Blitz antimafia dei carabinieri a nel “feudo” del boss M. M. Denaro: 13 arresti. Indagato sindaco di Castellammare del Golfo
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Le indagini, coordinate dal procuratore capo Francesco Lo Voi, dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì, “hanno permesso di disarticolare la famiglia mafiosa di Castellamamre del Golfo, che nonostante i dissidi interni, vede saldamente al vertice il pregiudicato Francesco Domingo, soprannominato Tempesta, già condannato a 19 anni di carcere per associazione di tipo mafioso ed altro e ritornato in libertà nel marzo del 2015″, dicono gli investigatori. La famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, aggregata a quella di Alcamo dopo la prima guerra di mafia che vide la supremazia dei corleonesi, era stata ricostituita nel 1993 “e la reggenza fu affidata a Gioacchino Calabrò, successivamente, come accertato giudizialmente, proprio Domingo aveva ereditato la reggenza dal 1997 fino al 2004, continuando ad esercitare, per alcuni anni, il suo potere anche dall’interno del carcere”. “La stessa sentenza con la quale venne all’epoca condannato aveva altresì accertato che Domingo aveva svolto il ruolo di tramite fra Cosa nostra e un’organizzazione criminale operante in Sardegna e ciò in quanto Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro avevano programmato alcuni atti ritorsivi contro le guardie carcerarie”, dicono ancora gli investigatori. Per gli inquirenti è stato “sigillato” un nuovo patto mafioso tra i boss del feudo del latitante Matteo Messina Denaro e gli affiliati residenti negli Stati Uniti. Francesco Domingo è ritenuto dagli investigatori “come autorità di vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi”, e “riconosciuto anche negli Stati Uniti d’America ove come noto si sono da tempo insediate e sviluppate ‘‘cellule” di Cosa Nostra”. “Numerose sono state infatti le visite, intercettate dalle microspie e telecamere dei Carabinieri, di esponenti mafiosi della famiglia italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano”, dicono ancora gli inquirenti. Ma i mafiosi americani “chiedevano anche a Domingo l’autorizzazione per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo, peroravano le cause di conoscenti in patria, nonché veicolavano messaggi tra Domingo e i sodali in America”. “Proprio con riferimento ai rapporti con Cosa Nostra statunitense Domingo incontrava, riservatamente nell’estate del 2018, anche il boss di Sciacca (Agrigento) Accursio Dimino, poi arrestato nel novembre dello scorso anno, e successivamente i suoi emissari”, spiegano i Carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal tenente colonnello Antonio Merola. – [IlF.Q.] CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
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