Quando la giustizia è mercimonio e vendetta
02/04/2016 – In Italia il luogo più sicuro per delinquere è il tribunale, qualsiasi magistrato, corrotto od onesto che sia sa che non c’è nessun controllo esterno e qualsiasi abuso, semmai venga rilevato all’opinione pubblica, verrà chiamato errore.
Chi ha denaro può praticarvi vendette, instaurare quanti più processi, in più fori possibile, caricando i costi sullo Stato, promuovere azioni legali inutili, prive di fondamento, in malafede per vessare l’ex coniuge o accaparrarsi eredità inesistenti, con un unico scopo: dare fastidio, arrecare un danno.
Col ricorso sistematico ad incessanti e infondate azioni giudiziarie e il concorso di più legali può attuare lo stalking giudiziario con cui molestare la vittima al fine di modificarne le abitudini di vita, esponendola a continue spese processuali e gravi ricadute d’immagine personale e professionale. Può perpetrare il reato, riconosciuto dai giudici con numerose sentenze, che si realizza senza la partecipazione di magistrati o dei propri legali, direttamente in tribunale, rubando tempo, soldi e verità senza sporcarsi le mani.
Sorto per il malvezzo dei magistrati che raramente sanzionano condotte processuali sleali di altri togati e diventato virale nelle separazioni dove il 75% delle denunce sono palesemente false e strumentali all’ottenimento di immediati risultati e dove una causa può essere moltiplicata all’infinito in svariate procedure (penali, civili, minorili) causando l’impoverimento della vittima, si è diffuso ad ogni controversia assumendo dimensioni inquietanti. Le denunce false non verranno perseguite ma portate avanti. E fin qui nulla di nuovo.
Ma quando persino i magistrati, nascondendosi dietro la toga e la sacrale impunità del ruolo prendono parte in forma attiva od omissiva a condotte processuali sleali nasce il nuovo e più aggressivo fenomeno criminale del banditismo giudiziario, piaga sociale non circoscrivibile geograficamente, avente per ideali l’arricchimento personale e il carrierismo del sistema delle clientele con cui la giustizia e la civiltà della nostra società regrediscono in mercimonio e vendetta. FONTE
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