Sei piemontese? scarica la petizione e raccogli quante più firme puoi per mandare a casa Cota!
Ci vediamo a Torino in piazza Castello, venerdì 7 dicembre.
In data 20.11.2013 sono arrivate 43 notifiche di chiusure indagini ad altrettanti consiglieri regionali, di cui 34 di maggioranza, nei quali si contestano le spese effettuate con i fondi di funzionamento. Dette notifiche preludono al rinvio a giudizio. Unici gruppi esclusi: M5S e FDS
Il 9 gennaio è attesa la prima udienza al TAR Piemonte in merito alla possibile dichiarazione di nullità delle elezioni regionali del 2010, a seguito della condanna definitiva del capogruppo Michele Giovine per aver falsamente autenticato le presentazioni delle candidature della sua lista “Pensionati per Cota”.
Altro procedimento penale è aperto nei confronti della lista dei “Pensionati e Invalidi” che ha sostenuto la Bresso, a seguito del patteggiamento e condanna a un anno e sei mesi di uno dei certificatori di detta lista.
Da tutto questo insieme di cose discende un grave danno d’immagine al prestigio delle più alte Istituzioni piemontesi, la Regione ed il Consiglio Regionale, nonché alla politica tutta con forte disillusione e ulteriore approfondimento del distacco dei cittadini.
Gli elettori del Piemonte, vogliono porre all’attenzione del Consiglio Regionale la propria sfiducia al Presidente della Giunta Regionale e chiedono il ritorno alle urne il prima possibile per difendere il prestigio delle Istituzioni piemontesi e ripristinare un senso di legalità e moralità in Piemonte. Firma e scarica anche tu la petizione: Movimento Cinque Stelle Piemonte
Trovato massacrato a botte nel bagagliaio della sua auto, omonimo del prestasoldi di Belsito
Delitto nel Monferrato: la vittima è un carrozziere che ha lo stesso nome di Franco Domenico Belsito l’uomo che controllova la cassaforte svizzera dove transitavano i fondi del Carroccio
Brutta fine quella di Franco Domenico Belsito, nato 52 anni fa a Sant’Onofrio, provincia di Reggio Calabria, emigrato a nord, a Gavi Ligure, tra Piemonte e Liguria vent’anni fa e trovato cadavere giovedì sera nel bagagliaio della sua Croma Rossa parcheggiata nella piazza principale di Lu Monferrato, 1200 anime a dodici chilometri da Alessandria. I suoi assassini lo hanno ammazzato a bastonate. Quella letale gliel’hanno vibrata alla base del collo. I carabinieri in tarda serata hanno fermato un uomo che potrebbe aver preso parte alla spedizione mortale. Continua su fonte ufficiale
Anonymous “chiama” Cota per lo scandalo rimborsi
“In un periodo dove i cittadini non arrivano a fine mese, rimaniamo indignati ed esterrefatti dalla leggerezza con cui Cota spendeva i soldi pubblici”, hanno scritto nel loro comunicato gli hacker di Anonymous
TORINO – Dopo Roberto Maroni è toccato a Roberto Cota finire nel mirino di Anonymous. Il sito del presidente leghista del Piemonte, sotto inchiesta per lo scandalo rimborsi alla Regione, è stato colpita dagli hacker venerdì mattina, intorno alle 11:45. Sulla home page del sito campeggiava la scritta “Salve Cota, we are Anonymous”, con la foto del personaggio di “V per vendetta”, con la maschera bianca ormai nota in tutto il mondo. Poco dopo il sito di Cota è stato disattivato, e nel pomeriggio di venerdì, alle 16:30, risultava ancora bloccato.
Nel loro comunicato gli hacker di Anonymous contestavano al presidente della Regione i voti della lista Giovine, il suo sostegno alla Tav Torino-Lione e, ovviamente, lo scandalo sui rimborsi.
- «Roberto Cota, governatore della regione Piemonte, da sempre favorevole alla Tav, eletto grazie alla lista delle firme false di Michele Giovine, è l’esempio perfetto di quei personaggi che si sono insinuati nelle istituzioni italiane trasformandole in uno spettacolo indecoroso. Oltre a rifiutare le dimissioni, il presidente della Regione, è stato indagato per peculato a causa di cene, pranzi, e regali, la cui finalità istituzionale con cui si è giustificato, non ha convinto la procura. Nel mirino sarebbero finiti scontrini per oltre 20mila euro. In un periodo dove i cittadini non arrivano a fine mese, rimaniamo indignati ed esterefatti dalla leggerezza con cui Cota spendeva i soldi pubblici per esigenze personali. Con questa azione oprationgreenrights vuole tornare ad esprimere il suo sostegno ai movimenti che si battono contro la TAV, contro la corruzione, contro i potenti della economia e della politica dediti allo sfruttanento degli esseri umani ed alla distruzione della Natura. Anonymous si schiera,a fianco delle tante persone che scendono in piazza e coraggiosamente si battono contro gli avamposti che presidiano ecosistemi meravigliosi ed incontaminati al solo fine di preparare la loro prossima devastazione. Che questa azione possa sostenervi nella vostra nobile lotta. Cota, rappresentante di una casta politica razzista e usurpatrice»
Palazzo Lascaris, TORINO – Dimissioni: è scontro sul calendario
“O si va a casa subito o congeliamo tutto”, dicono i due consiglieri dell’Idv, rifiutando la scadenza imposta “unilateralmente” dal Pd. Di data pretestuosa parla anche Laus che teme la “beffa” di Cota: “Scommetto che sarà il governatore a staccare la spina”
La notte porta Consiglio: da sciogliere. È così a meno di ventiquattr’ore dall’incontro promosso dal Pd con gli alleati di coalizione, l’Italia dei valori, che ieri si era mostrata piuttosto scettica sulle modalità dell’Aventino “ad orologeria”, alza il tiro: andiamo a casa subito, che senso ha attendere il 28 febbraio? «Rispettiamo le complesse dinamiche interne agli altri partiti – scrivono in una nota Andrea Buquicchio, capogruppo Idv a Palazzo Lascaris e il consigliere Tullio Ponso -, ma non andiamo a ruota di nessuno. Le scelte notificate a cose fatte non ci piacciono per nulla, a prescindere dal merito. Il governo di centro destra ha fallito? Sicuramente sì.
E allora tutti a casa oggi, e non il giorno di San Romano (28 febbraio 2014). Le nostre firme ci sono, dove sono le altre ventinove necessarie a chiudere subito questa pagina? L’Aventino ad orologeria fa sorridere». Si mostrano comunque scettici, i due esponenti dipietristi (il terzo, Luigi Cursio è trasmigrato al gruppo Misto) sulla reale possibilità di raggiungere le 31 sottoscrizioni, necessarie per chiudere baracca e burattini e andare a elezioni anticipate. Da questo momento, aggiungono Buquicchio e Ponso, fino al termine della legislatura «qualora non avvenisse immediatamente come vorremmo, occorre garantire agli elettori delle opposizioni un’adeguata funzione di controllo nei diversi livelli istituzionali dell’ente». Pertanto Ponso, che attualmente riveste la funzione di questore di minoranza nell’Ufficio di Presidenza, rimette «nelle mani di tutte le opposizioni, dal Pd al Movimento 5 stelle, nessuno escluso», la carica, ma «ribadisce, senza tanti giri di parole, che l’opposizione (chiunque sia il prossimo rappresentante nell’Udp) non può e non deve sottrarsi sino allo scioglimento del Consiglio a quella, così come ad altre funzioni di controllo, nel rispetto del mandato affidato dai cittadini». Quindi o via subito o altrimenti congeliamo la situazione. Chissà se il fatto che tutti e tre sono indagati in Rimborsopoli può aver contribuito a determinare tale posizione un tantino arzigogolata?
Resta intransigente, invece, Mauro Laus, autore della mozione che impegna alle dimissioni immediate. «Non ha alcun senso la data del 28 febbraio come termine per abbandonare unilateralmente l’aula, tanto né il bilancio né la riforma elettorale, per non dire del piano sui fondi strutturali europei, potrà essere approvato entro quel giorno. Inoltre mi risulta che la giunta sia orientata verso l’esercizio provvisorio». E poi conclude: «Non nascondiamoci dietro alibi pretestuosi. Anche perché non vorrei essere beffato dal governatore, giacché sono pronto a scommettere che sarà lui da qui a poco il primo a staccare la spina. In quel caso rimedieremmo davvero una brutta figura». Per questo, conclude Laus, ripresenterà il documento nella direzione regionale del Pd convocata per lunedì prossimo. Per ora Roberto Cota si limita asbeffeggiarli da Tokyo, a margine della Tosca allestita dal Teatro Regio di Torino al Bunka Kaikan:”Le dimissioni, quando uno vuole, le dà subito, non tra tre mesi”, ha detto. Prrrrrr, insomma.
Anche l’ex grillino Fabrizio Biolè, ora nel gruppo Misto, critica la decisione del centrosinistra: “Il Consiglio Regionale ha un solo strumento preciso e codificato rispetto alla richiesta di caduta di un governo: la mozione di sfiducia. Tutto il resto è fuffa mediatica”. Il consigliere cuneese ricorda che “ad oggi esiste solo una mozione, primo firmatario il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, in attesa di deposito (necessità 12 firme), e presenta ad oggi due sole firme tra cui la mia”. Fonte
“TAV for Dummies” – video integrale del convegno M5S sul TAV | parte seconda
l video integrale del convegno organizzato dal portavoce M5S in Senato Marco Scibona volto a promuovere una corretta informazione circa le grandi opere e in particolare riguardo la Nuova Linea Torino-Lione.
Qui le presentazioni e il materiale utilizzato dai relatori del convegno: http://goo.gl/qNkC0Q
Questi gli ospiti dell’incontro
-Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Tema: Aspetti giuridici e giudiziari del sistema “Grandi Opere”
-Stefano Bertone, Avvocato esperto questioni NLTL. Tema: Accordo Internazionale Italia-Francia: condizioni per la ratica.
-Daniel Ibanez, Esperto linee TAV francesi. Tema: La situazione dei lavori in Francia: stato attuale e prospettive per il futuro.
-Claudio Cancelli, Professore ordinario a riposo di Fluidodinamica Ambientale, Politecnico di Torino. Tema: proiezioni di traco dei promotori dell’opera, analisi e comparazioni.
-Marco Ponti, Professore di economia dei trasporti, Politecnico di Milano. Tema: Aspetti economici e nanziari dei progetti di Alta Velocità/Capacità.
-Gerardo Marletto, Università di Sassari. Tema: “Attraverso le Alpi: confronto tra i nuovi tunnel svizzeri e la Torino-Lione”
-Pietro Laureano, Esperto UNESCO per gli ecosistemi in pericolo. Tema: Dissesto ambientale e rischio crescente per gli ecosistemi dovuti all’azione umana. Come reagisce la Terra alle interferenze umane.
-Sergio Ulgiati, Professore di Analisi del Ciclo di Vita, Università di Napoli “Parthenope”, Dipartimento di Scienze e Tecnologie. Tema: Aspetti energetici della NLTL. Nel bilancio energetico-ambientale il treno è sempre vincente?
Insulti, bagarre in Regione Piemonte Parapiglia tra consiglieri durante dibattito in Aula
TORINO, 26 NOV – Scandalo rimborsi, le immagini della rissa al Consiglio regionale del Piemonte, Sotto la Mole scoppia la bagarre proprio mentre si discute dell’inchiesta che vede 43 consiglieri indagati per l’uso dei regionali. Fra le persone coinvolte l’ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso e il governatore Leghista: Roberto Cota nega le spese, ma lo incastrano le registrazioni telefoniche.
Insulti, spintoni, una piccola rissa, un consigliere cade in terra e tutto si chiude con “comunisti” urlato dai banchi della maggioranza verso gli eletti del Pd. A scatenare la bagarre l’intervento di Mercedes Bresso che viene attaccata da Franco Maria Botta, capogruppo di FdI. In difesa dell’ex governatrice interviene prima Aldo Reschigna, capogruppo Pd, e poi Roberto Placido, sempre Pd. Botta finisce in terra e all’urlo “comunisti” i consiglieri tornano a sedersi ai propri posti. Botta è, con altri 42 suoi colleghi, indagato per i rimborsi ottenuti dal proprio gruppo negli ultimi due anni. Per il consigliere la magistratura sta vagliando oltre 79mila euro di spese tra ristoranti, gastronomie, negozi di abbigliamento, fiorai e pasticcerie. Anche il Roberto Cota è coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi allegri, ma dopo la rissa è volato a Tokyo, per impegni istituzionali.
Fondi Piemonte, il governatore Cota incastrato dai tabulati telefonici
Torino 22/11/2013 – Nell’inchiesta sui rimborsi in Regione, emergono spese per fast food, videogame e ristoranti. Oltre ai bus per partecipare ai comizi di Berlusconi. Indagate 43 persone
“Non ho mai fatto cene e festini in maschera, come è avvenuto altrove. Non ne avrei avuto il tempo e non è assolutamente nella mia indole di uomo e padre di famiglia”. Lo scrive il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in una lettera inviata ai giornali. Ma a incastrare il governatore nell’inchiesta su “rimborsopoli”, ci sarebbero i tabulati telefonici.
“Mi contestano spese per 800 euro al mese per tre anni, ma io sono un presidente leale”, scrive Cota. Gli investigatori, in realtà, hanno i tabulati che smentiscono quanto affermato dal governatore. “Non mi trovavo in quel posto in quel giorno”, ripete Cota a chi gli contesta gli scontrini battuti in autogrill. Le sue telefonate, invece, come riporta La Repubblica, sembrano dimostrare il contrario.
Un database con numeri e chiamate – La Procura ha in mano, infatti, un database con tutte le telefonate fatte e ricevute dai consiglieri indagati, e le relative “celle” che agganciano le chiamate al luogo da cui partono. Tra le spese particolari contestate ai 43 politici emerge un po’ di tutto: rimborsi per cene al ristorante e ai fast food, videogame, cravatte e tartufi, sostituzione di pneumatici, valigie in pelle, articoli per animali, biglietti per le partite. Salta fuori, poi, secondo La Stampa, anche una trasferta a Roma pagata 13mila euro per assistere al convegno nazionale del Pdl nel 2011, spesa contestata al consigliere Angiolino Mastrullo che rimanda al mittente le accuse: “La trasferta fallì e per scongiurare un contenzioso ancora più gravoso per la Regione con la ditta del bus, pagammo quanto pattuito”. Fonte
Il mistero della Tav in Val di Susa
La Tav in Val di Susa, che in realtà Tav non è, ma Tac, treno merci ad alta capacità, è un mistero. Una tratta ideata alla fine degli anni ’80 che finirà tra vent’anni. Lascerà un debito generazionale spaventoso che pagheremo con le tasse e il debito pubblico e una valle sconvolta per sempre. Un tunnel di 57 chilometri che modificherà la struttura del territorio, comprese le fonti d’acqua con il pericolo della diffusione di amianto. I fondi della UE di cui si riempie la bocca Capitan Findus Letta serviranno solo per una coprire una piccola parte dei costi, forse un miliardo, quando il valore complessivo della Tav è di almeno 18/20 miliardi di euro. Quattro volte il Ponte di Messina. Una tratta ferroviaria in Val di Susa esiste già e, ogni anno, diminuiscono le merci trasportate. L’interesse dei politici per quest’opera colossale e inutile è morboso. Perde i pezzi, ma non si discute. Doveva collegare Lisbona a Kiev e, se andrà bene, collegherà Torino a Lione.
Il Paese non ha soldi per i trasporti primari, per i treni dei pendolari, per le strade, ma per la Tav i miliardi devono saltare fuori. Non c’è logica in tutto questo, così come è surreale l’occupazione militare di una valle perchè si è schierata compatta contro la sua distruzione demonizzando e inquisendo chiunque si opponga a questo scempio. Gli abitanti della Val di Susa sono trattati come pericolosi brigatisti. La Francia di TAV lnon vuole sentir parlare, l’apposita commissione ha così deliberato da tempo (qualcuno avverta Hollande venuto in visita romana di conforto al Nipote) : “Tenendo conto delle incertezze sul calendario del tunnel di base, non può essere certa che i rischi di saturazione e le sovrapposizioni d’uso che giustificano la realizzazione del progetto si verifichino prima degli anni 2035-2040”. L’accanimento sulla Tav che dura ormai da un ventennio deve avere delle ragioni profonde, insondabili, ma importanti, di vita o di morte. Perché, per esempio, persone della ‘ndrangheta intercettate a Torino hanno detto di votare Fassino sindaco? Perché Fassino nel suo primo discorso da sindaco ha subito perorato la causa della Tav? Perché ogni governo negli ultimi quindici anni ha avuto la Tav come priorità trascurando le vere emergenze del Paese? Provate voi a dare una risposta a queste domande irrisolte. Vox populi, vox dei. Fonte