Clamoroso, cinquanta euro a voto: in casa avevano 321 schede elettorali, tre persone arrestate nel Napoletano

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Le testimonianze
I militari hanno contattato gli intestatari delle schede elettorali e, dopo averle restituite, hanno chiesto ai legittimi titolari se l’avessero smarrite o se davvero quei documenti fossero stati consegnati ai tre arrestati. Ed è bastato poco ai carabinieri per scoprire che il sistema di controllo del voto era stato architettato da tempo. Molti hanno ammesso di aver consegnato le schede elettorali in cambio della promessa di soldi, con l’obbligo di passare a riprendere il documento prima di andare a votare al seggio. Il candidato che avrebbe beneficiato di questo sistema è in lizza con una lista civica alle amministrative della città a nord di Napoli che ha 34mila abitanti.
Le reazioni
Il nome presente su quei fac simile è di un candidato consigliere di una lista di centrodestra, che fa riferimento al candidato sindaco Corrado Chiariello, sostenuto da Forza Italia, Nuovo Psi e liste civiche. Che ha avuto parole dure su quanto accaduto: «Gli arresti delle ultime ore per compravendita di schede elettorali denotano un modo di fare vergognoso e criminale che nulla ha a che fare con la politica – ha detto – un modo di fare delinquenziale, lontanissimo dalla mia idea di politica e di amministrazione della cosa pubblica. Ho massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, a cui chiedo un rapidissimo accertamento delle responsabilità. Perché accertare le responsabilità del singolo è fondamentale per non condannare in toto la politica, che per me da sempre è servizio ai cittadini.
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