Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
La politica italiana, vera piaga dell’Italia –
Qui in Italia di certo non siamo abituati a notizie del genere, anzi, al contrario, spesso la nostra classe politica sperpera i propri averi e, in generale, gli averi degli italiani, affossando a più non posso il nostro Paese. Invece, capita che, in terre lontane come l’Uruguay, uomini politici compiano gesta incredibili che fanno riflettere sulla vera dignità e il vero ruolo che dovrebbe ricoprire la politica.
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
31 anni dopo la fondazione del partito Fronte Ampio , il neo eletto Presidente dell’ Uruguay pronuncia il suo primo discorso:
“Non ci sono né vincitori né vinti, Popolo, dovresti essere tu qua sopra e noi lì sotto ad applaudirti” e rivolgendosi ai suoi avversari politici:” Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è. Chiedo scusa da vecchio combattente , se a volte mi ha tradito la lingua. vi invito a sederci a parlare per ottenere quello che vogliamo nel futuro».
José Mujica, ex fioriaio ha scontato 15 anni di carcere per aver combattutto il regime del suo Paese, ed una volta diventato Presidente ha fatto quello che ci si aspetterebbe da una persona che ha a cuore il proprio Paese, fare gli stessi sacrifici richiesti ai cittadini.
E così, Pepe soprannome con il quale ama farsi chiamare, ha rinunciato al 90% del proprio stipendio, mettendo a disposizione il surplus ad un fondo sociale che aiuta i suoi connazionali più poveri
Al Presidente dell’Uruguay restano in tasca 800 euro al mese dei 9.000 ai quali avrebbe diritto.
Vivere con 800 euro si può. E’ questa la risposta che ama dare a chi gli chiede come mai questa scelta, e aggiunge che ci sono persone, tra il suo popolo, che vivono con molto meno. Quest esempio è seguito anche dalla moglie del Presidente che rinuncia a gran parte della sua indennità da senatrice, per donarla ai poveri
Josè Mujica, che non ha conto in banca, annovera fra le sue proprietà solo una vecchia Volkswagen e abita in una modesta casa di periferia.
Esistono esempi positivi e la speranza è l’ultima a morire
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
31 anni dopo la fondazione del partito Fronte Ampio , il neo eletto Presidente dell’ Uruguay pronuncia il suo primo discorso:
“Non ci sono né vincitori né vinti, Popolo, dovresti essere tu qua sopra e noi lì sotto ad applaudirti” e rivolgendosi ai suoi avversari politici:” Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è. Chiedo scusa da vecchio combattente , se a volte mi ha tradito la lingua. vi invito a sederci a parlare per ottenere quello che vogliamo nel futuro».
José Mujica, ex fioriaio ha scontato 15 anni di carcere per aver combattutto il regime del suo Paese, ed una volta diventato Presidente ha fatto quello che ci si aspetterebbe da una persona che ha a cuore il proprio Paese, fare gli stessi sacrifici richiesti ai cittadini.
E così, Pepe soprannome con il quale ama farsi chiamare, ha rinunciato al 90% del proprio stipendio, mettendo a disposizione il surplus ad un fondo sociale che aiuta i suoi connazionali più poveri
Al Presidente dell’Uruguay restano in tasca 800 euro al mese dei 9.000 ai quali avrebbe diritto.
Vivere con 800 euro si può. E’ questa la risposta che ama dare a chi gli chiede come mai questa scelta, e aggiunge che ci sono persone, tra il suo popolo, che vivono con molto meno. Quest esempio è seguito anche dalla moglie del Presidente che rinuncia a gran parte della sua indennità da senatrice, per donarla ai poveri
Josè Mujica, che non ha conto in banca, annovera fra le sue proprietà solo una vecchia Volkswagen e abita in una modesta casa di periferia.
Esistono esempi positivi e la speranza è l’ultima a morire
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
31 anni dopo la fondazione del partito Fronte Ampio , il neo eletto Presidente dell’ Uruguay pronuncia il suo primo discorso:
“Non ci sono né vincitori né vinti, Popolo, dovresti essere tu qua sopra e noi lì sotto ad applaudirti” e rivolgendosi ai suoi avversari politici:” Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è. Chiedo scusa da vecchio combattente , se a volte mi ha tradito la lingua. vi invito a sederci a parlare per ottenere quello che vogliamo nel futuro».
José Mujica, ex fioriaio ha scontato 15 anni di carcere per aver combattutto il regime del suo Paese, ed una volta diventato Presidente ha fatto quello che ci si aspetterebbe da una persona che ha a cuore il proprio Paese, fare gli stessi sacrifici richiesti ai cittadini.
E così, Pepe soprannome con il quale ama farsi chiamare, ha rinunciato al 90% del proprio stipendio, mettendo a disposizione il surplus ad un fondo sociale che aiuta i suoi connazionali più poveri
Al Presidente dell’Uruguay restano in tasca 800 euro al mese dei 9.000 ai quali avrebbe diritto.
Vivere con 800 euro si può. E’ questa la risposta che ama dare a chi gli chiede come mai questa scelta, e aggiunge che ci sono persone, tra il suo popolo, che vivono con molto meno. Quest esempio è seguito anche dalla moglie del Presidente che rinuncia a gran parte della sua indennità da senatrice, per donarla ai poveri
Josè Mujica, che non ha conto in banca, annovera fra le sue proprietà solo una vecchia Volkswagen e abita in una modesta casa di periferia.
Esistono esempi positivi e la speranza è l’ultima a morire
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
31 anni dopo la fondazione del partito Fronte Ampio , il neo eletto Presidente dell’ Uruguay pronuncia il suo primo discorso:
“Non ci sono né vincitori né vinti, Popolo, dovresti essere tu qua sopra e noi lì sotto ad applaudirti” e rivolgendosi ai suoi avversari politici:” Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è. Chiedo scusa da vecchio combattente , se a volte mi ha tradito la lingua. vi invito a sederci a parlare per ottenere quello che vogliamo nel futuro».
José Mujica, ex fioriaio ha scontato 15 anni di carcere per aver combattutto il regime del suo Paese, ed una volta diventato Presidente ha fatto quello che ci si aspetterebbe da una persona che ha a cuore il proprio Paese, fare gli stessi sacrifici richiesti ai cittadini.
E così, Pepe soprannome con il quale ama farsi chiamare, ha rinunciato al 90% del proprio stipendio, mettendo a disposizione il surplus ad un fondo sociale che aiuta i suoi connazionali più poveri
Al Presidente dell’Uruguay restano in tasca 800 euro al mese dei 9.000 ai quali avrebbe diritto.
Vivere con 800 euro si può. E’ questa la risposta che ama dare a chi gli chiede come mai questa scelta, e aggiunge che ci sono persone, tra il suo popolo, che vivono con molto meno. Quest esempio è seguito anche dalla moglie del Presidente che rinuncia a gran parte della sua indennità da senatrice, per donarla ai poveri
Josè Mujica, che non ha conto in banca, annovera fra le sue proprietà solo una vecchia Volkswagen e abita in una modesta casa di periferia.
Esistono esempi positivi e la speranza è l’ultima a morire
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Il Presidente dell’Uruguay rinuncia al 90% dello stipendio
31 anni dopo la fondazione del partito Fronte Ampio , il neo eletto Presidente dell’ Uruguay pronuncia il suo primo discorso:
“Non ci sono né vincitori né vinti, Popolo, dovresti essere tu qua sopra e noi lì sotto ad applaudirti” e rivolgendosi ai suoi avversari politici:” Se tu sei allegro non vuole dire che ti devi permettere di offendere chi non lo è. Chiedo scusa da vecchio combattente , se a volte mi ha tradito la lingua. vi invito a sederci a parlare per ottenere quello che vogliamo nel futuro».
José Mujica, ex fioriaio ha scontato 15 anni di carcere per aver combattutto il regime del suo Paese, ed una volta diventato Presidente ha fatto quello che ci si aspetterebbe da una persona che ha a cuore il proprio Paese, fare gli stessi sacrifici richiesti ai cittadini.
E così, Pepe soprannome con il quale ama farsi chiamare, ha rinunciato al 90% del proprio stipendio, mettendo a disposizione il surplus ad un fondo sociale che aiuta i suoi connazionali più poveri
Al Presidente dell’Uruguay restano in tasca 800 euro al mese dei 9.000 ai quali avrebbe diritto.
Vivere con 800 euro si può. E’ questa la risposta che ama dare a chi gli chiede come mai questa scelta, e aggiunge che ci sono persone, tra il suo popolo, che vivono con molto meno. Quest esempio è seguito anche dalla moglie del Presidente che rinuncia a gran parte della sua indennità da senatrice, per donarla ai poveri
Josè Mujica, che non ha conto in banca, annovera fra le sue proprietà solo una vecchia Volkswagen e abita in una modesta casa di periferia.
Esistono esempi positivi e la speranza è l’ultima a morire