Fiammata Centro Olii Viggiano, causa mancanza corrente elettrica: un impianto come il Centro Olii di Viggiano non ha un sistema alternativo di erogazione dell’energia elettrica?
Fiammata Centro Olii, Vita spiega che ‘è andata via la corrente elettrica’. In una nota, Eni fa sapere che “oggi alle ore 11:30 la fiaccola di sicurezza del Centro Olio Val d’Agri si è stata attivata, generando una maggiore visibilità della stessa rispetto alle abituali condizioni operative”.
L’ufficio stampa dell’Eni ricorda che “sono state prontamente attivate tutte le usuali procedure di sicurezza dell’impianto depressurizzando alcune apparecchiature di processo e convogliando il gas in esse contenuto alla fiaccola”.
Eni conferma che “tale procedura non comporta alcun pericolo per le persone e nessun impatto sull’ambiente circostante. Durante tutta la sequenza di eventi il Centro Olio Val d’Agri ha operato, e continua ad operare, in condizioni di completa sicurezza”.
Come al solito l’Eni si preoccupa di tranquillizzare ad “anomalia” avvenuta senza però spiegare un bel niente sulle cause di tale avvenimento. All’indomani di un nostro servizio (realizzato da Paolo Sinisgalli) sulla fuoriuscita di quello che poi si è scoperto essere vapore acqueo da un buco su uno dei camini del centro olii, il Prefetto, in un incontro urgente convocato con Eni ed Arpab, aveva esortato la compagnia ad essere solerte nel comunicare pubblicamente e in maniera puntuale eventuali avvenimenti di questo genere.
Subito dopo le segnalazioni arrivate alla nostra redazione e poco prima che l’Eni diramasse il suo comunicato, abbiamo contattato telefonicamente il direttore di Arpab Raffaele Vita per avere lumi rispetto alla fiammata.
“Il blocco è avvenuto per mancanza di erogazione della corrente elettrica da parte dell’Enel- ci ha spiegato Vita- E’ stata una cosa improvvisa, i nostri esperti stanno monitorando minuto per minuto la situazione attraverso le nostre cinque centraline ma non si esclude l’utilizzo di una centralina mobile. Domani mattina andremo a prelevare i filtri, in gergo chiamati “campionatori passivi”, per analizzarli e vedere cosa è caduto al suolo”.
Tecnicamente, ci ha spiegato Vita, “quando l’impianto è in blocco perché manca l’energia elettrica, mandano i composti a bruciare in torcia per evitare che le sostanze vengano immesse nell’atmosfera”.
Siamo ignoranti in materia, ma la domanda sorge spontanea: un impianto come il Centro Olii di Viggiano non ha un sistema alternativo di erogazione dell’energia elettrica?
L’Arpab annuncia un report su quelle che saranno le rilevazioni delle centraline.
di Mariapaola Vergallito FONTE