Wurstel di pollo: i segreti della carne separata meccanicamente che costa solo 0,50 euro al chilo
La maggior parte dei wurstel di pollo venduti in Italia è preparata con carne separata meccanicamente pagata 0,50 euro al chilo, ottenuta spremendo le carcasse degli animali macellati. L’esito è una “pasta omogenea dal colore rosa” con cartilagini e piccole ossa ridotte in polvere miscelata ad acqua e aromi. Ecco il VIDEO che spiegameglio di cosa si tratta, tratto dal FattoAlimentare
I wurstel di pollo sono preparati con carne separata meccanicamente, ottenuta spremendo le carcasse di pollo L’esito è una “pasta omogenea dal colore rosa” con cartilagini e piccole ossa ridotte in polvere miscelata ad acqua e aromi.
Neanche quattro anni di lavoro, 1.398.862 euro di liquidazione a Pozzi, Ex Presid. dell’ANAS
24/04/2015 – Come si fa a lavorare 3 anni e 7 mesi per un’azienda di Stato e portarsi a casa una liquidazione netta di 1 milione 398 mila 862 euro, più 70 centesimi? Basta chiamarsi Vincenzo Pozzi (nella foto sopra con Silvio Berlusconi e Pietro Lunardi) ed essere stato presidente dell’Anas dal 19 dicembre 2002 al 20 luglio 2006. Perché una cosa c’è da dire a proposito della società controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia e che deve gestire «la rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale»: forse non sarà bravissima a costruire viadotti o autostrade (Matteo Renzi: «L’autostrada Salerno-Reggio Calabria negli anni è costata più della sonda spaziale Curiosity, ma c’è una differenza: la sonda è andata nello Spazio invece la Salerno-Reggio no. La sonda l’ha creata la Nasa mentre l’autostrada l’Anas. C’è una differenza di una sola vocale, eppure è tutta un’altra cosa»…), ma è sicuramente una specialista nell’erogare trattamenti d’oro ai suoi dirigenti. E liquidazioni addirittura di platino. Continua su FONTE
Elena Curti l’ultima figlia ancora in vita di Mussolini: “Renzi come mio Padre”
25/04/2015 – Intervistata da Libero, sottolinea le similitudini tra il padre e il premier. È nata nel 1923, dalla relazione del Duce con Angela Cucciati, la moglie di Bruno Curti, un capo fascista della prima ora. Seppe di essere sangue del sangue di Mussolini quando aveva diciotto anni, e a lungo lavorò per Alessandro Pavolini. Ogni giovedì, come ha ricostruito Mauro Suttora analizzando i diari di Claretta Petacci, accompagnava il gerarca nello studio del Duce, e Claretta era gelosissima di questa ragazza bellissima e giovane. Ignorava che fosse la figlia di Benito e non un’altra amante. Lo scoprì molto più tardi, dopo il 25 aprile del 1945. Elena infatti faceva parte del convoglio composto dai gerarchi e dallo stesso Duce diretto in Valtellina e, da lì, in Svizzera. Fu tra gli ultimi a vedere Mussolini vivo.
Elena è una signora elegante, colta, brillante. Di una lucidità a tratti spietata. Si è fatta accompagnare nella redazione di Libero dalla nipote. «Non ho figli, non ho mai voluto farli perché quando uno li fa poi li deve crescere bene, ci vogliono soldi e prima di tutto due genitori che vanno d’accordo. I miei due padri e soprattutto mia madre mi hanno fatto soffrire molto. Quando ero bambina continuava a dirmi che ha fatto di tutto per perdermi».
Non teme di dare giudizi politici, anche ruvidi. Per esempio su Giorgio Almirante… «Non mi è mai piaciuto, fin dal primo momento. Questione di pelle, quando me l’hanno presentato era un rappresentante di saponette mal vestito, poi l’ho rivisto in Parlamento. Ma in tanti anni non ha mai fatto nulla di veramente importante per i fascisti. Era bravo solo a parlare, ed è stato bravo a farsi il suo appartamento, bello e grande nel centro di Roma. Si accontentava di avere il partito al 5% facendosi votare dai nostalgici di cui non si è mai davvero occupato».
Intende dire per i reduci di Salò?
«Certo, e guai a chiamarli repubblichini, a Salò c’erano solo italiani che amavano l’Italia. I repubblichini sono quelli arrivati dopo, che si sono fatti una carriera sulle spoglie dei ragazzi morti».
E del successore di Almirante, Gianfranco Fini, cosa pensa?
«Anche Fini non mi è mai piaciuto. Peggio perfino di Almirante. Ma la politica non mi interessa. Non ho mai votato Berlusconi. Ho votato a lungo quello che si beve la sua pipì, come si chiama… Pannella. E poi Verde, perché mi interessa tutto quello che ha a che fare con la natura».
Oggi, invece, c’è qualche politico che apprezza?
«Credo che al prossimo giro voterò per Renzi, perché mi ricorda Mussolini. È uno che non guarda in faccia a nessuno, va anche contro i suoi pur di fare quello che si è prefissato. All’inizio mi piaceva il presidente Napolitano. Poi però ho capito che faceva solo gli interessi di una parte sola. Mattarella non mi piace, non condivido il suo elogio dei partigiani. Non doveva farlo. Il ricordo che ho io dei partigiani è di gente ignorante, che mi ha rubato tutto. Mi hanno rubato tutti i soldi, mi hanno cacciato di casa, mi hanno preso pefino il mio collo di lince. Quando sono diventata ricca la prima cosa che ho fatto è comprarmi una pelliccia di lince lunga dalla testa ai piedi; quella è stata la mia rivincita». Continua su FONTE
Rinasce come dalle favole, la Nuova “Democrazia Cristiana Storica”
ROMA 15/04/2015 – Nasce la Democrazia Cristiana Storica dal mondo delle associazioni. Da movimento di associazioni a partito politico: nasce la Democrazia Cristiana Storica. Nata dal mondo delle associazioni, ha al centro la volontà di concretizzare quanto detto da papa Francesco.
Nella conferenza stampa del 16 aprile 2015, dopo la presentazione del partito saranno decise le sue linee politiche e la sua identità.
Si definiscono cattolici popolari, come la vecchia Dc, e al centro del loro operato mettono papa Francesco. Verrà presentato il 16 aprile 2015 in Campidoglio il nuovo partito Democrazia Cristiana Storica, nato dal comitato Con Francesco. Questo, a sua volta, è sorto per riunire diverse associazioni culturali e provenienti dal mondo del volontariato, che hanno in comune il preciso obiettivo di mettere in pratica i dettami del Santo Padre.
Un partito europeista, cui hanno già aderito 15 Regioni italiane, con il simbolo che mima le braccia aperte, segno di accoglienza. Comprende esponenti di diverse realtà politiche, anche provenienti dalle amministrazioni locali, che si sentono vittime del vuoto politico lasciato dagli ultimi 20 anni di storia italiana. “Ma nessun parlamentare”, spiega Francesco Crocensi, delegato nazionale del partito, a conferma della presa di distanza che la nuova forza politica prende nei confronti dei prodotti politici italiani dell’ultimo ventennio.
Nel nome già il programma: la definiscono una Dc “storica” perchè “vogliamo riproporre i valori storici dimenticati con l’ultimo ventennio, in cui è mancato un partito contenitore interclassista che rappresentasse tutti, compresa la classe media, che finora non ha ottenuto un’adeguata risposta politica. Un partito come lo era la Dc fino al ’94”, ha aggiunto il delegato nazionale.
“Nei partiti italiani attuali manca il dialogo all’interno delle fila della dirigenza. Inoltre, sono troppo personalistici: noi non vogliamo un partito con il nome del leader, come Noi con Renzi o Noi con Salvini, perchè ne soffrono i territori. La Democrazia Cristiana Storica avrà un coordinamento nazionale che coinvolga tutti i rappresentanti locali per prendere le decisioni. In più, riapriremo le sezioni, Comune per Comune”, ha rincarato Crocensi.
Che poi ha aggiunto: “La cosiddetta rivoluzione liberale degli anni 1994-2014 ha distrutto quello che si presentava come “Il Bel Paese”. Per cui, va operata una ricostruzione, in stile post-bellico, ma rimanendo all’interno dell’Europa. Questa è unita solo economicamente ma lontana dall’idea dei padri costituenti: per questo, secondo noi andrebbero discussi i Trattati economici europei. Papa Francesco più volte ha detto che “questa economia uccide”, ma nessuno lo rilancia”.
La Democrazia Cristiana Storica, dunque, si dichiara sostenitrice della famiglia tradizionale e dei valori non negoziabili. Inoltre, si prefigge di rilanciare quanto detto dal Papa. Primo fra tutti il suo monito quando dice che “non è possibile che faccia più notizia un indice della borsa al rialzo che un anziano assiderato perchè ridotto a vivere per strada”. FONTE
Espediente per sfuggire agli Autovelox: non fatelo a casa se vi dovessero scoprir, multe salatissime
Ecco l’incredibile adesivo “anti autovelox”! Questo incredibile espediente permette di sfuggire agli autovelox, ma attenzione, se vi dovessero scoprire sareste nei guai…
Per evitare di incorrere in multe salate per eccesso di velocità, sono sempre di più le persone che si affidano a dei trucchi per camuffare la targa della propria auto, in modo da “imbrogliare” gli autovelox. Fino ad ora eravamo a conoscenza di espedienti come vernici catarinfrangenti, spray, cifre e lettere “taroccati” per rendere invisibili o irriconoscibili le targhe.
Arriva dalla Russia: degli speciali adesivi da applicare sui numeri della targa, in modo che essi non vengano immortalati dalla telecamera. Infatti, la targa viene camuffata così che ad occhio nudo non si possano notare contraffazioni evidenti. Ed in effetti, solo un occhio esperto potrebbe accorgersi della differenza, in quanto questi adesivi si sovrappongono esattamente ai numeri della targa. Come possiamo vedere, quando fotografiamo la targa, i numeri coperti dall’adesivo, come per magia, non appaiono nell’immagine.
Naturalmente teniamo a sottolineare che falsificare la targa di un veicolo per evitare sanzioni è illegale e qualora le forze dell’ordine, già a conoscenza di questo espediente, vi fermassero ad un posto di blocco sorprendendovi con questo tipo di adesivo sulla targa, sareste in guai seri.
Ecco 7 trucchi per fotografare con lo smartphone. Ecco una serie di trucchi molto interessanti che ci consentiranno di realizzare delle foto quasi impensabili diversamente ma che danno vita ad un risultato davvero molto interessante e quasi professionale. VIDEO:
In Calabria, la prima “macelleria vegetariana” italiana
23/04/2015 – Bill Gates (il fondatore della Microsoft) e altri magnati globali stanno investendo milioni di dollari nella ricerca della “carne senza carne” ormai pure loro convinti che la nostra Terra (di cui il 22 aprile si è celebrata la sua 45ma giornata mondiale) non può più sostenere che un chilogrammo di carne animale costi troppo esorbitanti quantitativi di energia, acqua e tanto altro per produrlo. C’è quindi, anche nel business mondiale, chi si butta a pesce sull’affare del prossimo futuro: i prodotti vegetariani che però devono avere il sapore, il nutrimento e più salute della carne animale. Ci stanno tentando davvero in molti. Ed è iniziato pure il business delle cosiddette “macellerie vegetariane” o vegane. La prima è stata aperta da poco negli Stati Uniti, nazione che primeggia sempre nelle novità industriali e commerciali: è la The Herbivorous Butcher dei fratelli Aubry e Kale Walch a Minneapolis (Minnesota), come affermano le recenti cronache.
E quella che forse può essere considerata la seconda è in Olanda (altro paese all’avanguardia nelle innovazioni): è “Il macellaio vegetariano” (De Vegetarische Slager). Ma, un po’ ovunque nel mondo, si stanno notando numerosi tentativi di fiutare l’affare, con o senza meriti. Chi ha invece grandi meriti, riconosciuti pure dalla stampa internazionale così come da personaggi famosi (tipo lo “chef” ricercatore della Fondazione Veronesi contro i tumori, Lorella Cuccarini, Jovanotti, Marco Columbro, ecc.) è Enzo Marascio di Isca Marina (Catanzaro), il quale da oltre 20 anni ha scoperto il “Muscolo di Grano” ovvero il vero muscolo, la pelle e le cotenne ricavate dalla miscela di farine di grano Cappelli e di lenticchie miste ad aromi, tutti componenti che, lavorate secondo una metodologia già brevettata, offrono il medesimo nutrimento della carne animale ma senza uccidere nessuno e con maggiore salute perché senza grassi nocivi al metabolismo umano.
Enzo Marascio ha aperto tempo fa a Soverato, la perla del mare Jonio nella sua Calabria, quella che potrebbe essere considerata la prima “macelleria vegetale” d’Italia, dove possono essere assaggiate ed acquistate le sue gustose e salubri carni: dalla bistecca alla fiorentina ai rollé, dalla nduja alle soppressate, dagli involtini a tutto ciò che la gastronomia tradizionale italiana e internazionale prevede sulle tavole dei migliori carnivori. Intanto il “Muscolo di grano” sarà vero protagonista e grande attrattiva all’Expo 2015 che apre le porte fra pochi giorni a Milano proprio sul migliore e più sostenibile modo di nutrire il pianeta. Ma Enzo Marascio ha un merito in più: intende rendere la sua scoperta “Patrimonio dell’Umanità” mettendola al servizio di tutto il mondo (popoli ricchi per riacquistare salute e popoli poveri per sfamarsi), affidando il suo brevetto alla FAO o ad altro organismo mondiale dell’ONU (Unicef, OMS, ecc.), sottraendolo così alle leggi dell’economia.
Chissà che, per questi suoi meriti umanitari, non gli venga assegnato il Premio Nobel per la Pace! Ad Agnone del Molise, poi, la storica macelleria Sammartino, ereditata dal commercialista dr. Armando, sta pensando seriamente di vendere le carni vegetariane del “Muscolo di grano” accanto alle sempre ottime carni delle montagne altomolisane. Sarebbe la prima macelleria al mondo ad offrire contemporaneamente le carni animali e le carni vegetali, attirando così ogni tipo di consumatore e di turista che intenda visitare una delle più belle città d’arte d’Italia, vera gemma degli Appennini. Anche questo è un modo per promuovere il territorio, guardando alla salute. FONTE
LE ULTIME ORE DI ROBIN WILLIAMS, RIVELAZIONI SCHOCK, ECCO COSA ACCADDE
23/04/2015 – L’attore, che si è ucciso nell’agosto dell’anno scorso, aveva tentato di tagliarsi le vene dei polsi. Soffriva di demenza, allucinazioni e paranoie: Robin Williams, prima di uccidersi, aveva cominciato a manifestare diverse forme di psicosi, tra le quali anche il timore che qualcuno volesse fargli del male. Secondo il Daily Mail, l’attore, prima di togliersi la vita, l’11 agosto dell’anno scorso, impiccandosi, aveva provato a tagliarsi le vene dei polsi, poi aveva ripulito il bagno della sua villa, in California. Il giorno prima, invece, aveva infilato in una calza tutta la sua collezione di orologi preziosi, li aveva portati a un amico e gli aveva chiesto di prendersene cura. L’attore negli ultimi tempi temeva inoltre di essere malato e passava molto tempo su internet alla ricerca di farmaci.
Homo sapiens, scoperta la presenza in Veneto: lo dicono i denti da latte
MESTRE 23/04/2015 – Il prof. Bonazzi: «Verificato che si sovrappone a quello di Neanderthal e che forse è responsabile della sua scomparsa»
É una di quelle scoperte destinate ad incendiare il dibattito. É la prima volta infatti che la “scienza” riesce a dimostrare che l’Homo sapiens si è sovrapposto con quello di Neanderthal e che probabilmente potrebbe essere l’artefice della sua estinzione. Il terreno della disputa è veneto-ligure, precisamente le grotte di Fumane del Veronese e Riparo Bombrini a Ventimiglia dove sono stati rinvenuti negli anni Settanta e Novanta due dentini da latte. Reperti che dimenticati fino a che un gruppo di scienziati coordinati… Continua su FONTE