Dietro l’appalto Consip per le “Scuole belle” un maxigiro di fatture false, scatta il blitz
07/07/2019 – L’appalto Consip “Scuole belle” prevedeva centinaia di interventi per sistemare gli istituti scolastici di tutta Italia. In Sicilia, le cose sono andate in maniera un po’ particolare, così ha scoperto il nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo: la cooperativa bolognese L’Operosa, vincitrice dell’appalto, ha usufruito di un vorticoso giro di fatture false, per un milione di euro, un modo per usufruire di notevoli vantaggi fiscali. E durante l’indagine, coordinata dalla procura di Palermo, sono saltati fuori anche 150 contratti di lavoro falsi fatti ad extracomunitari, per ottenere il permesso di soggiorno. Contratti che venivano gestiti da uno spregiudicato ex ragionere palermitano, già al centro di altre inchieste giudiziarie in ambito fiscale, è il motivo per cui era stato radiato dall’albo professionale. Gli extracomunitari risultavano lavorare per le ditte che gestivano i subappalti per le “Scuole belle”. Ma lavoravano soltanto sulla carta.
Le indagini della Finanza, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, hanno fatto scattare sette arresti. Sono due le associazioni a delinquere ipotizzate nell’inchiesta, al centro stava il ragioniere palermitano. Con una ordinanza emessa dal gip, sono stati notificati quattro provvedimenti di arresti domiciliari che contestano i reati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture false per operazioni inesistenti, al riciclaggio, alla commissione di altri reati contro la pubblica amministrazione (falso e tentata truffa all’Inps). Il nucleo di polizia economico finanziaria diretto dal colonnello Cosmo Virgilio ha eseguito anche un provvedimento di fermo nei confronti di tre cittadini extracomunitari, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un sequestro di beni, per un milione di euro, è scattato per la cooperativa L’Operosa, il cui responsabile risulta indagato.
“Vedi se ci sono lavori capito – diceva un extracomunitario intercettato al telefono con il ragioniere che gli aveva consegnato il falso contratto di lavoro – anche poco soldi non c’è problema”, Le indagini hanno scoperto anche una truffa all’Inps: altri finti contratti di lavoro, fatti a cittadini italiani, servivano invece per far ottenere l’indennità di disoccupazione.
“L’operazione eseguita sotto la direzione della Procura di Palermo – spiega il colonnello Virgilio – da un lato conferma il peculiare approccio operativo della Guardia di finanza, che punta a colpire nella loro globalità tutti i fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari e, dall’altro, testimonia la costante e capillare azione di contrasto ai contesti di illegalità connotati da maggiore gravità, anche grazie all’integrazione delle funzioni di polizia economico-finanziaria con lo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, con l’obiettivo di aggredire non solo i soggetti responsabili di gravi condotte criminali, ma anche i loro patrimoni al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme oggetto delle condotte illecite”. – FONTE
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