Scuola crollata ad Amatrice, tracce di sabbia e polistirolo tra le mura
28/08/2016 – sarà la magistratura a fare luce sul perchè la scuola Capranica di Amatrice, restaurata nel 2012 al costo di circa 500mila eruo per dotarla do misure anti-sisma, sia crollata nel terremoto dello scorso 24 agosto (e un altro pezzetto è venuto giù oggi per una scossa inferiore ai 4 gradi Richter). Ma intanto, a svelare le falle di quell’edificio ci hanno pensato, in questi giorni, i tantissimi reportage fotografici e video che sono apparsi su giornali e televisioni. I quali hanno svelato come il crollo sia stato causato in certi punti dalla scarsità di cemento legante, in altri da soffitti di cemento armato troppo pesanti che sono venuti giù. Ma il colmo lo si doveva ancora vedere: le immagini del Tg1 (delle quali, insieme alle altre, il giudice ha disposto l’acquisizione ai fini delle indagini) mostrano chiaramente come all’interno di alcuni muri dell’edificio scolastico ci siano intere lastre di polistirolo. Sì quello che si usa per gli imballaggi. (Fonte LiberoQuotidiano)
All’ingresso della scuola c’è una frase di Gianni Rodari: «I miei pensieri e i tuoi si sono stretti la mano: in due si pensa meglio e si va più lontano».
Via Saturnino Muzi ad Amatrice è un compendio delle ville di villeggiatura dei primi anni 60. Case squadrate e con le imposte verdi immerse in un trionfo di pini secolari e pini marittimi.
La scuola è un ammasso di macerie: implodendo ha fatto rotolare sull’asfalto la campana che con il suo squillo sanciva l’inizio e la fine delle lezioni. Angelica Calandrella, una bimba di nove anni con una magliettina rosa, stringe le mani alla mamma e piange. Lei frequenta la Romolo Capranica di Amatrice dalla prima elementare, suo fratello Alessio, invece, è alla scuola materna. Angelica ricorda benissimo l’inaugurazione in pompa magna del 13 settembre del 2012, quando la ditta Valori Consorzio Stabile di Roma consegnò a tempo di record – tre mesi – i lavori «urgenti finalizzati alla prevenzione e alla riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali dell’edificio scolastico». Costo della ristrutturazione 511.297,68 finanziati dal Miur, ai quali alla fine del 2015 si aggiungono 172mila euro erogati dalla provincia di Rieti tramite la Regione Lazio con fondi del dopo terremoto all’Aquila del 2009. A risultare vincitrice della seconda gara è la ditta D’Ascenzo Domenico (Derma Srl), con determina di aggiudicazione del 17 febbraio 2016.
La foto dell’inaugurazione ritrae la preside Bussi, il sindaco Sergio Pirozzi , i progettisti e i rappresentanti della Valori Consorzio stabile. Quel giorno il sindaco pronunciò parole di cui sicuramente si è pentito: «I pilastri principali sono stati rinforzati e gli altri fasciati con fibra di carbonio» esclamò con la comprensibile soddisfazione di chi vede miglioramenti attesi da anni di una infrastruttura fondamentale. La Romolo Capranica accoglie classi della materna, elementari e medie. E bambini che arrivano anche dalla provincia dell’Aquila. Come Angelica, che è di Campotosto. Meglio scacciare come un incubo quello che sarebbe accaduto se il terremoto avesse colpito durante l’orario delle lezioni.
La scuola, ricordava il primo cittadino, può vantare «il riscaldamento a pavimento e la messa in sicurezza delle tamponature esterne e delle tramezzature interne». Un fortino inespugnabile, pensavano le autorità invitate all’inaugurazione di quei giorni del 2012, alle quali si unì anche il parroco don Savino D’Amelio. Ora, mentre affronta i giorni più difficili della sua esistenza, Sergio Pirozzi pronuncia al Sole-24 Ore parole di tutt’altro tono: «Il Comune è parte lesa, sia chiaro: stamattina invierò tutta la documentazione su questo appalto alla Procura della Repubblica di Rieti». I magistrati, dal canto loro, si erano già mobilitati: l’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro colposo per il crollo della scuola di Amatrice e del campanile di Accumoli è coordinata dal procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva. I disegni, gli aforismi e le decorazioni che sono ancora ben visibili risalgono a quei giorni. La frase di Saint Exupery accanto a quella di Rodari forse dovrebbe far riflettere qualcuno: «Ai grandi che sono stati bambini e poi se ne sono dimenticati». – FONTE
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