02/12/2017 – “Reintrodurre l’articolo 18? Se dipenderà da me, mai. Perché l’articolo 18 è un totem ideologico di una parte del sindacato, non è la garanzia di tutti i problemi”. Così a L’Aria che Tira (La7) il segretario del Pd, Matteo Renzi, si pronuncia sul ritorno dell’articolo 18, richiesto dalla segretaria generale della Cgil Susanna Camusso. “Coi sindacati vorrei parlare di questioni vere” – continua – “su come si possano garantire i posti di lavoro a tempo indeterminato. Vorrei discutere con loro se è più di sinistra dare 80 euro a 10 milioni di italiani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese o continuare con alcuni scioperi, come quelli del venerdì, che fanno alcune microsigle sindacali”.

E si esprime sulla mobilitazione della Cgil in merito alle pensioni, protesta a cui aderisce anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Non do un giudizio politico. Se si trovano bene loro… Noi cosa abbiamo fatto? E intendo l’Italia che ci prova, non quella del rancore. Abbiamo iniziato a mettere con la quattordicesima un po’ più di soldi in tasca a quelli che guadagnano meno di 1000 euro di pensione. Mi colpisce però che Salvini non abbia condannato le frasi degli skinhead di Como. Si può avere il coraggio di dire” – continua – “che nel 2017 mettere in discussione l’Olocausto e la Shoah è da persone malate? Io non accetto che su questi temi non ci sia una condanna di tutti.

Chiedo a Salvini e alla Meloni di attaccare non me, ma quelli che dicono quelle schifezze“. Sull’operato del suo governo e di quello attuale, aggiunge: “C’è ancora moltissimo da fare, in questi anni le politiche che abbiamo fatto hanno permesso di creare un milione di posti di lavoro veri, non finti. Il dato è matematico. Ma, lo dice il Censis, viviamo in un paese sospeso tra ripresa e rancore. Di fronte a questo dilemma non ho una ricetta, ma se facciamo vincere chi ci prova anche i rancorosi avranno più possibilità di rimettersi in pista” – FONTE


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