Beppe Grillo per il rilancio del Movimento: Sale l’ipotesi della guida collegiale per stabilizzare il M5S.
Alle crisi si reagisce spesso così, con una gestione collegiale e, occorre dirlo, Beppe Grillo è rimasto per troppo tempo senza ruoli ufficiali nella sua creatura politica. Padre nobile defilato, garante, risolutore di pasticci, “balio” insomma il suo ruolo è stato quello di garantire la tenuta dei Cinque Stelle e la crescita e il consolidamento di una classe dirigente, con maturità istituzionale. Diciamo che l’idea di un direttorio 2.0 – come lo ha definito Roberta Lombardi – non è nuova perché dopo la débâcle alle Europee che portò alle dimissioni di Di Maio le spinte centrifughe sono state molte. I “contestatori” si sono palesati ufficialmente ma non hanno mai avuto una massa critica per preoccupare la stabilità del Movimento fino a quando Alessandro Di Battista non è tornato in politica attiva. A quel punto le cose sono cambiate perché i dissidenti hanno trovato una sponda ben precisa nell’ex deputato reatino.
E Di Battista ha accelerato l’iter lanciando una bella sassata domenica scorsa da Lucia Annunziata chiedendo un congresso e ponendo quindi le basi di una possibile scissione. Durissima e immediata la reazione di Grillo che gli ha dato della “marmotta fuori tempo” e Di Maio si è subito associato nel giudizio. Dietro tutto questo poi c’è un convitato di pietra e cioè la deroga al secondo mandato che fa piacere a tutti tranne a Di Battista che di mandato ne ha fatto solo uno. I nomi che girano sono quelli di Crimi, Toninelli, dei ministri Di Maio, Alfonso Bonafede e Stefano Patuanelli, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, della vicepresidente del Senato Paola Taverna, del presidente della Camera Roberto Fico, di Davide Casaleggio e naturalmente di Beppe Grillo.
Questa mossa è l’unica che in effetti può tentare di stabilizzare i pentastellati perché il direttorio permetterebbe di avere una camera di compensazione naturale in cui mediare la tenuta del Movimento contro il rischio principale che si delinea e cioè una possibile scissione del gruppo legato a Di Battista in cui vi sono anche persone animate da probabili risentimenti personali. Il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, è stato l’unico a dichiararsi ufficialmente della partita e si è posizionato, come da consuetudine, al centro, equidistante dagli estremi. Un ruolo che gli permette di giocare a tutto campo la sua partita e magari portare l’affondo finale proprio al direttorio nascente, come del resto fece anche nell’esperienza precedente. – [LaNotizia]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Recent Comments