Riceviamo e Pubblichiamo
Salve. Mi presento, mi chiamo Gianluca, magazziniere presso la BRT corriere espresso di Osimo. Ho deciso di sfogare qui tutta la mia rabbia e delusione per una situazione davvero grave che stà mettendo a rischio il mio lavoro e quello di altre 126 persone. La mia azienda rispetta e applica al 100 x 100 il contratto collettivo nazionale del lavoro, abbiamo tutto pagato, ci sono stati diversi aumenti sulla busta paga e altri ne arriveranno, lo stipendio è sempre arrivato puntuale, non abbiamo mai fatto un solo giorno di cassa integrazione e io lavoro li da 16 anni ormai e i progetti per creare nuovi posti di lavoro ci sono e verranno presto realizzati ma nonostante questo stiamo subendo scioperi, blocchi e minacce di ogni genere. Nel corso degli ultimi anni il sindacato COBAS si è insidiato all’interno della nostra azienda arruolando extracomunitari e nel maggio del 2013 hanno bloccato i cancelli del corriere per 24 ore cagionando un danno enorme. Durante l’anno abbiamo subito altri scioperi con minacce di blocco motivati da richieste assurde e inaccettabili come ad esempio il pagamento di tredicesima e quattordicesima in unica soluzione ( immaginate cosa potrebbe significare per l’azienda pagare 126 tredicesime + quattordicesime tutte insieme?) , blocco delle assunzioni soprattutto di Italiani!!! ( poi i razzisti siamo noi! ) e per finire pretendono il full time per tutti e la gestione degli orari e dell’intero magazzino. E’ ovvio ed evidente che dietro queste manovre c’è un fine politico che il sindacato COBAS vuole raggiungere con ogni mezzo e ce ne siamo resi conto durante l’ultimo incontro quando un loro delegato ha dichiarato che entro due anni vuole far sparire tutte le cooperative d’Italia. Signori, quà stiamo parlando di gente che dovrebbe difendere il lavoro e non distruggerlo come stà invece facendo il sindacato COBAS. Per colpa di questa gente 126 persone stanno rischiando il posto di lavoro, 126 famiglie rischiano di finire per la strada e tutto questo stà accadendo adesso, a casa nostra, nei corrieri delle nostre città che sono il motore dell’economia e ci sentiamo soli e abbandonati perchè nessuno interviene cocretamente!
Credo fermamente nel cambiamento, credo nel M5S e sono qui a chiedervi aiuto, consiglio, sostegno per me e per tutti i miei colleghi e per tutte quelle persone vittime di queste violenze che nessuno vede perchè se parliamo noi siamo razzisti ma se lo fanno loro sono disagiati e così entrano nelle nostre città, pretendono casa, lavoro, aiuti economici e poi si sentono padroni di farci perdere il posto di lavoro bloccando le nostre aziende, spalleggiati da un’organizzazione criminale travestita da sindacato con a capo dipendenti del ministero di grazia e giustizia, beni culturali e poste italiane. Questa è l’Italia! (GianLuca)
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Chissà se questo Gianluca ha mai visto le buste paga dei suoi colleghi extra-comunitari per poter affermare tutto questo! Forse c’è da chiedersi: “Perchè Bartolini ha assunto così tanti exta-comunitari?” Ci sono tanti disoccupati Italiani specialmente in questi ultimi anni! Il fatto che a lui venga pagato tutto regolarmente non dà per scontato che anche i suoi colleghi extra-comunitari siano trattati allo stesso modo! E’una questione politica oppure di “sfruttamento”? E Vi assicuro: nell’autotrasporto ce n’è tantissimo!! Qui si sta alimentando la guerra fra i poveri!
se non sai di cosa parli tieni la bocca chiusa invece di sputare sentenze..informati prima di parlare se non conosci o non hai capito la questione; BRT è il committente e la nostra cooperativa ha l’appalto di tutti i magazzini BRT della provincia di Ancona. Tutti i lavoratori stranieri sono in regola anche perchè la nostra azienda controlla regolarmente la validità dei permessi di soggiorno. I contratti non sono tutti uguali e variano in base al fabisogno dell’azienda nel momento che l’operatore viene assunto ma questo non esclude la possibilità di trasformare il contratto in un secondo momento se le ore lavorate superano quelle previste dal contratto infatti ultimamente diversi contratti sono stati trasformati. In magazzino siamo tutti uguali, non ci sono favoritismi per nessuno e sia i turni che le mansioni vanno a rotazione quindi tutti fanno tutto. Nel corso del 2013 abbiamo assunto un gruppo di ragazzi italiani e questa cosa è stata vista come una minaccia dai soci stranieri che hanno interpretato la cosa come ” dentro loro, fuori noi” che non è assolutamente vero in quanto la coop non licenzia mai nessuno salvo questioni gravi del tipo colti sul fatto a rubare. La possibilità di fare più ore di lavoro e quindi guadagnare di più è accessibile a tutti, basta solo volerlo perchè a noi fortunatamente il lavoro non manca avendo a disposizione più cantieri. Chiedeiamo soltanto che il nostro diritto di poter lavorare venga rispettato come noi rispettiamo il loro diritto di scioperare se c’è un valido motivo per farlo ma il blocco non possiamo tollerarlo perchè metterebbe in ginocchio tanto la BRT, impiegati e padroncini e la coop con i suoi 126 operatori. I COBAS stanno mettendo in serio pericolo il nostro lavoro e questo non accade solo da noi ma anche a Roma, Bologna, Verona… a Roma qualche mese fa hanno bloccato i cancelli del corriere TNT minacciando e spintonando chi voleva entrare a lavorare ma queste cose in pochi le sanno.
Lavoro in una cooperativa di servizi emiliana e, rispondendo sia a Gianluca che a Berto, devo ammettere che i grandi appalti della logistica negli ultimi quindici anni sono stati aggiudicati a consorzi o cooperative che in vari modi lucrano sulle spalle dei lavoratori. E’ vero che la manovalanza maggioritaria è straniera e quindi sottoposta a ricatto, è vero che non tutti i disoccupati italiani accettano orari di lavoro come quelli di questo settore, è anche vero che spesso alcuni pseudo presidenti di piccole cooperative sono stranieri che hanno imparato come funziona il giochino e loro stessi evadono contributi, assumono a partime facendoti fare 240/270 ore pagando quello e quando pare a loro per poi un giorno sparire. Spesso i contratti sono a corpo, cioè nella misura di tot euro a collo o a kg oppure a righe di evasione ordini, e di conseguenza il lavoro deve avere un ritmo diverso da quello di contratto un contratto ad ore, sta nella capacità del commerciale individuare se quel contratto può essere o no fattibile. Le multinazionali della grande distribuzione e della logistica spingono sempre più al ribasso, non curanti della qualità e della legalità del servizio. Esistono leggi ma la loro responsabilità, anche quando provata, rimane all’interno di un loro budget già previsto. Se fino agli anni novanta fare questo mestiere era si un sacrificio ma ben retribuito in cooperativa, oggi tutti gli adaguamenti di legge hanno livellato la categoria verso il basso, bassissimo, e quindi è ovvio che qualcuno s’ incazzi, fare 160 ore per 1000/1100 euro con quei ritmi non piacerebbe a nessuno. I Cobas si propongono come sempre hanno fatto e Gianluca ha ragione. Perchè danneggiare altri lavoratori quando l’obiettivo è altro ? perchè non occupano le varie sedi delle mille leghe di cooperazione sparse per le regioni, oppure perchè non aiutano a trovare quei furfanti che lucrano sui loro connazionali e poi si danno di nebbia ? perchè non contribuiscono a dare valore e regole certe a questo settore ? fare picchetti, bloccare le attività, nella logistica significa che i trasportatori dovranno pagare una penale per mancata consegna e gli operatori di magazzino, in forza coop, un’altra per mancato rispetto contrattuale. Si può fare tanto ma nei modi e nelle sedi giuste. Per me il nemico è la grande distribuzione, cioè le multinazionali, e le regole del gioco troppo faraginose ed incerte.
Sai perche c é fruttamento perche sono fatti entrare in italia troppi extracomunitari che si sono adeguati a far qualcher lavoro per sopravvivere anch ´io ho lavorato molti anni da bartolini come corriere in proprio i cosidetti padroncini e sai perche ho smesso perche dopo anni e anni di duro lavoro 10~11~12 ore per giorno ed aver conquistato i propri diritti sono arrivasti questi extracomunitari che svendevano il lavoro tanto per loro era tutto di guadagnato non cérano piu regole ,questo non succedeva da bartolini ma dai corrieri piu piccoli era all órdine del giorno ,e guarda che io ero amico di queste persone perche non era certo colpa sua ,la colpa e di chi causa queste situazioni e fa in modo che non ci siano piu regole ,le stesse regole che a me mi costavano molto caro in tasse e doveri
Voi siete 126. I rappresentanti e aderenti al Cobas quanti sono? Vi state facendo mettere i piedi in faccia? cacciateli a calci in culo!!!!!!!!!!!!!!
Mi dispiace dirlo ma oramai i sindacati sono diventati una casta affatto diversa da quella dei politici o di altre categorie privilegiate e/o privilegianti.
La rappresentanza delle istanze dei lavoratori è oramai una cosa dei tempi passati ed ora i sindacati pensano solo a salvaguardare i loro privilegi divenendo un soggetto politico nell’accezione più negativa possibile del termine.
Fossi un sindacalista oggi mi vergognerei pensando a quel che la categoria ha rappresentato negli anni in cui davvero il sindacato (e non faccio distinzione di colore o di ispirazione politica) era un faro di libertà, giustizia e progresso per il lavoratore.
Ora tutto ciò che importa è il pagamento della quota sindacale ed il mantenimento delle posizioni di potere che, spesso, portano ad una poltrona in parlamento se non ad una in un governo.
E’ così che allora si assumono posizioni spesso strumentali che poco hanno a che vedere con il benessere e la salvaguardia dei diritti veri dei lavoratori ma che servono solo a mostrare i muscoli perché i “governicchi” di turno sappiano che dovranno ricordarsi anche dei “poltronati” dei sindacati.
Per esperienza, posso dirti che la Bartolini, negli anni passati, circa 10, poco più o poco meno, ha fatto in modo che i suoi padroncini e gli addetti al magazzino, fossero extracomunitari o addirittura qualche zingaro. Questo te lo dico per esperienza personale ed aggiungo che ho dovuto pagare di tasca mia, un monitor da pc per furto, non potendolo neanche dichiarare, tanto la Bartolini aveva un’assicurazione, che pagavo io ma per paura di ritorsione (allora) ho preferito pagarlo, 180 euro d’accordo con il commerciante destinatario. Da quegli anni, gli extracomunitari hanno proliferato, all’interno dei magazzini BRT, alcuni gente brava, lavoratori, ma tanti altri non affidabili e non pagavano neanche le tasse, dopo un pò chiudevano la P.Iva ed andavano via. So che adesso, la BRT preferisce italiani, almeno nella zona dove lavoravo io, ma quelli che già c’erano, sono rimasti. Padroni della situazione, per colpa di chi?
Caro amico, allora dillo a grillo il perchè vuole l’abolizione dell reato di clandestinità