Quella passerella fuori luogo sul Ponte: Salvini fa campagna elettorale sul nuovo ponte di Genova
23/06/2020 – Matteo Salvini sul nuovo viadotto di Genova a poche settimane dalla inaugurazione. E scoppia la polemica politica. Il leader della Lega, in Liguria per un tour elettorale, è salito sul ponte accompagnato dal governatore Giovanni Toti e dal sindaco-commissario Marco Bucci, filmandosi e postando poi tutto quanto su Facebook. Nel suo tour in Liguria Salvini aveva previsto anche una visita in cantiere e qui ha tenuto anche un breve incontro con la stampa. Poi la richiesta: “Si può salire sul ponte?” E una risposta arrivata dalle istituzioni locali: “Certo”. A quel punto il leader della Lega è salito in macchina e dall’autostrada è arrivato fino all’ingresso del viadotto. “Una cosa inaccettabile, a che titolo è salito lì sopra e chi lo ha permesso? – commenta Roberta Pinotti, senatrice Pd ed ex ministro della Difesa – Chi è stato ministro dell’Interno avrebbe dovuto acquisire cultura delle istituzioni”.
La buona notizia è che il Ponte Genova-San Giorgio, ex Morandi, è quasi finito. Tra circa un mese sarà inaugurato con le autorità e sarà finalmente aperto al traffico. Si spera in una celebrazione sobria, senza troppi lustrini e fanfare, come si conviene al carattere dei genovesi e al rispetto dovuto ai familiari delle vittime. La cattiva notizia è la politica, che non si fa scrupolo di nulla e utilizza qualsiasi cosa per alimentare la campagna elettorale.
Se già c’era da storcere il naso per l’attraversamento del ponte da parte di Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild (che almeno ha l’esimente di averlo costruito in tempi record e senza incidenti), decisamente fuori luogo ci sembra la passerella elettorale e relativo comizietto offerto dal governatore Toti, dal sindaco Bucci e dall’impresa costruttrice al leader della Lega Matteo Salvini. Quel video girato sopra il ponte, con il caschetto rosso, la pettorina di “Webuild”, il tricolore e gli attacchi alla Cgil, Salvini francamente se lo poteva risparmiare.
Il ponte San Giorgio appartiene a tutti i genovesi e, lo diciamo a bassa voce, a tutti gli italiani: di destra, di centro e di sinistra. Anche per rispetto a quelle 43 vittime, andrebbe protetto dalle speculazioni politiche. Lasciamo che a inaugurarlo sia il presidente della Repubblica, Renzo Piano e gli operai che lo hanno costruito, evitiamo che anche questa cosa bella finisca nel pozzo nero dei nostri risentimenti. – [Repubblica.it]
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