Varese, blogger condannata per diffamazione
La 21enne amministratrice del sito dovrà pagare una multa di mille euro per gli insulti (altrui) nel suo blog. Per il giudice infatti “chi apre una pagina web è responsabile dei suoi contenuti”
La sentenza di un giudice di Varese fa discutere la rete. Il gup ha infatti condannato a una multa di mille euro una giovane blogger per gli insulti che tempestavano il forum da lei aperto. La 21enne, amministratrice del sito, è “responsabile di tutti i contenuti della pagina web” e sarà lei a pagare la pena. La denuncia alla Procura è partita da una donna di Cocquio Trevisago, proprietaria di una casa editrice, presa di mira da alcuni giovani scrittori.
Gli improperi sul blog apostrofavano gli editori (tra cui la signora di Cocquio) come “truffatori”, “cosche mafiose”, “strozzini”; per l’usanza diffusa di far pagare le proprie pubblicazioni agli artisti emergenti.
A nulla è valsa la dichiarazione della 21enne “di non assumersi la responsabilità dei commenti altrui”. Il tribunale non lo ha ritenuto abbastanza, e accusa la giovane di non “aver messo dei filtri“.
FIRMA ANCHE TU LA CENSURA DEL WEB GRASSO/BOLDRINI:
contro-la-censura-del-web-di-grasso-boldrini
Sentenza che non sta in piedi.
E’ come ritenere responsabile la Posta se qualcuno spedisce, tramite lei, pacchi bomba o cartoline d’insulti………….
E poi, attenzione “signori turisti” quando ,al ritorno dalle vacanze, postate le vostre impressioni sulla qualita’ dei servizi di quello o quell’altro hotel (o, i degenti di ospedali o cliniche).
Da quel che mi capita di leggere, rischiate tutti una denuncia.
Insomma, pare sia vietato parlare male o meglio, dipende chi lo fa………………
Vada in appello! Non paghi nulla di nulla….
Buongiorno a tutti, io son Mariulin.
Commento l’articolo in oggetto in qualità di autore, pubblicato dalla casa editrice indicata nello stesso.
Pur essendo un convinto sostenitore della libertà di espressione in rete, devo far presente che i fatti, presumibilmente riferiti nella presente forma dalla stessa condannata, non corrispondono a quanto descritto.
In primo luogo la blogger non è stata condannata per aver omesso di rimuovere taluni commenti scritti da terzi, ma per dichiarazioni che lei stessa ha espresso.
In secondo luogo, la casa editrice presa di mira dalle sue esternazioni non pubblica dietro pagamento, e questo lo posso dire a ragion veduta essendo io stesso un autore.
Chi eventualmente volesse verificare la mia attendibilità, può trovare riscontro qui:
http://www.socialzed.spruz.com/pt/Eros-e-Tano/blog.htm