ABBATTERE IL CANONE: L’INVESTIMENTO DELLA CASTA SU OGNI BOLLETTA
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Il 19 ottobre 2014, il pregiudicato Silvio Berlusconi alza un monito: “La politica in TV è morta” . Il messaggio è rivolto al connivente Renzi, e suona come campanello di allarme dato che questo grande mezzo di informazione ha regolato a suo piacimento le scelte politiche degli ultimi 30 anni. Renzi ha recepito il messaggio, infatti già alla Leopolda della scorsa settimana, ha piazzato alle sue spalle una pilata di vecchie televisioni per renderle ancora vive, vegete e gloriose. Ma non si è limitato a questo. Il fiorentino, ha pensato bene di abbattere il canone, e su questo si è dimostrato un genio. Difatto così facendo, ha messo a punto il più grande investimento a salvaguardia della casta che è mai stato fatto. Naturalmente l’investimento non riguarda noi perché i bilanci Rai gli quadreremo in un altro modo. La beffa per noi si limita al fatto che pagherà anche chi non ha la TV per scelta o per forza, pagherà chi avrà Internet, quindi di fatto questa sarà una tassa sull’informazione libera. Una tassa antidemocratica, perché verrà tassato qualunque titolare di forniture elettriche visto che attingeranno dalle bollette. Pagheremo noi la loro assicurazione sulla vita.
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