Vuoi multarmi? Ma lo sai chi sono io? Un senatore!!!!
permesso, anche quello che è proibito ai comuni mortali come noi – “Volete farmi la multa? Ma io sono un Senatore della Repubblica! Dovete mettervi sull’attenti e farmi il saluto militare, altro che multa”. La sindrome del “lei non sa chi sono io” colpisce ancora: stavolta tocca al senatore Pdl-Grande Sud Mario Ferrara. Il senatore è stato fermato sabato a un posto di blocco in via Emerico Amari a Palermo e agli agenti che gli contestavano la mancata esposizione del tagliando assicurativo e la revisione scaduta della sua Audi A4 ha risposto scocciato. Lo racconta Repubblica Palermo che dice che il battibecco tra uomini delle forze dell’ordine e il politico sarebbe durato più di mezz’ora. Sul posto sarebbe anche dovuto intervenire un funzionario della questura per “mediare” la situazione. “Sono un senatore ed esigo il saluto militare”, diceva il politico, originario di Lercara Friddi, minacciando di chiamare con il cellulare il prefetto per metterlo a conoscenza della situazione. Probabilmente Ferrara non sapeva che il saluto militare non è più previsto per i senatori dal 1985. Secondo quanto hanno riportato i due “irriducibili” poliziotti nella relazione consegnata al superiore, quando li ha visti continuare imperterriti a redigere il verbale, Ferrara “ha cominciato a fotografarli con il suo iPhone senza nessuna spiegazione logica”. Prima di andare via, gli agenti gli hanno consegnato un verbale di 200 euro. (Fonte. leggo.it)
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È reato dire: «Lei non sa chi sono io».
È reato dire: «Lei non sa chi sono io» IL REATO DI MINACCIA – la Cassazione ricorda che «nel reato di minaccia elemento essenziale è la limitazione della libertà psichica mediante la prospettazione del pericolo che un male ingiusto possa essere cagionato dall’autore alla vittima, senza che sia necessario che uno stato di intimidazione si verifichi concretamente in quest’ultima, essendo sufficiente la sola attitudine della condotta ad intimorire e irrilevante l’indeterminatezza del male minacciato purchè questo sia ingiusto e possa essere dedotto dalla situazione contingente». (Ansa)] IL REATO DI MINACCIA – A sostegno della sua tesi, la Cassazione ricorda che «nel reato di minaccia elemento essenziale è la limitazione della libertà psichica mediante la prospettazione del pericolo che un male ingiusto possa essere cagionato dall’autore alla vittima, senza che sia necessario che uno stato di intimidazione si verifichi concretamente in quest’ultima, essendo sufficiente la sola attitudine della condotta ad intimorire e irrilevante l’indeterminatezza del male minacciato purchè questo sia ingiusto e possa essere dedotto dalla situazione contingente».
più precisamente è millantato credito cioè quando si minaccia di cagionare danno a qualcuno mediante conoscenze o comunque potere diretto