La terra dei fuochi alle porte di Roma Rifiuti interrati a Gallicano nel Lazio
Rifiuti bruciati e interrati da più di venti anni in una delle parti più suggestive dell’agro romano. I cittadini di Gallicano chiedono di sapere cosa sia stato sepolto sotto la tenuta agricola di Passerano, un paradiso ambientale, di proprietà della regione Campania, al centro di interessi di ogni tipo. Dal cimitero da 50 milioni di euro che il comune vorrebbe costruirvi sopra, alla centrale biogas, approvata lo scorso aprile dalla Regione Lazio
Qualche anziano del posto giura di aver visto i fumi fuoriuscire dal terreno quando la temperatura si fa più fredda. Mentre i cavalli che scorrazzano per la zona si tengono alla lontana da quei due avvallamenti, dove l’erba ha un altro colore. E’ nella tenuta di Passerano, nel territorio di Gallicano nel Lazio, alle porte di Roma, che si potrebbe aprire un capitolo decisivo sulla questione dei rifiuti nel Lazio: quello delle discariche esaurite e mai bonificate. Proprio qui, fra gli anni 60 e gli anni 90, sarebbero stati sversati rifiuti di ogni tipo. Un mare di immondizia tale da ricoprire interamente le due cavità naturali profonde diverse decine di metri (sinkholes), che si affacciano sulla zona di Caipoli.
“Cosa nasconda effettivamente il sottosuolo della terra con cui sono state riempite le vecchie cave – afferma Claudio Ariemma, portavoce del Comitato per Gallicano – nessuno lo sa. Anche perchè l’abitudine di un tempo era quella di ricoprire i rifiuti più pericolosi con quelli indifferenziati”. I sacchi neri, gli pneumatici e i rifiuti bruciati di ogni tipo, comparsi durante il sopralluogo effettuato con una ruspa lo scorso mese, potrebbero essere quindi solo la punta dell’iceberg di un’emergenza ambientale di cui nessuno conosce la reale consistenza.“Per questo chiediamo – che siano fatti dei carotaggi per valutare se ci sia la necessità di effettuare una reale bonifica delle terre. In fondo la terra dei fuochi non è che sia così lontana”.
LA TENUTA – Secondo le testimonianze degli agricoltori del posto, sarebbe stato il Comune di Roma a sversare l’immondizia in queste due cavità, denominate Sprofondo Grande e Sprofondo Piccolo. Ma delle carte che ricostruirebbero questo accordo si è ormai persa traccia. Anche perché, la tenuta di Passerano, che nei suoi 1000 ettari agricoli accoglie anche un castello medievale, è di proprietà della regione Campania, che la controlla attraverso una società, la Sauie srl, che gestisce per conto della Regione il patrimonio dell’ex istituto per ciechi “P.Colosimo” , a cui il barone Paolo Quintieri, alla sua morte, avvenuta negli anni 70, aveva donato gran parte dei suoi averi. Pur ricadendo amministrativamente al territorio di Gallicano nel Lazio, quindi, Passerano appartiene a un’altra regione distante centinaia di chilometri.
LA CENTRALE BIOGAS E IL CIMITERO – La speranza è che le istituzioni riescano comunque a far piena luce sulla vicenda. Già lo scorso 14 dicembre il comandante del Corpo Forestale della provincia di Roma, Claudio Costantini, ha mandato alcuni agenti a constatare la situazione, dopo aver assistito alle immagini dei rifiuti sotterrati trasmesse dal programma televisivo “Striscia la Notizia”. Il Comune e la regione Campania, invece, per ora assistono in silenzio, anche perchè le priorità sono altre nella tenuta di Passerano al momento. Come il cimitero, un’opera da 50 milioni euro che il comune di Gallicano (poco più di 6 mila anime) intende realizzare in Project Financing, o la centrale biogas da 1 megawatt, approvata lo scorso 5 Aprile dalla Direzione Regionale Ambiente del Lazio (protocollo n. A02651). Un cimitero e un termovalorizzatore dentro un paradiso agricolo, dove si produce anche il latte per la Centrale del latte di Roma. Fra i sacchi della spazzatura mescolati all’erba. Da decenni. FONTE
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