Non contenti, Orsoni torna libero e indisturbato sindaco di Venezia. E accusa il Pd Veneto: “avevano paura di Brunetta”
12/06/2014 – Giorgio Orsoni questa mattina, giovedì 12 giugno 2014, è già tornato sindaco di Venezia dopo la revoca della sospensione e degli arresti domiciliari, disposti in seguito all’inchiesta sulle tangenti per il Mose e sulla cui legittimità aveva espresso su questo mezzo obiezioni tecniche il prof. Renato Ellero. Secondo i giudici non ci sono più le esigenze di custodia cautelare dopo che nell’interrogatorio con i magistrati Orsoni ha spiegato la sua posizione, tirando in ballo alcuni esponenti di spicco del Partito Democratico Veneto.
“Ho chiarito che nessun coinvolgimento mio diretto è mai avvenuto” ha dichiarato Orsoni, “non ho mai gestito la mia campagna elettorale e mi addolora la distanza che molti hanno preso da me”.
Il riferimento di queste ultime parole è al Partito Democratico. Sembra infatti che Orsoni avrebbe raccontato ai magistrati come durante la campagna elettorale del 2010 per le comunali a Venezia il Pd avesse timore della candidatura di Renato Brunetta, decidendo perciò un avvicinamento al Consorzio Venezia Nuova, incaricato di costruire il Mose, per ottenere un finanziamento. Tra i nomi che avrebbe fatto Orsoni c’è anche quello di Davide Zoggia, l’ex responsabile organizzativo del Partito Democratico. FONTE
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