Rigopiano, frasi choc prima della tragedia: “Quelli dell’hotel non devono rompere il c…”
26/11/2017 – Le indagini sulle responsabilità nella strage all’hotel Rigopiano – che ieri hanno portato a una nuova ondata di avvisi di garanzia, 23 – non fanno che rinfocolare la rabbia dei sopravvissuti. Soprattutto perché cominciano a filtrare i contenuti delle telefonate scambiate in quelle ore concitate d’emergenza.
Non più solo l’allarme inascoltato del professore Quintino Marcella, avvertito dal suo cuoco che l’hotel era crollato sotto la neve e mal considerato, per usare un eufemismo, dalla macchina dei soccorsi. Ora c’è anche – la riporta oggi Il Messaggero – un’intercettazione choc. Dunque, il 17 gennaio il direttore del Rigopiano chiama alle 9,30 il dirigente provinciale Mauro Di Blasio supplicando l’invio di una turbina per liberare la strada e far ripartire gli ospiti.
Quando Di Blasio riferisce al suo capo, il dirigente del servizio viabilità Paolo D’Incecco (che ha il telefono sotto controllo da mesi per un’inchiesta sugli appalti in Abruzzo), si sente rispondere in maniera scocciata: “Quello dell’albergo non deve rompere il c…, digli che deve stare calmo”.
Ecco come si gestiva l’emergenza neve. E lo si è potuto ricostruire solo grazie al fatto che – anche se D’Incecco non lo poteva sapere – il telefono era sotto controllo per un’indagine della Procura aquilana legata agli appalti della Regione Abruzzo. La squadra mobile ha così potuto ascoltare in tempo reale la serie di decisioni prese per la gestione degli aiuti. FONTE
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