Operazione Stella polare – Non versavano imposte all’Erario utilizzando crediti fiscali fittizi per 10 milioni di euro
Gli amministratori di fatto delle cooperative, tutti destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, figuravano formalmente come dipendenti delle cooperative e percepivano compensi significativi, trattenendo anche cifre superiori ai 5 mila euro mensili; i prestanome, invece, venivano reclutati tra persone bisognose e venivano retribuiti con compensi irrisori. Le attività investigative, sviluppate anche mediante indagini finanziarie, intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti, hanno portato i militari del Gruppo Orbassano ad accertare che i dipendenti, di fatto a loro insaputa, venivano periodicamente “trasferiti” dalle cooperative destinate al fallimento verso quelle di nuova costituzione.
Per rendere più difficoltosi gli eventuali controlli da parte degli organi competenti, le cooperative che si succedevano nel tempo erano sovente registrate con la medesima denominazione sociale (“POLAR”), differenziandosi unicamente per la partita IVA attribuita; inoltre, la sede legale veniva sistematicamente stabilita in altre regioni, nonostante le società operassero sempre in territorio piemontese. Nei confronti degli indagati sono stati anche eseguiti sequestri preventivi finalizzati a recuperare almeno parte del profitto dei reati commessi: finora sono stati sequestrati due immobili residenziali, tre autovetture, contanti e oggetti preziosi per un valore complessivo di circa 500.000 euro e sono stati congelati tutti i conti correnti.
Sono state anche eseguite numerose perquisizioni nei confronti di 15 prestanomi che si sono succeduti nell’amministrazione formale dell’impresa e di altre 11 persone che hanno concorso nella bancarotta fraudolenta di sette società dichiarate fallite nel 2017 e 2018, prelevando ingiustificatamente liquidità dalle casse aziendali o comunque beneficiando di somme di denaro distratte dai conti societari. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di varia documentazione utile alle indagini. L’operazione si inserisce in un ampio contesto operativo che vede la Guardia di Finanza impegnata in prima linea nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei mercati, della libera concorrenza, nonché delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole osservanza delle leggi, oltreché garante del perseguimento degli obiettivi di aggressione patrimoniale nei confronti dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento di condotte illecite. – [FONTE]
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