Sequestrate 27 tonnellate di cibo in Puglia: Prodotti scaduti, contraffazione e frode
BARI 22/12/2015 – Frode nell’esercizio del commercio, contraffazione di denominazione di origine, vendita di prodotti scaduti, mal conservati o di dubbia provenienza, con queste accuse dodici persone sono state denunciata dal Corpo Forestale dello Stato.
Prodotti sott’olio e sottaceto, olive da tavola, formaggi, pesce, passata di pomodoro, marmellate, frutta secca e vino, circa 27 tonnellate di alimenti sono stati sequestrati. Una sessantina le ditte controllate su tutto il territorio pugliese, tra commercianti all’ingrosso, al dettaglio e aziende produttrici. In 25 di esse sono stati riscontrati illeciti e sono state elevate complessivamente 28mila euro di sanzioni amministrative. Questo il bilancio dell’operazione “Natale a Tavola 2015” effettuata dai Forestali del Comando Regionale per la Puglia di Bari e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura – Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
L’operazione si è conclusa a ridosso delle festività natalizie e i controlli, mirati a garantire la sicurezza agroalimentare e a tutelare i consumatori, sono stati eseguiti durante i mesi di novembre e dicembre. Numerose sono le violazioni accertate. Nei comuni di Minervino Murge e San Ferdinando di Puglia sono stati scovati latticini e pesce in cattivo stato di conservazione e in condizioni igieniche non idonee.
A Margherita di Savoia smascherata frode nell’esercizio del commercio di olive da tavola recanti sulle confezioni indicazioni “Prodotti di Puglia”, mentre in realtà provenivano dalla Grecia. Rinvenute, invece, nei comuni di San Ferdinando e Polignano a Mare, contraffazioni legate alle olive di Nocellara del Belice IGP. Nel comune di Modugno trovate olive prive di certificazione sanitaria.
Scoperta frode riguardante anche il commercio di funghi ed aglio sott’olio e pomodori secchi, lavorati nel comune di Cerignola e commercializzati da una ditta di Roma. I prodotti riportavano sulle confezioni indicazioni che attestavano la provenienza locale, ma i primi due erano stati importati dalla Cina e gli altri dalla Tunisia.
Nel comune di Bisceglie, invece, è stata accertata una frode nell’esercizio del commercio di latticini, che riportavano sulle confezioni la dicitura “latte fresco”, ma in realtà erano stati realizzati con cagliata surgelata proveniente dai paesi dell’UE. A Minervino Murge, inoltre, sequestrati latticini prodotti e detenuti in assenza di autorizzazione sanitaria.
Riscontrate anche numerose contraffazioni del Pane di Altamura DOP, nei comuni di Monopoli, Gioia del Colle e Margherita di Savoia.
Un lungo elenco di irregolarità alle quali si aggiungono, quelle riscontrate in diverse aziende situate nei comuni di Polignano a Mare, Bitetto, Bitritto, Bari, Sannicandro di Bari, Modugno, Noicattaro, San Giovanni Rotondo, Cassano delle Murge, Monopoli, Andria, Barletta, Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Polignano a Mare, dove è stata accertata la detenzione di prodotti alimentari privi di tracciabilità inerente la data e il lotto di produzione.
Naturalmente soddisfatto il dottor Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato, Comandante del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura – Parco Nazionale dell’Alta Murgia: «La sicurezza alimentare, ossia l’attività che si pone come fine il garantire in modo costante e generalizzato alimenti in adeguate condizioni igieniche, la tutela dei prodotti di origine protetta e la tutela del “Made in Italy”, sono da sempre gli obiettivi posti alla base dell’attività investigativa dei Forestali della Puglia. Questo significa anche tutelare il consumatore, il quale ha il diritto ad avere a disposizione informazioni chiare che gli consenta di scegliere il prodotto che meglio si addice alle proprie esigenze». fonte
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