A striscia mandano in onda un servizio inaudito sulle elezioni in Sicilia. Guardate cosa hanno scoperto
08/11/2017 – In Sicilia non si placano le polemiche del dopo voto. A rovinare la festa a Luca Sammartino. In Sicilia non si placano le polemiche del dopo voto. A rovinare la festa a Luca Sammartino, Pd e Mr preferenze dell’Isola con 32.280 voti ottenuti nella sua Catania – subito dopo di lui pentastellato Stefano Zito con 18.008 e il 21enne forzista Luigi Genovese jr, figlio di Francantonio, condannato in primo grado a 11 anni nel processo sui corsi di formazione professionale, a quota 17.359 – l’accusa di aver fatto votare ospiti interdetti di alcune case di riposo.
IL VIDEO PUBBLICATO DAI PENTASTELLATI. Tutto è partito da un video pubblicato sulla pagina Facebook del Meetup M5s di Misterbianco (Ct) in cui un uomo chiede ai funzionari dell’ufficio elettorale se la madre 88enne, a quanto dice interdetta e ricoverata in una casa di cura di Gravina di Catania, abbia votato o meno nel seggio speciale allestito nell’istituto.
A risposta affermativa, il protagonista-operatore fa notare che la madre non può aver firmato per l’autorizzazione al voto in quanto disabile e che la firma apposta sulla richiesta risulta falsificata. Ma non è finita: l’uomo aggiunge di essere stato all’interno del seggio incriminato dove gli è stato detto che «hanno votato tutti per Sammartino». E, minacciando di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, attacca: «Così si procurano i voti: si mettono d’accordo con i responsabili delle case di cura per anziani interdetti e poi votano per loro». Il video è stato rilanciato su Fb anche dall’europarlamentare M5s Ignazio Corrao che nei commenti ha annunciato che sarà presentato un esposto in procura.
SAMMARTINO: «BASTA FANGO SU DI ME». A stretto giro è arrivata la risposta di Sammartino. «I miei voti sono frutto di tutti i contatti che ho col territorio e con le associazioni universitarie e il tentativo di avvicinare la gente alla politica, il resto è solo invenzione. E a chi esagera dico che sono stanco della macchina del fango, prendo le distanze da tutto questo e mi rivolgerò alle autorità competenti per tutelare la mia immagine. La situazione sta degenerando e i miei legali interverranno».
LA PROCURA APRE UN’INCHIESTA. La procura di Catania intanto ha acquisito la denuncia presentata ai carabinieri di Gravina di Catania dall’autore del video e avviato, come atto dovuto, un’inchiesta al momento senza indagati e senza ipotesi di reato. «Stiamo attendendo la relazione dei carabinieri», conferma il procuratore Carmelo Zuccaro, senza aggiungere altro perché, spiega, «è un’inchiesta che richiede attenzione, rapidità e riservatezza». FONTE
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