Movimento Forconi: Roma si è svegliata blindata
Forconi. Roma si blinda. Berlusconi li incontra. Rafforzata la sicurezza a Quirinale e Palazzo Chigi. Alfano: non metteranno a fuoco le città.
Rafforzate le misure di sicurezza nelle sedi istituzionali, blindate le zone del Quirinale, Palazzo Chigi e Montecitorio. Presidiati gli snodi autostradali e le stazioni con la presenza di più agenti per tutta la città. Questa mattina Roma si è svegliata blindata. La tensione è salita e continuerà durante la giornata perché il movimento dei Forconi ha chiaramente annunciato «un’azione eclatante se passerà la fiducia al governo Letta». In rete circola un volantino che annuncia per oggi un milione di persone a Roma.
Se questi numeri fossero confermati nella Capitale si presenta una vera e propria giornata di caos. Un’invasione che ha lo scopo, a detta dei Forconi, di bloccare appunto la fiducia al governo Letta. Ieri pomeriggio il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha incontrato le forze dell’ordine per un vertice proprio sui possibili disordini di oggi. Nella riunione sono state decise le contromisure da adottare. «Non permetteremo che mettano a ferro e fuoco la città» ha detto il ministro. Silvio Berlusconi li vuole ascoltare. Alle 17 vedrà una delegazione degli autotrasportatori nella sede di Fi e ieri sera ha chiesto a Letta di «convocare tutte le associazioni di categoria».
Intanto ieri disagi e presidi da parte dei Forconi si sono registrati in tutta Italia, soprattutto in Liguria e in Piemonte. A Torino è stata bloccata la tangenziale in direzione nord tra gli svincoli Sito e Rivoli e in centro città due cortei hanno mandato in tilt per ore il traffico. A Milano un’altra manifestazione ha interessato piazzale Loreto, mentre ad Imperia è stato bloccato l’accesso allo svincolo di Imperia Est dell’Autostrada dei Fiori e gli studenti hanno annunciato una protesta ad oltranza. La zona industriale di Molfetta è stata presa d’assalto dal movimento dei Forconi: molte aziende della zona Asi sono state fatte evacuare dai manifestanti. Traffico in tilt a Palermo dove la circolazione stradale è stata paralizzata in piazza Indipendenza da un gruppo di manifestanti che ha protestato davanti Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione.
A Roma il presidio in piazzale dei Partigiani, iniziato lunedì, è andato avanti per tutta la giornata. Nel pomeriggio si è anche svolto un mini corteo fino a Piramide senza disagi. Poi si è svolta un’assemblea per decidere le prossime iniziative. I coordinatori romani del Coordinamento 9 dicembre, Alessio Provaroni, 47 anni, e Barbara De Propris, 37, compagni nella vita e disoccupati, lei era ausiliaria in ospedale, lui geometra in un’impresa edile, sono alla terza notte in tenda. Ieri sono andati a piedi in questura per ottenere l’autorizzazione a un mini corteo intorno a piazzale Ostiense. Fonte
Lettera aperta di Grillo alla Polizia: scatta la denuncia di Falasca
Ecco l’assurdità di giornalisti assetati di falsità, si seguito quanto riporta il sito iogiornalista.it, denunciando Il POST DI GRILLO come segno di non violenza tra manifestanti e forze dell’ordine, che si stanno verificando in tutt’Italia:
“Insieme al cittadino Giovanni Susta (ispirati giuridicamente dal cittadino Luca de Vecchi), abbiamo denunciato il signor Beppe Grillo all’autorità giudiziaria, perché proceda secondo l’articolo 266 del codice penale (“Istigazione di militari a disobbedire alle leggi”). Per chi non lo sa: sul suo blog, Grillo ha pubblicato una lettera aperta ai vertici di esercito, carabinieri e polizia perché non proteggano più i politici, non facciano scorte e non assicurino la sicurezza dei palazzi istituzionali. La misura è colma, i cialtroni come #Grillo vanno fermati. Denunciatelo anche voi.”
Questo si legge sul profilo Facebook di Piercamillo Falasca, analista economico e giornalista.
E pubblica anche le foto della denuncia:
http://www.facebook.com/piercamillo.falasca/posts/10151803424620966
CLAMOROSE dichiarazioni di un poliziotto che ieri si è tolto il casco.
Forconi, un agente: “Sfilarsi il casco? Lo facciamo anche con i NoTav”
Pietro di Lorenzo, segretario provinciale del Siap: “Sfilarsi il casco è stato un gesto distensivo, lo facciamo anche con i NoTav. Hanno tentato di dire che è stato fatto perché era manifestazione di destra, ma non è vero”:
Invece ecco quello che confessa un Agente al corriere.it – «Anch’io ho tolto il casco. Molto volentieri. I motivi della protesta li viviamo anche sulla nostra pelle. E se la situazione non cambia, la disobbedienza civile rischia di dilagare anche fra le forze dell’ordine». Francesco, ma è un nome di fantasia, ha 38 anni, è un agente scelto del reparto mobile della Polizia ed è tra quegli esponenti delle forze dell’ordine che ieri, tra gli applausi della gente, a piazza Castello, a Torino, si sono tolti il casco antisommossa che indossano durante le manifestazioni. ] ROMA – «Anch’io ho tolto il casco. Molto volentieri. I motivi della protesta li viviamo anche sulla nostra pelle. E se la situazione non cambia, la disobbedienza civile rischia di dilagare anche fra le forze dell’ordine».
Francesco, ma è un nome di fantasia, ha 38 anni, è un agente scelto del reparto mobile della Polizia ed è tra quegli esponenti delle forze dell’ordine che ieri, tra gli applausi della gente, a piazza Castello, a Torino, si sono tolti il casco antisommossa che indossano durante le manifestazioni. Fonte
SICILIA: PRESENTATE INTERROGAZIONI ALL’ARS E AL SENATO
28/11/2013 – “Più del 50 per cento dei Comuni siciliani è senza un piano di emergenza post calamità. Almeno non ce n’è traccia sul sito nazionale del Dipartimento della Protezione civile, che proprio in questi giorni ha caricato quelli relativi a 190 dei 390 comuni dell’isola”. Una falla denunciata dal Movimento 5 Stelle con due interrogazioni parlamentari, una al Senato, l’altra all’Ars.
Una carenza che fa riflettere, se si considera che diverse aree dell’Isola sono a forte rischio dissesto idrogeologico, l’aera del Catanese è costantemente minacciata dalle colate di lava e dalla cenere vulcanica dell’Etna.
“Non sappiamo – afferma il deputato regionale 5 stelle Stefano Zito, primo firmatario dell’interrogazione – se la Regione non li abbia ancora trasmessi per semplici ritardi o perché non ne sia ancora in possesso in quanto i Comuni non se ne sono ancora dotati. Fatto sta che oggi un disastro naturale potrebbe vedere arrancare la macchina dei soccorsi con le immaginabili nefaste conseguenze”.
Il black-out delle notizie siciliane sul sito del Dipartimento fino a poco tempo fa era totale. Solo tre regioni fino ad agosto avevano mantenuto il silenzio assoluto con Roma e tra queste la Sicilia. Tutte le altre avevano risposto, quantomeno in parte, agli obbighi derivanti da un decreto, poi convertito in legge nel luglio del 2012, che disponeva l’invio entro 90 giorni del piano comunale di emergenza approvato con delibera consiliare.
Per capire i motivi del “silenzio” della Regione il Movimento 5 Stelle ha presentato più di due mesi fa due interrogazioni all’Ars ed al Senato (primi firmatari rispettivamente Stefano Zito e Ornella Bertorotta). I due atti, messi a punto con il supporto degli attivisti di Lentini e Carlentini, miravano a capire se i piani esistevano e, eventualmente, a sollecitarne l’invio a Roma.
Ad oggi, però, dalla Regione nessuna risposta è arrivata al Movimento. E nemmeno da Roma, a parte l’elenco di 190 Comuni pubblicato sul sito del Dipartimento della Protezione civile.
“L’assenza di una pianificazione organica – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – è una enorme piaga per la Sicilia. Paghiamo il prezzo di una legge urbanistica di 35 anni, che, insieme ad una burocrazia lenta e farraginosa, ingessa lo sviluppo e la sicurezza del territorio. La soluzione è una riforma organica che consideri una volta e per tutte i diversi aspetti coinvolti: l’approccio globale è l’unico sistema per evitare situazioni di stallo come quelle segnalate nelle nostre interrogazioni. Da mesi il gruppo M5S lavora ad una nuova legge per il governo del territorio che a breve sarà presentata all’Ars”. Fonte
PRIMARIE PD: VINCE IL GABIBBO
“Striscia la notizia è entrata alle primarie pd con la telecamera nascosta. Quello che è successo al seggio è un delirio. Guarda il video. L’inviato di Striscia ha denunciato: “Ho votato 5 volte” e documentato varie irregolarità alle primarie del Partito democratico, come già aveva fatto alle precedenti primarie e alla raccolta firme di Forza Italia contro il governo Prodi.
Il Tg satirico di Antonio Ricci ha mostrato come sia stato possibile eludere i controlli in cinque grandi città (Roma, Milano, Napoli, Palermo, Bari), dove gli inviati sono riusciti a votare in diverse sezioni. In particolare, sono risultati irregolari: a Roma 1 seggio su 14 visitati, a Milano 13 seggi su 17 visitati, in Campania 14 seggi su 33 visitati, a Palermo 1 seggio su 25 visitati, a Bari 4 seggi su 8 visitati.”
Movimento dei Forconi, vertice al Viminale
Torino, 10 dic. – Proseguono da nord a sud le proteste del movimento dei Forconi. E Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, avverte: ”Basta con i giochini del sottosegretario Girlanda e del ministro Lupi impegnati a negare l’esistenza del fermo e le ragioni della protesta, pur in presenza di ordinanze prefettizie che ricordano periodi bui della storia italiana; se insistono, senza preavviso, porteremo sui camion la nostra protesta a Roma”.
Al Viminale, alle 16, è stato convocato un vertice tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e le forze dell’ordine per le manifestazioni di protesta. Per il vicepremier, “gli uomini in divisa sono un presidio di legalità. Legalità vuole dire garantire la libertà dei cittadini di manifestare le proprie opinioni, senza violare le leggi e la libertà degli altri. Legalità vuole dire garantire le istituzioni. Che non si toccano”.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi , si dice sorpreso dalla protesta. “Abbiamo lavorato come governo per rilancio del settore dell’autotrasporto e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con le categorie e inserito nella legge di stabilità 350 mln euro per il recupero delle accise sul gasolio. Abbiamo cercato corresponsabilità e dialogo con gli autotrasportatori. Per questo mi sono meravigliato della protesta, perchè non c’era un problema di merito”.
Ma le polemiche crescono, in particolare per il gesto dei poliziotti che si sono tolti i caschi. Forza Italia e Lega Nord chiedono che il ministro dell’Interno riferisca alla Camera. Elio Vito (Fi) ha sollevato la vicenda “dei poliziotti che ieri si sono tolti il casco” a Torino, il collega ‘azzurro’ Francesco Paolo Sisto gli fa eco dicendo che “il ministro deve darci una spiegazione”, per comprendere “se si tratta di un’insubordizione a un ordine” da parte dei poliziotti. Per questo, chiede Sisto, “Alfano venga a riferire su questo gesto”. Anche la Lega Nord chiede che il responsabile dell’Interno “relazioni in Aula in tempi certi”, sottolinea Stefano Allasia. Ma nell’emiciclo arrivano anche le parole di Beppe Grillo nella lettera indirizzata alle forze dell’ordine. A leggerle Emanuele Fiano, del Pd, che le giudica “parole gravi, gravissime”, che vanno “stigmatizzate. Siamo molto preoccupati”. Anche per Franco Bordo, di Sel, l’obiettivo di Grillo è “schierare le Forze dell’Ordine contro le istituzioni, una cosa gravissima. A casa mia questo è un invito al golpe, al colpo di Stato” che va “respinto con forza”. Per il centrista Angelo Cera il problema reale è il “disagio dei poliziotti: vogliamo occuparcene una volta per tutte? – chiede – Probabilmente ieri hanno agito anche per paura, accerchiati com’erano da delinquenti”.
Un avvertimento ai manifestanti arriva da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garazie sugli scioperi dei servizi pubblici essenziali: ”Il fermo dell’autrotrasporto merci deve avvenire nella disciplina del settore. Non si possono bloccare le strade. Le responsabilità saranno individuate e non faremo sconti a nessuno”.
Le proteste però proseguono in tutto il Paese. Uno straniero è stato fermato dalla polizia davanti alla stazione di Torino Porta Nuova dopo che, mentre stava passando in corteo un gruppo di manifestanti legati al movimento dei Forconi, era stata fatta esplodere una bomba carta. La posizione dell’uomo è al momento al vaglio.
Nel capoluogo piemontese e in provincia restano i presidi. Caos intorno a piazza Statuto dove un gruppo di manifestanti ha percorso in corteo corso Francia occupando una carreggiata. Alcune decine di giovanissimi con bandiere dell’Italia, a piedi o su alcune auto, hanno costretto ad abbassare le serrande dei pochi negozi aperti lungo il percorso. I dimostranti hanno invitato automobilisti e passanti: “Unitevi a noi”.
Sotto il Consiglio regionale del Piemonte si sono incrociate le proteste di Fiom, studenti universitari e popolo dei Forconi. Al presidio della Fiom per le aziende in crisi, già convocato da tempo, si è aggiunto quello degli studenti della mensa occupata che chiedono di essere ricevuti in Consiglio. Poi sono arrivati anche un gruppo di ambulanti della protesta dei Forconi che hanno contestato la Fiom. Traffico bloccato anche sul raccordo autostradale Torino-Caselle.
Il prefetto di Torino, Paola Basilone, ha annunciato rinforzi di forze dell’ordine per fronteggiare i forti disagi, non solo nel capoluogo piemontese, ma anche in alcuni centri della provincia, come Nichelino e Pinerolo.
Al termine della riunione del Comitato dell’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto ha osservato: “Abbiamo chiesto rinforzi per monitorare e migliorare la situazione di prevenzione e contrasto dei disagi derivanti dalle proteste”.
A questo proposito il questore di Torino, Antonino Cufalo ha precisato che le forze saranno “congrue per fronteggiare l’attuale situazione”.
Dopo gli scontri di lunedì, il sindaco di Torino Piero Fassino usa parole dure contro il movimento: “Sono degli irresponsabili. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile”.
La protesta continua in molte regioni d’Italia. Nuove manifestazioni in Liguria, a Imperia e Savona, mentre a Genova i dimostranti si sono concentrati in poche decine in piazza De Ferrari. A Imperia la stazione ferroviaria di Oneglia, questa mattina già occupata e poi liberata, è stata rioccupata intorno alle 12.30. Bloccato anche l’accesso al casello autostradale. A Savona alcuni giovani hanno bloccato la stazione ferroviaria per una decina di minuti, intorno alle 12, poi sono stati allontanati dalla polizia ferroviaria. Gruppi di dimostranti si spostano da un punto all’altro nelle zone centrali della città, provocando una forte congestione del traffico. ”Rigore e fermezza” nei confronti di chi paralizza la città è la richiesta alle istituzioni di Federico Berruti, sindaco di Savona.
Presidi e manifestazioni in Puglia: a Bari, all’altezza dell’uscita per Poggiofranco in direzione sud, sulla tangenziale (statale 16). Altro presidio, con modalità simili, nel nord barese sulla provinciale 231 (ex statale 98) all’altezza di Corato e sulla statale 16, nel foggiano, uno dei quali all’altezza di Carapelle.
Traffico in tilt anche a Palermo per la protesta dei Forconi. Paralizzata la circolazione stradale in piazza Indipendenza a causa di una manifestazione davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione nel capoluogo siciliano. Difficoltà anche in via Ernesto Basile, per il volantinaggio di alcuni manifestanti. Franco Crupi, esponente siciliano del movimento, sottolinea come “il popolo siciliano debba mostrare gli attributi di non essere ancora sottomesso al padrino della politica o al padrino mafioso. Il cittadino siciliano deve vivere con la propria dignità”.
La mobilitazione va avanti anche in Veneto con decine e decine di manifestanti sulle strade che rallentano il traffico. Il punto più critico è al casello di Soave, nel veronese, sulla A4 Serenissima, che è stato chiuso sia in entrata che in uscita a causa della presenza di centinaia di manifestanti. In prima fila gli imprenditori della Life, gli allevatori dei Cospa del latte, del movimento autonomo degli autotrasportatori, a cui si sono aggiunti stamane tanti studenti del veronese. E in centro storico a Verona un gruppo di studenti ha percorso le vie cittadine, in un corteo non autorizzato, lanciando dei sassi contro un’auto della polizia municipale. Nel resto del Veneto la protesta continua al casello di Montecchio Maggiore, nel vicentino, a Cittadella (Padova) e al casello di Treviso Sud, sulla A27, sulla statale Pontebbana a Ponte della Priula (Treviso), con rallentamenti del traffico.
In Friuli Venezia Giulia la manifestazione più imponente si è svolta oggi a Monfalcone, in provincia di Gorizia, con un corteo di pressappoco un migliaio di persone partito molto presto dai cancelli dei cantieri della Fincantieri. I dimostranti, in parte lavoratori dell’indotto della Fincantieri, hanno attraversato la città. A Monfalcone, il traffico è stato bloccato per un paio di ore. Tra gli striscioni impugnati dai dimostranti, quello che recitava: ”Italia chi ti ha ridotto in questo stato?”. Le proteste proseguono anche lungo la strada statale 13 Pontebbana, a Orcenico di Zoppola, (Pordenone) con sit in, blocchi stradali a carreggiata alterna e volantinaggi ad automobilisti e camionisti. I dimostranti hanno ricevuto la solidarietà dei lavoratori della Electrolux e dell’Ideal Standard. ((Adnkronos/Ign)