Furti in casa, uno studio anticipa le abitazioni più a rischio ecco quali
21/04/2015 – I ricercatori dell’Università Cattolica, dell’Università di Trento e del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno hanno messo a punto un modello predittivo.
Ecco in quali case milanesi entreranno i ladri. A prevederlo è lo studio del centro di ricerca “Transcrime”, diretto dal professor Ernesto Savona: i ricercatori dell’Università Cattolica, dell’Università di Trento e del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno — basandosi sui dati di fatti reali del 2013 — hanno messo a punto un modello predittivo. Perché «prevedere significa prevenire», dice il direttore. I quartieri più a rischio per i furti in abitazione per il 2015 sono la zona della stazione Centrale, corso Buenos Aires e tutte le strade limitrofe, Porta Venezia, corso XXII Marzo, l’Isola, le zone De Angeli e Monte Rosa, Lambrate, Loreto, Città Studi e Porta Romana.
I giorni più pericolosi sono venerdì e sabato, quando si registrano sempre i picchi dei furti nelle fasce orarie fra le 8 e le 10 e fra le 17 e le 20, mentre si può stare molto più tranquilli la domenica sera, anche se la media quotidiana dei furti in abitazione a Milano è di una casa svaligiata ogni due minuti, con il 18 per cento dei civici esistenti che ha subìto un furto e il 6 per cento di questi che ne ha subiti più di uno. I furti si concentrano nel tempo e nello spazio: dopo che un appartamento è stato visitato dai ladri c’è l’effetto contagio: il rischio che un appartamento venga visitato dai ladri si trasmette alle abitazioni più vicine e si estende ai portoni in un raggio di 50 metri, ad alto rischio fino a 18 giorni dopo.
I ladri cominciano alle 8 del lunedì mattina e vanno in crescendo fino al picco massimo tra le 12 e le 20 di sabato. Si scatenano specialmente fra autunno e inverno. E da ottobre si producono un un’escalation che cresce fino a gennaio dopo le feste di Natale. Lo studio “Transcrime”, presentato alla Cattolica alla presenza del capo della polizia Alessandro Pansa, ha dimostrato, sulle previsioni per il 2014, di aver predetto il 29,3 per cento (quindi circa un terzo) dei luoghi in cui sono avvenuti tutti i furti in abitazione denunciati a Milano l’anno scorso. Per i ladri conta chi sono i proprietari di casa, il livello di urbanizzazione della città e il valore immobiliare anche se vanno a rubare anche nelle case popolari, approfittando della mancanza di sorveglianza e di sistemi di allarme.
Nel mirino gli anziani, spesso derubati dopo essere stati raggirati da finti postini, tecnici del gas, bancari che chiedono di controllare le banconote in casa. E spesso i ladri visitano appartamenti vicini ai negozi ‘compro oro’, visti come un’opportunità per andare a vendere immediatamente i preziosi rubati. L’Università Cattolica ha firmato una convenzione con il dipartimento di Pubblica sicurezza per la realizzazione di altre ricerche innovative sui fenomeni criminali in Italia. I risultati della ricerca sono considerati importanti dalla polizia: interventi mirati nelle aree ad alto rischio, grazie all’uso di mappe previsionali come quella di Milano, potrebbero costituire un deterrente per la prevenzione degli atti criminosi. FONTE
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