Minacce di morte a tutti gli esponenti del M5S nessuno escluso
A riportare la notizia è Alessandro DI BATTISTA, con un post su facebook che riportiamo integralmente, siamo in guerra e non vogliono mollare l’osso, il M5S ha ragione da vendere e questi segni di protesta lo dimostrano, ecco il Post di Di Battista sul suo profilo Facebook:
“Ci è arrivata questa letterina. Un proiettile e qualche minaccia. Ne dovrebbero parlare tutti i giornali d’Italia, ma siaimo il M5S e fa poco notizia. Pensate se avessero mandato (speriamo che mai nessuno lo farà) un proiettile a Renzi. Un proiettile e qualche minaccia. Ne dovrebbero parlare tutti i giornali d’Italia, ma sia, Brunetta, alla Santanchè o alla Boschi cosa sarebbe successo.
Che la mafia ci detesti è un fatto noto (e anche un motivo d’orgoglio). Ricordo le parole che Buzzi disse a Carminati (i due boss di #MafiaCapitale): “Grillo ha distrutto il PD, noi non ci stiamo più”. Ora questi “ominicchi” cercano di intimorirci con lettere e proiettili. E fanno bene a provarci. Noi siamo loro nemici e se dovessimo andare al governo a Bronte o in Sicilia iniziassero a scappare. #NoMafiaBronte
P.S. Ci vediamo tra poco (alle 16) a Seregno (Monza-Brianza) in Piazza Segni. Stasera sarò a Genova, alle 20.00 in Largo Pertini. Domani (domenica) alle 11 a Sanremo in Piazza Muccioli, alle 14.30 a Savona in Piazza Rebagliati e alle ore 18 a La Spezia, Anfiteatro Parco della Maggiolina. Vanno amate le piazze e disprezzati i divani!”
Terremoto in Nepal: si temono 10 mila vittime, 22 italiani ancora irreperibili
ANSA ULTIMA ORA – Emergenza sfollati: nessun soccorso, ora è rischio epidemie. Il numero delle vittime del terremoto in Nepal potrebbe arrivare a 10.000: lo ha detto il premier del Nepal Sushil Koirala. Finora i morti accertati sono oltre 4.300. Quattro le vittime italiane. La Farnesina ha comunicato che tra ieri notte e stamattina sono stati rintracciati altri 18 italiani. Quindi sono 22 quelli ancora irrintracciabili.
Un milione i senzatetto – Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse localita’, nelle vallate piu’ remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall’India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu.
Ancora scosse – Quattro scosse di magnitudo fra 3,9 e 4,8 gradi Richter sono state registrate in Nepal nelle ultime otto ore. Lo ha reso noto oggi il Centro sismologico europeo mediterraneo. La piu’ forte (4,8) e’ stata alle 00,54 locali, mentre l’ultima (4,3) alle 05,05 locali.
Le vittime italiane – Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking a 3500 metri di quota nella Rolwaling Valley. Lo raccontano due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu.
Sono morti anche Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Gigliola Mancinelli, 51 anni, di Ancona, due dei 4 speleologi dispersi. “Vado a prendermelo – dice all’ANSA la compagna di Piazza -. Sembra impossibile a tutti”. Salvi gli altri due compagni: Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. Gigliola Mancinelli aveva chiesto un cambio turno a lavoro per andare in Nepal. ”Ho ancora qui sul telefonino gli Sms che Gigliola mi ha mandato prima di partire: mi aveva chiesto un cambio di turno, ci teneva tanto ad andare…”. Il dottor Germano Rocchi è il responsabile del servizio di elisoccorso delle Marche. Gigliola Mancinelli, medico anestesista, era anche volontaria presso la base dell’elisoccorso di Fabriano. ”Era una bravissima anestesista e una carissima collega”, dice. Continua…
Pensioni della Casta: Non c’è cittadino italiano che dopo uno, due o tre anni maturi un vitalizio
27/04/2015 – Da quello che ho potuto leggere nel collegato alla legge finanziaria 2015 ci sono pochi dubbi sul fatto che la Casta molisana stia cercando di ripristinare in maniera indirettai vitalizi degli attuali consiglieri mediante il riscatto ai fini pensionistici del periodo di mandato. Si tratta dell’articolo 10 della Finanziaria che disciplina il nuovo sistema previdenziale dei consiglieri regionali. Nel 2012, non dimentichiamolo, è stato abolito il vitalizio. Gli inquilini di Palazzo Moffa dunque passano al regime contributivo.
Come osservato da più parti, i primi dubbi vengono leggendo i numeri delle trattenute: il 20% a carico del consigliere e il doppio (40% dell’indennità di carica) che grava sulle casse regionali, per la nuova pensione. Ciò che è uscito dalla porta sta per rientrare dalla finestra. Sui vitalizi degli ex consiglieri regionali credo che Co.Re.A. sia stata la prima in assoluto ad evidenziarne la palese ingiustizia sociale e morale ed ovviamente oggi non può che riconfermarla in toto. Non c’è un cittadino italiano che dopo uno, due o tre anni maturi un vitalizio (pensione) pari ad uno stipendio dirigenziale. Pertanto, non credo che ci possa essere un consigliere regionale che possa farlo in questo particolare momento di grave crisi economica e sociale. Questa ingiustizia deve finire al più presto.
Prof. Vincenzo MUSACCHIO
Abbiamo sottovalutato l’immigrazione?
EDITORIALE di Vincenzo MUSACCHIO SU “L’ORA” DI PALERMO COMMENTATO SU TG3 LINEA NOTTE (NAZIONALE),
<< Che il fenomeno migratorio degli ultimi decenni sia un vero problema, è un dato di fatto. Che questo problema sia stato ampiamente sottovalutato, è altrettanto evidente. Siamo di fronte ad una questione fondamentalmente politica. Nel momento in cui si decide quanto stanziare per l’immigrazione si assume una decisione politica. Per essere più espliciti: se io prevedo un flusso migratorio di tre milioni di persone ma ho strutture di accoglienza solo per un milione di individui il problema non sono i migranti o l’Unione europea, il problema sono io Stato che sbaglio le previsioni o non voglio adeguarmi alla realtà. La Germania si è attrezzata. La medesima cosa ha fatto la Francia.
Hanno cioè previsto nei loro bilanci cifre maggiori per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Noi invece abbiamo circa novemila chilometri di coste sul mare più navigabile che esista e non ci siamo adeguatamente preparati e spesso incolpiamo gli altri. E’ pur vero che l’Europa e la Comunità internazionale potrebbero aiutarci, ma non possiamo neanche nascondere che l’Italia da decenni dice sempre di essere in crisi con l’immigrazione. L’Italia accoglie molti meno richiedenti asilo di quanto faccia credere (nel 2012 l’Italia ha risposto a quindicimila richieste di asilo a fronte delle circa ottantamila tedesche) e non ha predisposto le strutture e le attrezzature adatte per l’accoglienza effettiva del numero di richiedenti asilo. Tutti gli altri Stati membri invece si sono attrezzati (fatta eccezione per la Grecia). Al nostro Paese però un merito va riconosciuto: l’operazione Mare Nostrum ha salvato oltre centomila persona dal naufragio e da morte quasi certa. Se si vuole tamponare questa grave crisi umanitaria in corso forse le alternative alla traversata in mare potrebbero essere la protezione temporanea e l’ingresso per motivi umanitari. È chiaro che esse dipendono esclusivamente dalla volontà politica dei singoli Stati membri, pertanto, credo che sia tempo di cominciare a lavorare su una vera cooperazione europea ed internazionale sul fenomeno dell’immigrazione>>. (VINCENZO MUSACCHIO)
Dalle carte di Ischia spunta un’intercettazione di Renzi: intercettato sul cellulare pagato dall’amico
L’inchiesta di Ischia rischia di far saltare in aria il Partito democratico. Anche Matteo Renzi è finito invischiato nella rete di Henry John Woodcock.
31/03/2015 – Il presidente del Consiglio non è assolutamente indagato, eppure è stato intercettato mentre parla con un generale della Guardia di Finanza.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, il fascicolo nato dall’inchiesta della procura di Napoli sulla metanizzazione dell’Isola di Ischia è stato già stralciato. Tuttavia da quelle carte è venuto fuori che il cellulare usato da Renzi era ed è pagato dalla Fondazione Big Bang fondata da Marco Carrai nel 2012. La fondazione, che dal novembre 2013 si è trasformata in Fondazione Open, è “finanziata da donazioni di parivati”. I nomi sono resi pubblici a meno che questi non chiedano l’anonimato.
Lo scrive Il Fatto Quotidiano che aggiunge anche un altro dettaglio che emerge sempre da quel fascicolo che è stato trasmesso dal Noe dei carabinieri a Roma (senza indagati e destinato all’archivio senza neanche un’ipotesi di reato contro ignoti).
Il cellulare usato dal premier era ed è pagato dalla Fondazione Big Bang fondata da Marco Carrai nel 2012 e che dal novembre 2013 si è trasformata in Fondazione Open. Una fondazione – sottolinea il Fatto – “finanziata da donazioni di privati” i cui nomi sono sempre resi pubblici a meno che gli stessi non chiedano l’anonimato.
Intervistato dal giornalista de Il Fatto, il presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi, spiega che “al momento in cui iniziò l’attività connessa alle primarie e alle Leopolda, in cui la Fondazione è stata coinvolta”. La notizia non ha alcun valore giudiziario, ripetiamo, il premier non è indagato. Ma è interessate perché da questa intercettazione si scopre che Renzi usa il cellulare pagato dal suo amico Carrai (quello della casa) – FONTE
Molise: Ambiente e Salute
17/03/2015 – In Molise l’ambiente e la salute sono sotto attacco da anni. Qualche esempio? Cercemaggiore, Guglionesi, Campomarino, Castelmauro, Termoli, Montagano, Venafro, Isernia e così via. Co.Re.A, da sempre, con il suo Comitato di difesa della salute pubblica si è occupata di ambiente e di salute e soprattutto della sua tutela e del suo miglioramento. Ecco perché abbiamo aderito ad un progetto di alcuni cittadini per il controllo e il monitoraggio ambientale sul territorio italiano. Il progetto si chiama “Punto Zero” ed è stato messo a punto da Piernicola Pedicini, coordinatore M5S della Commissione Ambiente del Parlamento europeo. Ecco come funziona il progetto: vengono fatti dei prelievi ambientali che forniscono dei parametri specifici di un territorio. Questi dati scientifici rappresentano il “Punto Zero” e sono il punto di riferimento per capire, monitorandoli nel tempo, se c’è un deterioramento della qualità ambientale. Le tipologie di indagine sono quattro:
- 1) Inquinamento dell’Acqua;
- 2) Inquinamento del Suolo;
- 3) Inquinamento dell’Aria;
- 4) Altro tipo di Inquinamento (ad esempio l’inquinamento da diossina con l’analisi del latte materno delle mamme che vivono nelle vicinanze degli inceneritori, oppure le valutazioni del contenuto di radioattività di alcuni rifiuti smaltiti illegalmente).
Per ognuna di queste tipologie di indagine sono previste misurazioni ad hoc da condurre direttamente sul territorio. L’esperimento è già partito in Basilicata, dove c’è il più grande giacimento petrolifero su terra ferma d’Europa. Sono stati fatti prelievi nelle zone dove sono stati concessi nuovi permessi di estrazione. L’ipotesi da dimostrare è quella che l’aumento di idrocarburi e di metalli pesanti (fosforo, nitrati e formaldeide) nelle falde acquifere sia dovuta alle attività estrattive. Che ruolo può svolgere il Molise? Un ruolo primario perché tramite Co.Re.A. (Comitato di difesa della salute pubblica) abbiamo aderito al progetto che per noi partirà il 30 marzo 2015 e riguarderà in primis le analisi del latte materno per tutte quelle mamme che vorranno sottoporsi al test assolutamente gratuito. Per contattare la nostra associazione per informazioni e per chiedere il test sul latte materno basta scrivere a: corea.molise@live.it ; ancora una volta dalla parte dei cittadini.
(Vincenzo Musacchio – Presidente Co.Re.A. Molise)
Possibile svolta, dialogo su reddito di cittadinanza e Rai: dal Pd sì a proposta Grillo
04/03/2015 – “Se le parole di #Grillo non sono mera propaganda, pronti a confrontarci nel merito delle questioni. Senza pregiudizi”. Così in un tweet, Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, risponde all’apertura di Beppe Grillo al Pd sulla Rai e sul reddito di cittadinanza, lanciata questa mattina dal leader Cinque Stelle. “Su Rai e reddito di cittadinanza dialoghiamo con tutti, anche con il Pd. Ma ci deve essere onestà intellettuale”, aveva detto Grillo in un’intervista al “Corriere della Sera”.
Ok da Civati e Vendola – “Se questa è la partenza, questa è una buona giornata per la democrazia”. Pippo Civati commenta positivamente l’apertura di Beppe Grillo. “Se Grillo fosse stato sempre così, sarebbe stata tutta un’altra storia -dice il deputato dem-. Finalmente si concentra su argomenti importanti senza ‘tirarli’ addosso a nessuno e cambiando anche un pò su alcune cose, come sul reddito di cittadinanza”. Civati, che ha presentato una Pdl di riforma della Rai con Sel e altri deputati Pd, parla poi in dettaglio della questione della Tv pubblica: “La nostra Pdl è un messaggio al M5S e a tutti quelli che vogliono discutere e anche un invito a prendere le distanze da altre pratiche politiche, magari al grido di fuori la politica dalla Rai. Ma anche fuori il governo dalla Rai, dico io. Discutiamo, facciamo bene più che facciamo presto, partendo dal Parlamento e puntando su un percorso comune di forze diverse.
”Vogliamo la Rai dei cittadini e non dei partiti o del governo? Vogliamo come in tutta Europa il reddito minimo che puo’ essere una delle risposte contro la poverta’ e contro i ricatti? In Parlamento c’e’ una maggioranza possibile. Facciamolo. Ora. #Grillo #Sel”, scrive su twitter Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia liberta’, rilanciando un suo blog dopo l’approvazione un anno fa a Montecitorio di una mozione di Sel per il reddito minimo. ADNKRONOS
LE RIFORME COSTITUZIONALI DEL GOVERNO RENZI: SIAMO AD UN PUNTO DI NON RITORNO?
15/02/2015 – Nutro molte perplessità sulla attuale condizione politica e sulle modalità di discussione in Parlamento delle riforme costituzionali. E’ indubbio che queste ultime attualmente in disamina mirano a rafforzare notevolmente il potere esecutivo chiudendo spazi alla politica “pura” e alla democrazia parlamentare intesa come estensione della volontà popolare. Si stanno ampliando gli orizzonti della democrazia? Io credo di no! Condivido totalmente il pensiero di Gustavo Zagrebelsky che si pone la domanda lecita se siano più importanti “le regole costituzionali o la qualità di chi le fa funzionare”. Io, preferisco una cattiva Costituzione nella mani di una buona politica e non una buona Costituzione nelle mani di una cattiva politica. A tal proposito, non posso non ricordare che nella sentenza sul “porcellum”, la Corte Costituzionale ha chiaramente sottolineato che le ragioni della governabilità non devono mai prevalere su quelle della rappresentatività. Il popolo va messo al centro con piena capacità decisionale. Si sta facendo questo? Credo proprio di no! Ho letto gli atti parlamentari e onestamente l’eliminazione del passaggio nelle commissioni in sede referente, tranne alcune importanti materie previste nel primo comma dell’articolo 70 Cost., a me pare una aberrazione vera e propria. Poco tempo fa sono stato in Commissione Giustizia è ho potuto constatare “de visu” come nel dibattito in commissione ci sia il cuore pulsante del processo legislativo proprio perché in quel contesto si confrontano maggioranza e minoranza. Altra anomalia, a mio avvisto incostituzionale per violazione dell’articolo 1, è relativa al fatto che i senatori non saranno eletti più dal popolo, ma dai “grandi elettori” che sono poi i consiglieri regionali. Non dobbiamo mai dimenticare, inoltre, che sta facendo questo tipo di riforme fondamentali per la democrazia un Parlamento che la Corte Costituzionale ha delegittimato avendo ritenuto incostituzionale il “porcellum” col quale sono stati eletti i suoi membri. A mio avviso, e secondo logica anche giuridica, un Parlamento delegittimato non può porre in essere riforme di natura costituzionale peraltro non scrivendole neanche insieme alle minoranza! Fare le riforme di questa importanza e scrivere le regole del gioco da soli senza le altre parti politiche a mio avviso costituisce una svolta pericolosa perché elimina i contrappesi posti da tutte le parti politiche presenti in Parlamento. Non dimentichiamoci mai come fu scritta la nostra Carta Costituzionale che ci invidia tutto il mondo! Stiamo ampliando o restringendo quell’articolo 1 della Carta costituzionale che sancisce: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione?” Ai lettori l’ardua sentenza!
(Prof. Vincenzo Musacchio – Direttore Scuola della Legalità “Don Peppe Diana” – Roma)
La Scuola della Legalità intitolata a “Don Peppe Diana” ha ormai assunto rilievo nazionale.
Un sogno sta diventando realtà. Abbiamo presentato istanza per l’accreditamento al MIUR (Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università) in modo da poter agire in piena conformità con le leggi vigenti in materia di formazione ed istruzione. Quest’anno andremo (già invitati da enti ed istituzioni) in Campania, Puglia, Abruzzo, Lazio, Lombardia ed Umbria. Stiamo stipulando protocolli di intesa con altre istituzioni. Siamo partner ufficiali nell’ambito di un progetto di formazione ministeriale che vede come capofila il primo circolo didattico di Termoli. Abbiamo appena designato il nostro Presidente onorario all’unanimità: è il dr. Antonino Di Matteo, magistrato a Palermo dove indagò per primo sulle stragi di Falcone e Borsellino e attualmente indaga sulla trattativa tra Stato e mafia. E’ stata una gioia immensa, perché nei limiti dei suoi impegni e dei rischi che attualmente corre, il magistrato ha manifestato persino la volontà di essere presente in qualche nostra attività finalizzata alla diffusione e alla difesa della legalità. Le gioie e le soddisfazioni non terminano qui: è arrivato un attestato di merito anche dal Sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, il quale ci ha espressamente invitato nel Comune dove nacque e fu assassinato don Peppe Diana, proponendoci una presentazione ufficiale della Scuola della Legalità presso uno dei beni confiscati alla camorra. Il nostro veliero ha preso il largo e speriamo che don Peppe da lassù ci guidi sempre più verso i lidi del trionfo della legalità.
(Vincenzo Musacchio – Direttore della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana”)