)