Schettino: È proprio il caso di dirlo, oltre al danno, la beffa. Costa Concordia gli dovra’ pagare l’avvocato.
05/10/2014 – Francesco Schettino ha ottenuto che Costa Concordia gli rimborsi i 26.000 euro da lui anticipati all’avvocato Bruno Leporatti – suo primo difensore nella vicenda del naufragio del Giglio – per spese ed onorario. L’ex comandante, aveva intentato causa dopo che la compagnia si era rifiutata di pagargli la difesa. Il tribunale di Torre Annunziata (Napoli) gli ha dato ragione. Nei patti tra armatore e comandanti, infatti, è prevista l’assistenza legale in caso di contenziosi e procedimenti. Ma sono esclusi i casi di dolo o di colpa grave. Secondo Costa sia l’incidente probatorio nella fase di indagini preliminari dell’inchiesta sul naufragio, sia la successiva richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura di Grosseto, evidenziavano una colpa grave del comandante.
Difficile dare torto alla compagnia anche se è vero che, quando Schettino fu arrestato dopo il naufragio, fu proprio Costa a suggerigli di incaricare Leporatti. FONTE
Vertice Bce, proteste a Napoli scontri in piazza al corteo anti-Bce
GLI SCONTRI: Un giovane con una bomboletta spray ha scritto sulla vetrina della banca «Ostility for austerity, ladri assassini» con vernice nera, rossa e blu. Alcuni hanno sfilato una scala in ferro da un furgone e l’hanno posizionata sul muro di cinta del muro della Reggia per scavalcarlo. Qualche dimostrante è riuscito a salire oltrepassando il muro. Uno di questi è stato fermato dalla polizia e condotto in questura. A questo punto la reazione delle forze dell’ordine che con un’azione di respingimento e con l’uso di idranti. Dai manifestanti è partito un lancio di petardi. La polizia ha rimosso la scala. Alla fine è stata la pioggia a concludere il corteo di oltre 3mila persone. Continua su FONTE
Appello per una manifestazione euro-mediterranea.
La BCE e la Commissione Europea, dal 2011, ossia da quando il modello tedesco ha spinto sull’acceleratore delle politiche di austerity, imponendo i propri dettami soprattutto ai paesi del Sud Europa e commissariandone l’azione e i bilanci, dettano i tempi dell’austerità economico-finanziaria e della stabilità dei conti pubblici. Dal che, le regioni del Sud Europa, commissariate dalla BCE, sono costrette a tagliare il welfare e la spesa pubblica, adottare misure di flessibilizzazione del mercato del lavoro, di svalutazione dei salari e del lavoro vivo, e non in ultimo di contenimento delle pensioni. E tutto ciò al fine di ripagare i debiti contratti dai paesi del Sud Europa con le banche tedesche e Nord Europee, ossia proprio quelle che verranno in grande stile a Napoli.
I PIGS (acronimo usato per identificare gli stati “indisciplinati” Portogallo Italia Grecia e Sapagna), sono una preziosissima “frontiera del capitale”. Altro che uno spazio indisciplinato ai dettami eurocentrici. E’ uno spazio geografico, che solo una narrazione tossica strumentale ad un capitalismo a doppia velocità (Nord/Sud) vuole dipingere come sottosviluppato, mentre in realtà risulta indispensabile per lo sviluppo capitalistico complessivo dei mercati europei: funzionale all’accumulazione tramite l’estrazione di plusvalore dai commons (enclave di risorse energetiche, ambientali) e dal lavoro vivo. Allo stesso tempo, il suo sottosviluppo è necessario alle elites europee per tenere disgregate “le stesse possibilità materiali di attacco politico proletario al rapporto di classe”. Detto altrimenti, sotto l’incalzare della crisi, la qualità della vita delle classi subalterne è tanto sottoposta ad un ridimensionamento che diviene anche abbassamento delle aspettative, e quindi: assuefazione alle politiche tossiche dell’austerità e alla necrofilia della precarietà.
l 2 ottobre abbiamo una grossa opportunità per disinnescare queste narrazioni tossiche e per bloccare le politiche di povertà e la spietata repressione contro le nuove forme in cui questa oggi si manifesta così da rilanciare un percorso di unificazione delle lotte a livello europeo e per mettere a verifica la sperimentazione di quel laboratorio dello sciopero sociale e delle lotte metropolitane che questo autunno proveranno a contrastare le politiche renziane in Italia. Il 2 ottobre a Napoli ci saranno se non i protagonisti, almeno i tecnici, i quadri, i gregari coloro che ci rendono la vita precaria e sempre più misera. Per non abbandonarci alla solitudine e all’isolamento, organizziamo la nostra rabbia, a partire dalle periferie dell’impero, dai sud, laddove le resistenze e le lotte hanno il sapore di ben più ampie rivoluzioni e liberazioni. Fonti Youtube
Niente più multe per chi parcheggia sulle strisce blu, a meno che non si dimostri che nei pressi vi siano aree libere e gratuite di sosta
Le strisce blu sono illegali. Niente più multe per chi non paga il parcheggio.
Dal 3 settembre scorso, grazie all’ordinanza 18575 della Cassazione, una ventata di ossigeno rinfranca i napoletani strozzati dalla morsa pecuniaria delle strisce blu e dal loro esponenziale incremento a partire dall’ultima manovra finanziaria. Giovanni D’Agata, fondatore dello “sportello dei diritti”, è lieto di annunciare l’importante vittoria da parte della cittadinanza contro l’iniquità dei comuni che preferiscono far cassa accanendosi sugli automobilisti. Solo per fare un esempio nell’anno 2012, in uno spazio di tempo di sei mesi, il Comune di Napoli ha incassato più di 55 milioni di euro di multe nell’area limitata e continua alla ztl.
Per tutti coloro che in questi mesi sono stati multati per sosta abusiva nei parcheggi a pagamento, si apre la possibilità di fare ricorso e di essere consecutivamente ammendati. Il Comune di Napoli, a meno che non provi l’esistenza di un’area di sosta libera e gratuita nei dintorni, non potrà esercitare la richiesta coatta. FONTE
Alitalia dice addio allo scalo di Caselle, il sud Italia diventa irraggiungibile: soppresse 7 rotte su 9 dal 1 Ottobre
Mezzo milione di passeggeri rischia di rimanere senza il mezzo di trasporto più veloce per raggiungere il sud dell’Italia. Colpa delle strategie di Alitalia, compagnia aerea che sta riorganizzandosi dopo l’entrata in scena degli arabi dell’Etihad e che proprio allo scalo torinese sottrarrà diversi voli. In tempi rapidissimi, per la precisione dal prossimo primo ottobre, da Caselle non partiranno più voli diretti ad Alghero, Bari, Catania, Lamezia, Napoli, Palermo e Reggio Calabria.“
A seguito dell’ufficializzazione da parte di Sagat dei tagli Alitalia su Caselle (soppresse 7 rotte su 9 dal 1 Ottobre), l’associazione FlyTorino ribadisce che “per evitare il tracollo dei collegamenti da Torino al Sud Italia, occorre trovare immediatamente un vettore low cost in grado di subentrare immediatamente ad Alitalia sulle rotte cancellate, ed in quest’ottica la compagnia irlandese Ryanair rappresenta l’unico interlocutore credibile”.
In una nota diffusa a Torino, FlyTorino sottolinea che dall’1 ottobre Torino perderà tutti i voli diretti per la Calabria, vedrà dimezzati i voli per Napoli e ridotti drasticamente i voli per Bari, per la Sardegna e per la Sicilia. “Colpa dei tagli sconsiderati che verranno applicati da parte di Meridiana e di Alitalia sulle rotte da Caselle. In questo modo si mette a rischio la connettività intera della Regione, all’inizio di un anno, il 2015, cruciale per tutto il territorio”.
Secondo il presidente, Valentino Magazzù, “la ritirata di Alitalia deve essere l’occasione per Caselle per voltare pagina definitivamente ed iniziare uno stabile percorso di crescita. L’unico interlocutore credibile è la compagnia low cost Ryanair, che già dispone di 14 basi operative in Italia e trasporta su Caselle quasi 700 mila passeggeri all’anno”.
Ieri il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, aveva definito “preoccupante” la posizione di Alitalia su Caselle. Il sindaco, Piero Fassino, ha convocato un vertice per lunedì prossimo “per esaminare le misure annunciate da Alitalia”.
Campania Ambiente: i rifiuti al servizio della politica
NAPOLI, 15 AGO – Il vescovo di Acerra (Napoli), mons. Antonio Di Donna, ha criticato uno slogan pubblicitario – “stiamo scrivendo un’altra storia” – utilizzato dalla società A2A che gestisce l’inceneritore del comune del Napoletano.
“Andate a dire alla mamma di Nello (ventenne morto per un tumore allo stomaco, ndr) che ‘stiamo scrivendo un’altra storia’ – ha detto dall’altare – o che non esiste la certezza di una connessione tra inquinamento ambientale e le tante morti per tumore nella nostra città”.
Il contestatissimo inceneritore, costruito a velocità record grazie ai superpoteri della protezione civile, in concomitanza con il pluri-pregiudicato Berlusconi ha fatto a registrare sforamenti ufficiali di polveri sottili (il cui limite massimo è di 35 all’anno) nel maggio del 2009, tre mesi dopo l’inizio delle attività. Nei primi tre mesi di operato, infatti, i dati registrati indicavano ben 17 sforamenti di PM10, già nel 2010, su 500 giorni di funzionamento gli sforamenti sono stati 250, una clamorosa violazione della norma.
In Campania il fronte ecologico più in difficoltà è quello della raccolta differenziata. Il 40% sul totale dei rifiuti prodotti è poco, pochissimo, soprattutto se paragonato a certe regioni virtuose. Ma in questa forma di moderna resistenza è doveroso omaggiare i giusti esempi. Uno di questi è il compianto (e già dimenticato) sindaco di Pollica-Acciaroli, Angelo Vassallo, ucciso con 9 colpi di pistola il 5 settembre 2010. Vassallo aveva intuito che la riqualificazione del territorio avrebbe portato benessere e ricchezza al paese, le piccole dimensioni di Pollica avevano garantito una rapida diffusione delle idee del sindaco e un’ampia e trasversale collaborazione da parte dei cittadini. Pollica, a detta di molti, era diventato una specie di pezzo di Trentino esportato in Campania. Fra le attività del sindaco pescatore per valorizzare il territorio c’era proprio la raccolta differenziata, il suo comune vantava il 70%. Vassallo, inoltre, non esitava ad esporsi per fare ostruzionismo contro il torrente cementizio che dilania quelle splendide terre.
Le indagini sull’omicidio sono tuttora in corso, ma il sospetto è che si tratti di un’esecuzione inedita: Angelo Vassallo potrebbe essere il primo cittadino ucciso dalla criminalità organizzata non per la sua lotta giudiziaria o civile, ma per il suo impegno ambientalista. A destare ulteriore preoccupazione è anche il caso( totalmente ignorato dai media tradizionali) del sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname. Camigliano, come Pollica, è una delle punte di diamante dei comuni virtuosi campani, la corretta gestione dei rifiuti portata avanti dal sindaco e dalla comunità aveva garantito un ottimo 65% di raccolta differenziata. Cenname si era più volte scagliato contro la TARSU, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’onere più odiato dagli italiani, la cui dinamica giurisdizionale è talmente contorta da renderla spesso spropositata rispetto al nulla risolutivo che offre in cambio. Forte del favore degli abitanti, all’inizio di settembre il primo cittadino si è rifiutato di inviare i ruoli della tassa (atto reso obbligatorio dal decreto 26/2010 entrato in vigore a marzo) esibendo i successi ottenuti grazie alla raccolta differenziata e denunciando che i soldi che essa ha fatto risparmiare sono finiti tutti nella TARSU. La disobbedienza è bastata al ministro Maroni per richiedere con decreto presidenziale la rimozione del sindaco e lo scioglimento del comune, a nulla è valso il meritevole virtuosismo dell’ecosindaco da più parti elogiato. Una volta i comuni si scioglievano per mafia, oggi per raccolta differenziata. E mentre a Adro un sindaco pretende arrogantemente che lo stato si accolli la spesa per ripulire una scuola pubblica che lui ha marchiato coi simboli del suo partito, in Campania un sindaco viene destituito(o addirittura ammazzato) per avere perseguito il bene comune. Il nostro paese, purtroppo, non è nuovo a inversioni sociali di questo genere. Valorizzare la raccolta differenziata è considerato un affronto eversivo poiché ostacola l’indebito sfruttamento del mercato dei rifiuti al cui tavolo mangiano camorristi analfabeti, imprenditori senza scrupoli e politici corrotti. A scapito, naturalmente, dei soldi e soprattutto della salute di noi cittadini. Inutile e criminale rifugiarsi, come molti fanno, nella presunta futilità di un’azione positiva, perché i Cenname e i Vassallo disinnescano questa scusa. La vera ricchezza è il luogo in cui viviamo, ed è nostro dovere tutelarlo, prima che anche la sanità dell’ambiente diventi una chimera.
Interdetto e condannato, Domenico Auricchio chiamato a ricoprire posto vacante al Senato della Repubblica
Con Alessandra Mussolini che vola a Bruxelles per ricoprire la carica di EuroParlamentare, Auricchio entra in Senato. Domenico Auricchio Ex Sindacodi Terzigno (NA) Condannato in primo grado per 14 mesi e interdetto da pubblici uffici per 5 anni. L’ideatore del simbolo del Pdl, poi “regalato” a Berlusconi, è infatti accusato di falso in atto pubblico dopo l’assunzione di Pasquale Auricchio, suo nipote, nel suo staff. L’ex Sindaco aveva prodotto un documento falso in cui affermava di non aver nessun legame di parentela con il ragazzo. Fonti: Espresso.it
“VERGILIUS”: IN FUNZIONE IL NUOVO SISTEMA DI CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITà SULLA A3
18-07 -2014– Al via il sistema “Vergilius” sulla nuova A3 Salerno-Reggio Calabria e sulla SS145 Sorrentina nelle province di Napoli e Salerno: il nuovo sistema di controllo della velocità media e istantanea funziona anche di notte, con pioggia o nebbia. Entrato in vigore da oggi, il sistema “Vergilius”, così come quelli già in funzione su altre tratte di strade statali dal giugno 2012, sarà gestito dal Servizio Polizia Stradale, grazie ad un accordo sottoscritto con Anas. “Abbiamo reso disponibile il sistema già collaudato su altre tratte stradali – ha affermato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci – in tempo utile per la piena funzionalità nel corso del prossimo esodo estivo 2014, per potenziare l’attività di controllo della circolazione stradale, necessario per il contenimento degli infortuni e l’accertamento delle violazioni ai limiti di velocità”,
Vergilius, installato sulla A3 e sulla SS145 Sorrentina
Il sistema per monitorare il rispetto dei limiti di velocità è attivo sul tratto salernitano a tre corsie della nuova autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e nella lunga galleria “Santa Maria di Pozzano” quest’ultima con limite di velocità di 60 km/h. Nello specifico sulla nuova Salerno-Reggio Calabria sono stati previsti per lo scopo 16 portali di rilevamento in direzione Sud e 14 portali in direzione Nord, tra gli svincoli di Salerno e lo svicolo autostradale Sicignano-Potenza, con limite di velocità di 130 km/h. Il sistema già sperimentato con successo su alcune strade statli del Lazio, sulla SS1 Aurelia e sulla SS7 Domiziana in Campania e sulla SS309 Roma in Emilia Romagna, “costituisce un importante vantaggio per il miglioramento della sicurezza stradale” spiega Giuseppe Bisogno, Direttore del Servizio Polizia Stradale “consentendo di estendere i benefici per i cittadini, già rilevati nelle tratte sulle quali il Vergilius è stato sinora attivo, relativi alla riduzione dell’incidentalità, alla regolarità di andatura della corrente di traffico, all’uniformità e chiarezza del limite di velocità imposto”.
NAPOLI: Arrestato per corruzione e concussione ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Campania
Presunte irregolarità nello svolgimento di un concorso interno dell’Agenzia delle Entrate, gestito dalla direzione regionale Campania, sono emerse nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex direttore Enrico Sangermano, presidente della commissione esaminatrice nel concorso in questione. In quest’ambito sono indagati anche altri funzionari dell’Agenzia, componenti della commissione d’esame. L’inchiesta ha portato alla luce anche vari casi di false presenze in servizio, spesso collegate a uso improprio del badge. Tra gli addebiti mossi a Sangermano anche l’indebito annullamento di un avviso di accertamento a carico della società Immobilgest srl, poi revocato dalla direzione centrale dell’agenzia.
Corruzione e concussione, abuso d’ufficio e falso ideologico le accuse contestate dalla Dda a Enrico Sangermano. A suo carico la procura formula diversi addebiti. Sangermano avrebbe ottenuto l’assunzione del nipote nell’azienda dell’imprenditrice Silvana Pane, la Globeco spa di Piano di Sorrento, dopo essersi attivato per la concessione all’azienda di una agevolazione fiscale indebita.
Il gip ha disposto la misura dei domiciliari anche per l’imprenditrice Silvana Pane. Le ordinanze sono state eseguite dalla Guardia di Finanza mentre l’inchiesta è condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Nell’inchiesta, scrive Quotidiano Nazionale,
figurano come indagati anche Mattia Barricelli, direttore provinciale Napoli 2 dell’Agenzia delle Entrate, e Salvatore Cortese, capo del settore controlli della Direzione regionale dello stesso ufficio. Le indagini sono partite da alcuni provvedimenti di ‘annullamento in autotutela disposti da Sangermano a favore di società di un gruppo che fa capo a Fedele Ragosta, destinatario di misure cautelari nella primavera del 2012.
Giulia SARTI (M5S) : “Mi voleva querelare ma è stato rinviato a giudizio insieme ad altri 47″
Vi ricordate il sindaco Fausto Pepe che mi vuole querelare per tutelare l’onorabilità della sua amata Benevento? Bene, lo hanno appena rinviato a giudizio insieme ad altri 47 soggetti. È arrivato a quota tre. Un collezionista di rinvii a giudizio. Rammentiamoli:- nell’ambito dell’indagine sul disastro ambientale di Piano Borea (Bn) veniva rinviato a giudizio per i reati previsti e puniti dagli articoli 81 cpv c.p. «concorso formale, reato continuato» e 328 c. p. «omissione di atti d’ufficio»- nell’ambito dell’inchiesta sugli sversamenti abusivi in danno degli ecosistemi fluviali in concorso con altri veniva rinviato a giudizio per i reati previsti e puniti dagli articoli 81 c. p. «concorso in delitto colposo» 449 c.p. «delitto colposo di danno» e 434 commi I II «crollo di costruzioni o altri disastri dolosi»;
– infine, nell’indagine “mani sulla città” viene rinviato a giudizio per corruzione, falso ideologico in atti pubblici, truffa in pubbliche forniture e concussione elettorale. Son soddisfazioni.
Ho chiesto da mesi con un’interrogazione lo scioglimento del comune di Benevento ma tutto tace.
Non bisogna disturbare l’onorabilità.
tuttialfresco
Giulia Sarti
Portavoce M5S Camer
Ecco quanto riporta un giornale On-Line, Locale:
03/07/2014 – In merito alla decisione adottata dal gup Maria Di Carlo nell’udienza preliminare di oggi presso il Tribunale di Benevento, il sindaco di Benevento Fausto Pepe prende atto “con rammarico del rinvio a giudizio deciso dal giudice per le udienze preliminari nei miei confronti e di altre 47 persone”. Tuttavia, il primo cittadino si aspettava un esito di questo tipo, tanto da affermare che ora si lascia “spazio finalmente all’accertamento dei fatti”.
Anche oggi, alla luce della decisione del Gup, Maria Di Carlo, Pepe ribadisce “con fermezza la mia totale fiducia nell’azione della Magistratura” e annuncia che “con altrettanta fermezza, voglio assicurare i miei concittadini che, nel corso del dibattimento, non mi tirerò indietro per difendere le mie ragioni e la mia onorabilità e, in definitiva, per l’accertamento della verità. La fase dibattimentale che si apre, anzi, fornirà ulteriori spunti per chiarire alla Magistratura ed all’opinione pubblica, le procedure che sono state adottate e che sono oggetto di contestazioni”. Fausto Pepe auspica “che l’attenzione mediatica di queste ore possa accompagnare per intero lo svolgimento del processo: ribadendo in questo modo la mia totale estraneità ai fatti, e provando a ricostruire anche il buon nome di una persona che da quasi venti anni, dei 50 trascorsi in questa città, occupa ruoli da pubblico amministratore.
Su talune accuse a mio carico, che considero infamanti e destituite di ogni fondamento, posso contare, per fortuna, sulla fiducia e sulla stima dei beneventani. In una città piccola come la nostra, infatti, se un sindaco fosse corrotto ed estorcesse il consenso elettorale, i cittadini prima di chiunque altro ne avrebbero immediata coscienza, loro che sono i principali giudici degli amministratori locali.
Poi, la rassicurazione alle forze politiche “che l’azione quotidiana della mia Amministrazione, invece – rivendica il primo cittadino – è stata sempre fondata sui pilastri della trasparenza, del contrasto alla criminalità organizzata e della legalità in tutte le procedure e, segnatamente, negli appalti pubblici. Anche per questa ragione l’azione amministrativa non cederà il passo alla vicenda giudiziaria, lo ribadisco a coloro che, impegnati da anni nell’ostacolare il cambiamento cittadino, potrebbero pensare di essere di fronte ad una nuova occasione utile per minimi calcoli. Non lascerò nulla d’intentato, in omaggio al mandato popolare ricevuto, per continuare a garantire i servizi essenziali alla mia città, pur consapevole di operare in una condizione di assoluta difficoltà soprattutto, com’è noto, in termini di disponibilità finanziaria. Andremo avanti innanzitutto con il risanamento dei conti del Comune e per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Quest’ultima – conclude Pepe – è sicuramente la sfida che mi vedrà sempre più impegnato”.