Divorzio Berlusconi-Lario, cancellato il maxi assegno mensile: l’ex moglie dovrà restituire oltre 60 milioni
16/11/2017 – La Corte d’appello di Milano, nella disputa tra Silvio Berlusconi e l’ex moglie Veronica Lario, ha stabilito di applicare il precedente del caso dell’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che si è visto riconoscere dalla Cassazione il diritto a non dover mantenere la moglie, in quando economicamente autonoma, scardinando il principio del mantenimento dello stesso tenore di vita.
Veronica dovrà restituire, in base a quanto stabilito, il denaro ottenuto a partire dal febbraio 2014, oltre 60 milioni di euro. Sulla base di questa pronuncia, l’ex Cavaliere sosteneva che l’ex first lady non avesse più diritto agli alimenti in quanto, avendo liquidità per 16 milioni (come è spiegato nella sentenza di separazione del tribunale del dicembre 2012), gioielli e società immobiliari, gode di una “tranquillità economica ed è autosufficiente”.
Nella causa di divorzio tra l’ex ministro e la moglie Lisa Lowenstein, i giudici avevano stabilito che il parametro del mantenimento del tenore di vita goduto durante il matrimonio non è più in vigore e che l’assegno divorzile spetta solo a chi non è in grado di lavorare, non per sua colpa, e non ha redditi. I legali di Berlusconi, Pier Filippo e Paolo Giuggioli e Giorgio De Nova, poche ore dopo dalla sentenza della Cassazione, avevano presentato un’istanza alla Corte d’appello con l’obiettivo proprio di ottenere
l’azzeramento dell’assegno mensile di 1,4 milioni di euro che l’ex Cav doveva versare all’ex moglie quando il divorzio sarà definitivo. Una lettura contro cui si erano battuti gli avvocati di Veronica Lario, convinti che il nuovo orientamento sancito dalla Suprema Corte sia “sbagliato” e contrasterebbe con l’articolo 5 della legge sul divorzio che fornisce indicazioni precise sull’assegno di mantenimento. FONTE
Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Related posts:
- Divorzio, addio al mantenimento della moglie: lo afferma la cassazione
- Non bastavano gli 11 milioni di stipendio: la RAI paga a Fazio anche il maxi-studio
- Maxi multa di 5.000 euro per milioni di italiani: “pagando il canone Rai in bolletta hanno ammesso di aver evaso negli anni passati”
- Vitalizi: fatta la legge, scoperto l’inganno. La Camera dice sì e spuntano i nomi dei parlamentari il cui assegno potrebbe aumentare