Inquinamento fiume Basento: Bolle dall’acqua La piena a Pisticci scatena nuovi allarmi
PISTICCI (MT) 07/12/2013 – Dopo la chiazza nera, ora è il turno delle bollicine. Continua ad avere un “sapore” inquietante la piena del Basento che nei giorni scorsi ha inondato migliaia di ettari a Pisticci, portando con sé nuovi dubbi e perplessità. Come già documentato all’in – domani della piena di lunedì scorso, il fiume ha trasportato anche qualcosa che, alla vista, è sembrata materiale oleoso non indentificato. Idrocarburi? Probabile. Non sarebbe la prima volta. Ma la scoperta fatta 24 ore più tardi, è, forse, ancor più inquietante: in un video amatoriale si vede la fuoriuscita di bolle dall’acqua del fiume spintasi fin dentro un agrumeto dell’azienda agricola di Giovanni Grieco. In pratica, il Basento sembrava in ebollizione.
Come è possibile, ci si è chiesti, che produca quelle strane bollicine? Di cosa si tratta? Sono stati gli stessi idrocarburi che hanno inzuppato il fiume a produrli? Domande alle quali, per il momento, non ci sono risposte. L’unica certezza è data dalla considerazione che è proprio nel luogo in cui la chiazza scura è andata a depositarsi a causa delle correnti che si sono manifestate, poi, queste strane bolle. Con il fiume ritiratosi, inoltre, la terra è rimasta più scura, segno che la chiazza o, meglio, il suo contenuto, è penetrata nel terreno. Ieri, proprio dopo la nostra segnalazione, sui terreni dell’azienda agricola Grieco, in contrada Paolone, dove la chiazza si è adagiata ed hanno fatto capolino le bollicine, si sono recati i tecnici del Dipartimento Ambiente della Provincia, su mandato dell’Arpab, per prelevare alcuni campioni di acqua e terra “incriminati”.
I risultati, ovviamente, saranno resi noti solo tra qualche settimana. Misteri e perplessità sono destinati a durare ancora per un po’, dunque, ma per agricoltori ed allevatori della Val Basento, nel contempo, c’è già la certezza che, oltre al danno, rappresentato dalla distruzione che il ciclone Nettuno ha lasciato dietro di sé, c’è sicuramente anche la beffa, rappresentate dalla presenza di queste sostanze non meglio identificate che hanno lasciato il segno sulla terra e, molto probabilmente, anche sui cittadini, allarmati da un probabile episodio di sversamento. Per questo, gli imprenditori agricoli locali sono ormai stanchi: mancano del tutto risposte alle loro istanze e rassicurazioni. Fonte