Roma, 31 arresti tra i Casamonica: il blitz nelle ville alla ‘Gomorra’ tra lusso e kitsch [VIDEO]
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“Se sanno che parlo, sono morto” – Come riporta il Corriere della Sera, agli atti ci sono anche le parole di un pentito: “Sono fortemente intimorito – dice in un passaggio dell’interrogatorio – perché se queste dichiarazioni dovessero essere rese pubbliche io sarei un uomo morto. Quelli sono i Casamonica e con quella gente non si scherza“. Due le persone che si sono pentite, collaborando alle indagini. Per Massimiliano Fazzari, ex componente della banda, i Casamonica sono assimilabili alle “cosche della sua terra”, dice l’uomo di origine calabrese. “Come una famiglia di ‘ndrangheta potente, quando sono tanti e sono organizzati bene diventano potenti sia con i soldi che con i morti”. Da qui si evince, stando all’accusa, la forza intimidatrice del clan. Emersa con forza anche durante i funerali-show del capostipite Vittorio.
Le ‘minacce’ alla banda: “Suonate Il Padrino!” – In quell’occasione, passata alla storia per il volo dell’elicottero e i petali piovuti dal cielo, secondo l’inchiesta non venne neanche pagata la banda. E i musicisti furono costretti ad eseguire le musiche de Il Padrino:”Prima che cominciassimo a suonare, è venuto verso di noi un uomo dell’età di 40-50 anni, dall’aspetto che sembrava di origine zingara; egli, rivolgendosi a tutti noi lì presenti, con fare prepotente ha detto: ‘Dovete suonare Il Padrino!’ – ha detto uno dei musicisti, come riporta il Corriere – Noi non abbiamo accolto questa richiesta dicendo che avremmo preferito le marce funebri, ma egli avrebbe risposto: ‘Qui si fa come dico io, dovete suonare Il Padrino!’. L’atteggiamento dell’uomo e la presenza di tanta altra gente della sua famiglia lì intorno ci ha portato ad eseguire quanto richiesto”.
Raggi e Zingaretti: “Duro colpo al clan” – La sindaca della Capitale, Virginia Raggi, ha commentato il blitz definendolo “un duro colpo” al clan: “Dobbiamo essere tutti uniti contro la criminalità. Ancora una volta insieme per dire fuori la mafia da Roma. Noi non abbassiamo lo sguardo”. Mentre per il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, gli arresti “sono un duro colpo alla criminalità organizzata. Complimenti al Comando provinciale Carabinieri e alla direzione distrettuale antimafia della procura di Roma per il lavoro svolto contro una piaga della nostra città”. [IlFattoQuotidiano.it]
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