Rai: “Per i telegiornali non esistiamo”, esposto dei senatori Cinque Stelle ad Agcom
Alberto Airola, componente della Commissione di Vigilanza, denuncia: “L’azienda è tenuta a realizzare un’informazione equilibrata e imparziale, non quella fino ad oggi garantita ai partiti da lottizzazione, direttori di testata politicizzati e giornalisti conniventi o ricattati”
“Per i telegiornali Rai noi non esistiamo”. Questa la denuncia dei senatori del Movimento Cinque Stelle che la scorsa settimana hanno consegnato un esposto ad Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Ad annunciarlo è il senatore Alberto Airola, componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai per il Movimento. L’azienda di Viale Mazzini, afferma il senatore in un video, “è tenuta a realizzare un’informazione equilibrata e imparziale, non quella fino ad oggi garantita ai partiti da lottizzazione, direttori di testata politicizzati e giornalisti conniventi o ricattati”.
Insomma, il “M5S – continua Airola – non vuole un pluralismo” del genere, ma “un’informazione vera, fatta secondo le giuste regole d’imparzialità del giornalismo e garantite nel contratto di servizio pubblico”. I Cinque Stelle dichiarano di aver analizzato i dati dell’Osservatorio di Pavia da cui risulta “che noi non esistiamo per i Tg, non si riporta quello che facciamo, la nostra attività”. Le percentuali di presenza nei telegiornali del Movimento sono “vergognose“, continua Airola. A settembre, ad esempio, “sul Tg1 il Pdl era al 23-24%, il Pd al 18% il M5S al 4,8%”. Fonte
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Chi controlla i media, controlla le menti (o la maggior parte).
Sopratutto presso un popolo in gran parte sottoistruito e tele-dipendente come gli italiani.
L’Italia è classificata da Freedom House e RSF nel terzo mondo per libertà di informazione e controllo politico dei media.
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