Oggi i funerali del Made in Italy dell’Olio di Oliva: Il PD vota l’invasione del’olio Tunisino
25/01/2016 – “Oggi muore il Made in Italy. Con i voti favorevoli di Alessia Mosca (Pd), Goffredo Bettini (Pd) e dei gruppi Ppe, S&D e Alde la Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo ha approvato l’importazione senza dazi di una quota annua di 35.000 tonnellate di olio d’oliva dalla Tunisia. Questa ulteriore quota si aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia e sarà in vigore per due anni.
Il Governo Renzi apre all’olio tunisino in Europa mortificando le eccellenze tipche d’olio extravergine. “L’incremento della quota di oro verde esente da tasse importata dal Paese africano è stato proposto dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini: se passasse sarebbe l’ennesima mazzata sulla produzione nostrana
Dopo la Xylella Fastidiosa e il presunto cartello italospagnolo a danno dell’olio extravergine di oliva italiano, ecco aprirsi anche un fronte europeo che potrebbe mettere ancora più in difficoltà i produttori di casa nostra. Le istituzioni europee, a firma italiana, aprono all’importazione di olio da paesi extra Ue per soddisfare al meglio la domanda crescente del vecchio continente e del mondo. L’incremento della quota di olio esente da dazio doganale importata dalla Tunisia è stato proposto dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini. Si tratta di 70 mila tonnellate di olio in un biennio: ovvero, per avere un’idea, del totale della produzione del Portogallo. Il quantitativo esportato da Tunisi, al momento, ammonta al 20% di quanto prodotto dal nostro paese che detiene la cifra record di 350 cultivar contro le 20 spagnole, mentre invece l’olio tunisino è prodotto e venduto a basso costo rispetto a quello europeo.”
L’incremento della quota di oro verde esente da tasse importata dal Paese africano è stato proposto dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini: se passasse sarebbe l’ennesima mazzata sulla produzione nostrana
Dopo la Xylella Fastidiosa e il presunto cartello italospagnolo a danno dell’olio extravergine di oliva italiano, ecco aprirsi anche un fronte europeo che potrebbe mettere ancora più in difficoltà i produttori di casa nostra. Le istituzioni europee, a firma italiana, aprono all’importazione di olio da paesi extra Ue per soddisfare al meglio la domanda crescente del vecchio continente e del mondo. L’incremento della quota di olio esente da dazio doganale importata dalla Tunisia è stato proposto dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini. Si tratta di 70 mila tonnellate di olio in un biennio: ovvero, per avere un’idea, del totale della produzione del Portogallo. Il quantitativo esportato da Tunisi, al momento, ammonta al 20% di quanto prodotto dal nostro paese che detiene la cifra record di 350 cultivar contro le 20 spagnole, mentre invece l’olio tunisino è prodotto e venduto a basso costo rispetto a quello europeo.
Nel VIDEO, Corrao-Borrelli-Beghin (M5S) :IL PD VI SOMMERGE DI OLIO TUNISINO:
Un aumento del 40% di importazione di olio distruggerà la produzione olivicola pugliese, siciliana e non solo. È uno schema suicida per l’economia del Sud Europa, così come dimostrato dai precedenti accordi con il Marocco, che hanno contribuito a distruggere la produzione di arance nel Sud Italia e causato indirettamente tensioni sociali, come quelle vissute a Rosarno.
Dietro l’invasione dell’olio tunisino ci sono precisi interessi economici in gioco: l’obiettivo è quello di affossare i piccoli e medi produttori del Sud Italia, mentre ai grandi viene data la possibilità di comprare a prezzo stracciato l’olio extraeuropeo per poi spacciarlo Made in Italy, come in passato già dimostrato dalle inchieste della magistratura.
L’agricoltura italiana, ancora una volta, viene usata come merce di scambio per la politica internazionale. La Mogherini, che ha ideato il piano, conosce le conseguenze economico-sociali di questa politica iper-liberista?
L’Europa sta già facendo molto per il popolo tunisino. Nel 2011 anni ha stanziato nel programma di macro assistenza finanziaria ben 800 milioni di euro. Nel 2015 sono stati erogati 100 milioni di euro, una prima tranche di un prestito complessivo di 300 milioni. Perché adesso questa ulteriore apertura? Alcuni sospetti nascono dagli interessi economici dell’attuale primo ministro tunisino. Habib Essid è, infatti, uno dei maggiori produttori di olio del Paese e dal 2004 al 2010 è stato persino direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale. Con questa importazione senza dazi si vuole aiutare il popolo tunisino o gli affari dei suoi governanti?
Il MoVimento 5 Stelle si opporrà e difenderà con tutti i mezzi la produzione e l’eccellenza italiana, già a partire dalla prossima plenaria quando il testo verrà votato per l’approvazione definitiva. Il Pd può dire lo stesso? – FONTE Beppe Grillo
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