Gessica Rostellato – Deputata alla Camera M5S
Come vi avevo fatto cenno in data 04/08/2013 sono riuscita a far redigere un sunto di alcuni emendamenti che, assieme a tutta la Commissione Lavoro Pubblico e Privato M5S, abbiamo presentato oggi in commissione congiunta.
Andiamo per ordine; a questo link trovate il decreto legge 76/2013, ho saputo che moltissimi di voi hanno gia letto il decreto con non poche difficoltà di interpretazione, in effetti è un argomento molto complesso e meriterebbe di essere tradotto in un linguaggio di facile comprensione.
Ecco il link:
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/06/28/13G00123/sg
Gli emendamenti più importanti sono:
– La prima modifica che abbiamo apposto è costituita principalmente per estendere le agevolazioni per le assunzioni di soggetti senza limiti di età, come da regolamento Europeo inquanto l’età che fa riferimento il decreto è già agevolata tramite il contratto di apprendistato, il quale per definizione è un contratto a tempo indeterminato e per lo stesso sono previsti già incentivi più convenienti e anche più lungimiranti.
Con questa modifica si evita la concorrenza tra i due istituti, in quanto riteniamo che l’apprendistato debba essere il canale di accesso fondamentale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
– Abbiamo poi abrogato le condizioni che dopo un’analisi abbiamo definito inutili, ad esempio lo stato di non avere un diploma oppure essere single con persone a carico in quanto l’assunzione deve riguardare tutti i disoccupati, senza creare discriminazioni verso disoccupati e disoccupati, lo dico a voce alta ma basta leggere l’art.1 e il 4 della Costituzione Italiana; Tutti hanno diritto al lavoro!
– Inserimento di un’agevolazione concreta che riduce il costo del lavoro di ben 10 punti % per ogni contratto a tempo indeterminato a sfavore del lavoro flessibile, questo per far slittare il mercato del lavoro verso questo tipo di impiego senza dimenticare che abbiamo preteso che l’incentivo si attivi dall’entrata in vigore del decreto di conversione senza limiti temporali.
– Ci siamo impuntati al fine di evitare che, in caso di avvenuto o comunque prossimo esaurimento delle risorse, i datori di lavoro presentino inutilmente la domanda di incentivo. Il nostro emendamento stabilisce che l’Inps DEVE adeguare le proprie procedure informatizzate cosi da permettere ai datori di lavoro di sapere con esattezza le disponibilità dell’incentivo stesso, quindi l’eventuale residuo per regione e per anno.
– Redatto delle modifiche sostanziali al contratto a progetto (Co.Co.Pro) al fine di evitare che questo tipo di accordo fosse utilizzato per coprire forme lavorative uguali al lavoro subordinato. Una di queste modifiche consiste nello stabilire che – “il progetto non può comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi o ripetitivi” – e abbiamo abrogato la norma che prevede che, se il contratto ha per oggetto un’attività di ricerca scientifica e questa viene ampliata per temi connessi o prorogata nel tempo, il progetto prosegue automaticamente.
Lo scopo finale è quello di evitare abusi da parte del committente ai danni del lavoratore, evitando di fatto “l’allungamento” della durata del progetto con il pretesto di un’attività di ricerca scientifica che verrebbe ampliata per “temi connessi”, un’autentica protezione per il lavoratore.
– Soppressione della norma con la quale si elimina l’inciso “di natura meramente occasionale” contenuto nell’art.70 del decreto legislativo 2003 n.276
La finalità è evitare abusi da parte del committente ai danni del lavoratore e il proliferare anche per forme di lavoro occasionale l’estensione dei c.d. voucher e dunque precarizzare in maniera ancora più forte il mercato del lavoro e il lavoratore. L’emendamento è a protezione e a garanzia del lavoratore.
Secondo la normativa originaria il c.d. “lavoro accessorio” consiste in prestazioni di natura meramente occasionale che possono essere rese solo da determinate categorie di soggetti e solo nell’ambito di determinati settori, attività o imprese e retribuite mediante buoni orari dal valore prefissato, i cosiddetti “voucher”.
– Per le Start-up abbiamo chiesto l’esonero dal pagamento delle spese di registrazione del software e con questo si vuole facilitare la registrazione anche a giovani aziende innovatrici o singoli individui. In più abbiamo previsto una quota del 5% del totale dei beni immobiliari a disposizione degli enti, con particolare riguardo alle ex-caserme e strutture dell’esercito abbandonate, da destinare a progetti di sviluppo di “start-up innovative” e “incubatori certificati”.
Da ultimo abbiamo esteso dal 50% al 100% l’importo che spetta alle aziende che assumono soggetti percettori dell’aspi e mini aspi (assicurazione sociale per l’impiego) in modo da incentivare le assunzioni dei soggetti non occupati.
– Un’altra decisone è quella di estendere la responsabilità solidale anche nel pubblico, dato che si voleva escludere dall’ambito del citato regime di responsabilità solidale in relazione ai compensi e agli obblighi di natura previdenziale ed assicurativa i contratti di appalto stipulati anche dalle P.A. Il nostro emendamento è finalizzato invece ad assicurare che il regime summenzionato sia esteso anche ai contratti di appalto stipulati dalle pubbliche amministrazioni.
– Il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro stabilisce che gli importi delle ammende (relative alle contravvenzioni penali) e delle sanzioni amministrative pecuniarie in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro vengono rivalutate ogni cinque anni sulla base degli indici ISTAT. Nel decreto si richiedeva l’aumento del 9,6% delle ammende previste. Non ci sembra il caso di tassare ancora di più le aziende dato il triste periodo storico, soprattutto in merito al fatto che le ammende previste tutt’oggi risultano essere già allineate a quelle europee.
– Abbiamo inserito un comma che è teso a porre ordine nella confusione generatasi a seguito della riforma pensionistica Fornero. Con tale norma si vincola l’Inps a fornire dati trimestrali sia reali che statistici e di proiezione relativi alle deroghe concesse e previste nonché ai potenziali effetti finanziari derivanti, in modo da poter CONTROLLARE costantemente l’operato dell’istituto.
– Inserimento di un emendamento che mira a non depotenziare l’attività e il buon andamento dei centri per l’impiego che già ad oggi soffrono la carenza di personale come è emerso anche dalla recente relazione di indagine conoscitiva sull’emergenza occupazione della Commissione Lavoro.
Lo scopo finale è quello di evitare abusi da parte del committente ai danni del lavoratore, evitando di fatto “l’allungamento” della durata del progetto con il pretesto di un’attività di ricerca scientifica che verrebbe ampliata per “temi connessi”, un’autentica protezione per il lavoratore.
La finalità è evitare abusi da parte del committente ai danni del lavoratore e il proliferare anche per forme di lavoro occasionale l’estensione dei c.d. voucher e dunque precarizzare in maniera ancora più forte il mercato del lavoro e il lavoratore. L’emendamento è a protezione e a garanzia del lavoratore.
Secondo la normativa originaria il c.d. “lavoro accessorio” consiste in prestazioni di natura meramente occasionale che possono essere rese solo da determinate categorie di soggetti e solo nell’ambito di determinati settori, attività o imprese e retribuite mediante buoni orari dal valore prefissato, i cosiddetti “voucher”.