Corruzione ad Arezzo, indagati eccellenti. 3 indagati tra cui consigliere comunale
18/01/2020 – La nuova inchiesta della procura di Arezzo scuote la politica. Tre indagati eccellenti per una mazzetta da 200 mila euro promessa per favorire la nomina al vertice della partecipata Arezzo Multiservizi.
La procura di Arezzo sta indagando per un ipotetico caso di corruzione che riguarderebbe due aziende partecipate di Arezzo e un consigliere comunale, indagine scaturita nell’ambito dell’inchiesta Coingas, riguardante consulenze per 400mila affidate a due professionisti che vede indagate nove persone. La nuova inchiesta sarebbe portata avanti dal pubblico ministero Andrea Claudiani e coinvolgerebbe Luca Amendola, amministratore unico di Arezzo Multiservizi (in quota Forza Italia) ovvero l’azienda che gestisce i servizi cimiteriali di Arezzo e provincia, Lorenzo Roggi presidente di Arezzo Casa (in quota Lega), cioè la partecipata dell’edilizia popolare, e Roberto Bardelli, consigliere comunale della maggioranza che è nel gruppo misto.
Ieri ci sono state perquisizioni delle Digos. Gli indagati sono Luca Amendola, amministratore unico di Arezzo Multiservizi, Lorenzo Roggi presidente di Arezzo Casa e Roberto Bardelli, consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia ma poi passato al gruppo misto. Amendola ha rimesso il suo incarico nelle mani del sindaco. Il filone di inchiesta sarebbe partito da alcune registrazione risalenti al 2016 recuperate dal pc dell’ex presidente di Coingas e registrate nella stanza del sindaco Alessandro Ghinelli, il quale è estraneo a registrazione e indagine.
In sostanza, gli accertamenti sarebbero scattati perché da un pc in uso a Sergio Staderini, ex presidente Coingas e indagato, emergerebbe una conversazione – con Bardelli spalleggiato da Roggi – in cui si farebbe riferimento a “pressioni su chi di dovere” per scegliere Amendola come nuovo presidente di Multiservizi. Bardelli, si ricaverebbe da un’altra conversazione, non avrebbe poi gradito la mancata promessa di ricevere 200mila euro da parte di una banca dopo la nomina di Amendola.
Amendola non figura tra i soggetti parlanti, il tutto si evicerebbe da un dialogo tra terzi. Apare poi incongrua una ipotetica corruzione da 200mila euro per un ruolo – quello di presidente di Multiservizi – il cui compenso annuo è di 12.960 euro. Ma la Magistratura intenderebbe approfondire, per verificare se ci sia stato o meno corruzione da parte di Amendola nei confronti di Bardelli e Roggi. –
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