È nato il nuovo dipartimento per la trasformazione digitale
Non è ancora chiaro chi guiderà il dipartimento e che personalità ne faranno parte, anche se sembra evidente che sarà composta almeno in parte da membri del passato team di Piacentini. Gli obiettivi, però, sono chiari. Come si legge nel testo del decreto, promuoverà e coordinerà le azioni del governo volte alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e modernizzazione; darà attuazione alle direttive del presidente e assicurerà il coordinamento tra le amministrazioni dello stato e quello dei programmi di trasformazione. Vigilerà inoltre sulla nuova società pubblica PagoPa, che gestisce i pagamenti digitali alla pubblica amministrazione, e sul rispetto degli obiettivi che il paese si è impegnato a raggiungere: primi tra tutti, quelli fissati nell’Agenda digitale. Come accennato sopra, il dipartimento diventerà operativo nel 2020, subito dopo la scadenza del mandato di Attias, fissata per il 31 dicembre 2019. È destinato a durare: Stefano Quintarelli, esperto di tecnologia e consulente governativo per la trasformazione digitale, ha detto che si tratta di una struttura che con ogni probabilità rimarrà a prescindere dal colore dei prossimi governi.
Una conferma in questo senso è arrivata anche da Paolo Coppola, parlamentare esperto in ambito digitale e professore all’università di Udine. “Solo un nuovo atto di un nuovo governo potrebbe cancellare il dipartimento”.
Repubblica scrive che ora come ora non è possibile sapere se il dipartimento sarà efficace, nonostante si tratti di una struttura potenziata rispetto al gruppo di lavoro di Diego Piacentini. Il suo successo dipenderà dalle scelte che farà il governo in tema di nomine e dalla capacità dei suoi membri di dialogare con le altre strutture che si occupano o si sono occupate della trasformazione digitale, dal ministero dello Sviluppo economico all’Agenzia per l’Italia digitale, istituita nel 2012 proprio per attuare gli obiettivi dell’Agenda digitale. – [FONTE]
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