Roma, Atac è salva: il 60% dei creditori ha votato a favore della proposta di concordato preventivo
loading…
Entro il triennio, invece, bisognerà risarcire il 31% delle somme vantate dai cosiddetti creditori privilegiati, dunque poco meno di un terzo della cifra totale, rideterminata in 591 milioni di euro (poco meno di 200 milioni). Quasi 400 milioni, dunque, da pagare in maniera sistematica e puntuale entro il 2022. E da qui non si deve scappare, perché al primo decreto ingiuntivo tutto il castello fin qui ben costruito rischierebbe di crollare, portandosi via gli sforzi sostenuti e condannato Atac al fallimento immediato. Fondamentale, in questo quadro, il piano di valorizzazione e vendita per 100 milioni di euro di diversi immobili della municipalizzata e il rilancio della flotta, con i primi 227 autobus che saranno in azienda “entro l’estate”. Superato il triennio, però, i creditori continueranno a ricevere i rimborsi. I risarcimenti andranno avanti per tutto il prossimo decennio e, forse, anche per l’inizio di quello successivo. Quando l’ultimo fornitore avrà ricevuto l’ultimo euro, il Comune di Roma potrà iniziare a riscuotere il suo credito di circa 517 milioni di euro. Ma saremo negli anni ’30 inoltrati e chissà cosa ci riserverà il futuro.
Un risultato tutt’altro che scontato. Al 1 settembre 2017, quando il cda di Atac aveva votato la richiesta di concordato preventivo in continuità, poi presentata il 18 settembre successivo, la società capitolina vantava ben 1,3 miliardi di debito, poi lievitati fino a 1,5 miliardi in sede concordataria. Il piano industriale presentato nel novembre 2017 e ratificato dall’Assemblea Capitolina nel gennaio 2018, oltre ai dubbi dei tecnici capitolini, era stato fortemente messo in dubbio dalla commissione fallimentare, con un decreto del marzo 2018 in cui si faceva riferimento addirittura a possibili illeciti. Il momento più buio e difficile di tutta la procedura.
I vertici Atac e gli uffici capitolini sono stati costretti a riscrivere, di fatto, tutto il piano concordatario. Un documento tutto nuovo, questa volta ben accolto dai giudici, in cui sono state migliorate le stime patrimoniali, rimesse a posto alcune questioni bancarie e chiariti diversi aspetti legali. Fase cui è seguita nel luglio 2018 il tanto auspicato via libera.
Dopo la chiusura ufficiale delle operazioni di voto sono attese le prime dichiarazioni di giubilo dall’amministrazione capitolina. Un percorso impervio, quello del concordato preventivo, che ha sicuramente messo in difficoltà molti creditori – alcuni fornitori di servizi hanno avuto a loro volta seri problemi economici – ma ha comunque permesso alla più grande azienda dei trasporti italiana, con i suoi 11mila dipendenti, di continuare a vivere nonostante fosse in sostanziale default da quasi 10 anni. Un quadro derivante da scelte finanziarie folli, documentate nelle 594 pagine della relazione sul concordato e sulle quali la Procura di Roma sta lavorando da tempo. Forse la prima importante scommessa vinta per Virginia Raggi, cui adesso dovrà seguire il miglioramento del trasporto pubblico locale, ai minimi storici fra guasti, autobus a fuoco e problemi di puntualità. – [IlFattoQuotidiano.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it fai una donazione! Grazie al tuo contributo, ci aiuterai a mantenere la nostra indipendenza Dona oggi, e rimani informato anche domani. (Donazione Minima 5€):

Recent Comments