Bufera ad Agorà. L’imprenditore brambilla è una furia: Ecco come massacra e zittisce la conduttrice.
13/05/2018 – Agorà, Brambilla: “Di Maio e Salvini diversi dai vecchi politici, li state massacrando ancora prima che comincino”, il video Clamoroso dove l’imprenditore non usa mezzi termini in difesa del nuovo accordo LEGA-M5S.
Chi è Gian Luca Brambilla.
Contribuisce alla nascita di alcuni dei più importanti market place italiani (Mondus.it) per poi collaborare con le più importanti realtà italiane offerenti piattaforme di eProcurement, sia in ambito eCatalog sia in ambito eSourcing. SI occupa di Business Intelligence applicata ai processi di acquisto con un back office in India e sviluppo progetti di razionalizzazione dei processi contabili-amministrativi finalizzati all’estrazione di dati dai documenti contabili (Scan and Forget).
Durante il 2012 lancia la prima centrale di negoziazione italiana (NEDITER) basata su un progetto sviluppato con il Politecnico di Milano ed i suoi Osservatori.
Ogni accusa giudiziaria rivolta alla figura di Gianluca Brambilla è caduta nel nulla in quanto i fatti non sussistono. Il Video:
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Migranti & ONG, in poche ore, affare di 5 milioni. Ecco l’intervista a Zuccaro (integrale)
29/0472017 – Secondo Carmelo Zuccaro, nell’intervista rilasciata ad Agorà, che quì riproduciamo testualmente, vi sarebbero organizzazioni non governative che battono bandiere di stati che non hanno mai collaborato con le autorità giudiziarie. Questo probabilmente per nascondere il luogo e le modalità di acquisto dei natanti che secondo quanto accertato nell’inchiesta della procura catanese si fanno trovare a ridosso delle spiagge libiche per prelevare il carico umano messo sulle carrette dai trafficanti previo pagamento da parte degli immigrati di un ticket molto caro.
La circostanza delle navi di alcune Ong che fanno sistematicamente la spola tra la Libia e l’Italia ha raccolto prove il blogger Luca Donadel, che attraverso il servizio satellitare di marinetraffic.com è riuscito a tracciare le rotte di alcune imbarcazioni di organizzazioni umanitarie. Nel video si nota che i tracciati sono compatibili con quelle oggetto delle dichiarazioni del procuratore di Catania. Le navi, cioè fanno la spola con la Libia.
Intanto, l’intervista del magistrato ha sollevato numerose polemiche e il caso sta approdando al Csm. Attacchi tesi a “intimidire”, spiegano all’unisono le opposizioni politiche in parlamento, tra cui Lega, Forza Italia e M5S. L’accusa di Pd, e altri ambienti politici, comprese molte associazioni che gravitano attorno al mondo dell’accoglienza, affermano che il procuratore ha prove che non possono essere utilizzate in un processo. I grillini, già pesantemente intervenuti sulla questione nei giorni scorsi, oggi fanno quadrato attorno a Carmelo Zuccaro. L’ipotesi, afferma Luigi Di Maio, è quella di una modifica legislativa per consentire alla procura di Catania di utilizzare appieno prove che svelano il rapporto perverso tra alcune Ong e i trafficanti di esseri umani.
ECCO LA DICHIARAZIONE INTEGRALE (E TESTUALE) DEL PROCURATORE CARMELO ZUCCARO AD AGORA’:
Dottor Zuccaro: “Il modo in cui viene attuato il salvataggio in mare non fa diminuire il numero dei morti. Se un natante dell’Ong si porta a ridosso delle spiagge libiche non esiste, in quel momento, quella situazione di pericolo che giustifica l’intervento. Sei dalla Libia partono delle telefonate che dicono loro: “Possiamo mettere in mare queste imbarcazioni anche se c’è il mare agitato?” e da parte loro si risponde: “Fai tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso, lo potete fare”, lì la convenzione di Amburgo non è assolutamente applicabile”.
“Ora è chiaro che bisogna distinguere tra Ong e Ong, quelle che operano da tanto tempo su tutti gli scenari internazionali facendo un veramente un gran bel lavoro; parlo di Medici senza Frontiere, di Save the Children soprattutto, che sono organizzazioni che hanno certamente scopi umanitari”.
“A mio avviso alcune ONG, potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto il traffico della droga. Si moltiplici 8.500 per 600 euro circa che è costo di ogni viaggio e si hanno delle cifre che sono abbastanza significative”, (5.100.000 euro, ndr).
“8.500 in tre giorni in 3-4 giorni; potrebbe anche essere, forse la cosa potrebbe essere anche più inquietante, che si perseguono da parte di alcune di queste (Ong) finalità diverse di destabilizzazione, per esempio, della economia italiana”.
“Chi volesse per esempio speculare su una situazione di debolezza economica dell’Italia, che non c’è dubbio viene incrementata da un afflusso di migranti incontrollato, senza dubbio potrebbe avere dei vantaggi. Adesso faccio delle ipotesi e ne parlo: dovrei in teoria prima fare degli accertamenti…”.
Il procuratore viene interrotto dall’intervistatore che osserva: “Così però rischia di creare dei corto circuiti politici, cioè si sono creati degli allarmismi senza prove di questi illeciti di cui lei parla…”.
Dottor Zuccaro: “Se l’informazione è corretta, come fanno tutti i giornalisti seri, questo corto circuito non si può creare salvo che per effetto di persone che vogliono creare confusione, perché se io dico chiaramente che ho delle ipotesi di lavoro; se dico chiaramente che non tutte le ONG lavorano correttamente è ovvio che io non creò il corto circuito mediatico. Il corto circuito mediatico si crea se le distinzioni non vengono fatte, se i distinguo saltano.”
“La finalità della mia indagine è proprio quella di cercare di capire chi sono i veri finanziatori di questioni di queste Ong. Quanto avremmo scoperto chi sono questi i finanziatori probabilmente avremo una risposta alla vostra domanda quali sono le loro finalità”.
“MOAS (Migrant Offshore Aid Station, ndr) è quella che ha costi di gestione più elevati che abbiamo calcolato, facendo un conto approssimativo, in circa 400.000 euro al mese. Aveva due droni ad alta tecnologia che gli venivano forniti da una società austriaca. Adesso questi droni sono stati rimpiazzati da un piccolo aereo di ricognizione che ovviamente ha delle capacità di manovra molto più elevate”.
“Sapere chi sono i finanziatori di Moas, per fare un nome, cioè di quella che ha i costi di gestione più elevati, è esattamente la domanda che io mi faccio e per la quale ho bisogno di uno sforzo investigativo fortissimo per poter avere delle risposte. Alcune fonti, diciamo così, di Frontex, me lo confermano, è che nel consiglio di amministrazione o comunque come consulente di una società, vi sono delle persone che per esempio fabbricano coltelli da guerra”.
“Io non riesco a ravvisare in queste persone il profilo di un benefattore o di un filantropo”. Queste elementi “mi inducono a ritenere che la pista che sto seguendo e una pista esatta, corretta, cioè non è una pista fantasiosa. Navi che battono bandiera di paesi che non collaborano tradizionalmente con le autorità giudiziarie. Perché battono queste bandiere? Perché vogliono coprire come sono stati acquistati e in che modo sono stati acquistati questi natanti? Questa è la domanda corretta che ci dobbiamo porre. Il punto è questo: che quando loro chiamano sicuramente la loro posizione e quella effettiva, e questo lo si può controllare, ma quando sono intervenute realmente? E quando sono intervenute il loro trasponder era attaccato o non era attaccato?”, dice in conclusione dell’intervista Carmelo Zuccaro.- FONTE
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Come fare in modo che il terrorista non riesca guadagnarsi il Paradiso: “Nella pelle di maiale, ecco dove seppellire i terroristi islamici”.
21/04/2017- Seppellire i terroristi islamici in pelli di maiale. Dopo l’attentato Isis a Parigi arriva la “provocazione” di Giorgio Silli, responsabile nazionale Immigrazione di Forza Italia. Provocazione sì, ma fino a un certo punto. “Nei decenni scorsi, alcune potenze coloniali sembra avessero adottato l’uso e consuetudine di seppellire la salma di attentatori e terroristi in pelli di animali considerati impuri per l’Islam, maiale in primis, ma anche cane, cinghiale e molti altri. Questo forniva un serio deterrente in quanto il proprio sacrificio sarebbe stato vano e non avrebbero raggiunto il Paradiso dopo la morte”.
“Non si può pensare di combattere il fanatismo religioso senza l’aiuto o i suggerimenti della religione stessa”, spiega Silli. “Il mio partito, il partito del presidente Berlusconi – rivendica – è un partito di moderati, un partito che cerca la pace e il benessere per il nostro paese e per il mondo. In Toscana però c’è un proverbio che rende perfettamente l’idea: moderati sì ma bischeri no. È impensabile continuare a parlare solo di immigrazione, di integrazione e di Ius Soli in un momento come questo”.
“Il peggio che possa accadere in una società moderna e occidentale è assuefarsi agli attentati. Non che fino ad ora l’Europa abbia preso posizioni forti, tranne qualche fiaccolata o gessetto colorato. Da settimane addirittura notiamo quasi un certo disinteresse per gli attentati che si susseguono: Bruxelles, Parigi, Londra, Stoccolma, varie zone della Germania, Mosca, ancora Parigi. Almeno fino a qualche tempo fa – è ancora l’analisi dell’esponente azzurro – nelle istituzioni si osservava qualche minuto di silenzio. Adesso non più. Neppure quello. Come se fosse normale permettere a dei trogloditi estremisti – incalza – di uccidere in nome di una idea del mondo che non ricalca le nostre costituzioni.
Vorrei che le comunità musulmane, oltre a prendere le distanze a parole, ma purtroppo non tutti lo fanno, si mettessero a disposizione per creare le condizioni affinché gli attentati si rivelino inutili e, anzi, controproducenti, per gli attentatori che sedicentemente ricercano la salvezza ed il Paradiso provocando morte e disperazione. Suggeriscano, se davvero l’Islam è una religione di pace come dicono, che cosa usare come deterrente. Ci dicano gli Imam come fare in modo che il terrorista non riesca guadagnarsi il Paradiso”. – FONTE
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