LA POLIZIA SPAGNOLA SEQUESTRA 20.000 MIMETICHE DESTINATE AI JADISTI IN SIRIA.
08/03/2016 – Nessun paese europeo c’entra niente con i jadisti in Siria? Le accuse di supporto al terrorismo sono solo panzane dei pro-Assad? Chi ancora asserisce queste cose ha ora un altro motivo per riflettere.
Resau International riporta che la polizia spagnola ‘‘ha annunciato il sequestro di un carico di circa 20.000 uniformi militari, sufficiente per equipaggiare un intero esercito – il trasferimento era destinato – ai gruppi jihadisti che operano in Siria e Iraq. La polizia ha detto che le uniformi sono stati trovate il mese scorso, in tre container sequestrati nei porti di Valencia e Alicante”. La scoperta è avvenuta nel corso di un’operazione anticontrabbando di armi destinate a jihadisti dell’ISIS e di Al Nusra che viaggiavano sotto la copertura di aiuti umanitari”.
Si tratta di 20.000 uniformi militari, circa 5.000 kg di indumenti che stavano per partire come ‘indumenti usati’ alla volta della Siria dai porti di Valencia ed Alicante.
La provenienza si vede chiaramente nel video del ministero dell’interno spagnolo e viene mostrato nel riquadro in rosso della foto: ‘England’. Chiunque ha fatto una spedizione del genere avrebbe dovuto svaligiare tutti gli empori dalla Gran Bretagna e non sarebbe mai arrivato a mettere insieme un tale numero di uniformi.
Sette persone sono state arrestate, allo stesso tempo, come parte di un’indagine avviata nel 2014 su “entità estere” che forniscono il supporto logistico sia allo Stato islamico sia ad di Al-Noura, una diramazione di Al- Qaeda in Siria.i contenitori in cui si trovavano era stato segnalato come contenente ‘indumenti usati’ in modo da non destare sospetti ed essere in grado di passare i vari controlli doganali senza alcuna difficoltà uniformi militari”,questa è quanto ha dichiarato la polizia.
Ma come ‘indumenti usati’? Cioè raccolti per le case? E come? Qualcuno metteva il fatidico bigliettino ‘ripassiamo il… per favore mettete dentro la vostra mimetica usata, per i poveri’?! Capite bene che non può essere così.
Più facilmente, l’ufficialità, a qualche livello, sapeva, e se non ha incoraggiato, ha almeno permesso questo traffico. Impossibile che chi si è occupato per lungo tempo a fornire ai terroristi ‘armi non letali’ e Toyota, non si sia mai chiesto da dove provenissero le divise di cui ‘danno sfoggio’ i militanti di ISIS.
Il commercio era gestito sfruttando
un conglomerato di aziende, che offrivano ai terroristi il miglior servizio, miglior prezzo e la migliore qualità sul mercato. Avevano una vasta rete di fornitori internazionali che forniscono anche le armi, equipaggiamento militare e dispositivi elettronici che sono stati successivamente inviati alle zone controllate dal Daesh” (El confidencial). Le imprese erano gestite da sospetti che sono stati arrestati il mese scorso e la loro attività consisteva nell’ importazioni di indumenti usati.
Ma l’attività non era solo dedicata alle mimetiche, uno degli arrestati si occupava anche di rifornire i guerriglieri in Siria ed in Iraq di
equipaggiamento militare, denaro, apparecchiature elettroniche e di comunicazione, armi da fuoco e gli elementi di base per la fabbricazione di esplosivi.
Secondo la polizia spagnola il traffico era praticato tramite una società che ha spedito quest’ultimo carico
in in contenitori sigillati sotto la copertura di aiuti umanitari, e finanziato dal hawala, un sistema di pagamento informale basato sulla fiducia e che è molto più difficile da seguire rispetto bonifici bancari. Il responsabile dell’azienda era in contatto con l’ISIS e gli era stato chiesto più volte di reclutare donne da inviare in Siria per farle ‘sposare’ dai jadisti.
Cosa ci dobbiamo aspettare ora? Sapremo chi è implicato? Come sempre sappiamo chi sono gli esecutori ma scordiamoci di sapere di più di quello che i governi non ammetteranno mai. FONTE
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