Vino adulterato,11 arresti e 6 sequestri. Sotto accusa imprenditori vitivinicoli di Lecce e Brindisi
Come s’è svolta l’inchiesta L’inchiesta su un presunto giro di vino adulterato è stata condotta dal Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) di Lecce e dall’Icqrf (unità investigativa centrale di Roma), mettendo a nudo un sistema di commercializzazione illecito in cui, per certi versi, i tre gruppi sarebbero stati complementari fra loro. Ma come? Per esempio, una pratica già scoperta in passato ed evidentemente ancora attuale, era quella della fermentazione alcolica di miscele di sostanze zuccherine ottenute da canna da zucchero o barbabietole. Il tutto, commercializzato in modo illecito in favore di note aziende. Il principio di libera concorrenza sarebbe così stato falsato dall’esubero di produzione. Ottenendo con procedimenti fraudolenti ingenti quantità di vino Dop, Igp e Doc. Nel corso delle indagini, è emerso anche un altro fenomeno, già noto: la nazionalizzazione di prodotti dell’Unione Europea. Venduti, cioè, come italiani, addirittura attribuendo denominazioni d’origine. Per esempio, vino nato in Spagna e rivenduto come Igt o Doc italiano e, nello specifico, pugliese. E non è tutto. Sarebbe emersa anche la falsa produzione di uve per realizzare vino Doc e Igt tramite alcune aziende agricole di proprietà di alcuni fra gli indagati. I reati contestati Vari i reati di natura associativa e non contestati: falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e in registri informatizzati, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, riciclaggio e autoriciclaggio, gestione di rifiuti non autorizzata. Fatti avvenuti in Puglia e in altre località italiane. Gli investigatori hanno acquisito vere e proprie “ricette” per usare lo zucchero insieme ad altre sostanze, tramite pratiche enologiche illegali. Si rendeva, cioè, di nuovo idoneo, vino diventato quasi aceto o scadente, attraverso una nuova fermentazione. Oppure, per la produzione di vino, mosto e mosto concentrato rettificato, usati persino per realizzare aceto balsamico di Modena, con il solo utilizzo di zucchero miscelato e altre sostanze chimiche. In particolare, fosfato monopotassico e solfato potassico, di solito usati come concime, che potrebbero essere stati impiegati per intervenire nella salinità del vino. Le indagini sono state svolte con intercettazioni telefoniche e riprese video, controlli e pedinamenti, fotografie scattate di nascosto di vari incontri fra i soggetti di maggior interesse. Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrate vari sostanze per l’adulterazione e acquista varia documentazione. Il blitz, all’alba di oggi, si è svolto con l’impiego di oltre duecento militari del Gruppo carabinieri per la tutela della salute di Napoli (cui fa capo il Nas di Lecce), unità dell’Arma territoriale e circa novanta appartenenti all’unità centrale investigativa dell’Icqrf. Tutti supportati dall’alto dal 6° Nucleo elicotteri di Bari. Perquisizioni (sessantadue in tutto) si sono svolte in Puglia, in Campania, nel Lazio e in Abruzzo. Gli altri indagati a piede libero Gli altri indagati, a piede libero, sono; Tommaso Vantaggiato, 40enne residente a Racale; Susanna Calò, 34enne di Copertino; Vincenzo Morrone, 31enne di Sant’Antimo (Napoli); Santo Aimone, 65enne di Sant’Antimo; Giovanni Aimone, 34enne di Sant’Antimo; Vincenzo Bevilacqua, 40enne di Capaccio (Salerno); Rosario Aurigemma, 58enne di Pontecagnano Faiano (Salerno); Giuseppe De Bari, 55enne di Molfetta; Nicola Suglia, 55enne di Noicattaro; Giovanni Tornese, 29enne di Copertino; Stefano Troncone, 39enne di Novoli; Daniela Gravili, 42enne di Cellino San Marco (solo omonima di Daniela Gravili, sommelier leccese, che non è assolutamene implicata, Ndr); Antonio Caragnulo, 56enne di San Pancrazio Salentino; Salvatore Mazzotta, 54enne di Trepuzzi. – Continua su [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
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