Petrolio, Bardi: “Stiamo lavorando a un accordo proficuo”
06/09/2019 – Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi ha tenuto oggi – insieme agli assessori Francesco Fanelli, Francesco Cupparo e Gianni Rosa – un ulteriore incontro con i vertici della Total e delle altre società della concessione Tempa Rossa. La riunione si è protratta per oltre quattro ore ed ha toccato principalmente i temi delle compensazioni ambientali e delle prospettive occupazionali.
“Abbiamo formulato – ha detto il presidente Bardi – le nostre proposte di revisione degli accordi del 2006 ed abbiamo ascoltato le controproposte.
Ci saranno da entrambe le parti le necessarie valutazioni. Previsto pure un tavolo con i sindacati per le questioni di natura occupazionale, mentre venerdì 13 settembre incontreremo nuovamente Total per verificare se vi sono passi in avanti, rispetto a quelli già registrati. Credo che entro fine mese potremo avere un quadro definito, nel rispetto delle priorità che ci siamo dati: la salute dei lucani e la tutela dell’ambiente”.
“Il governo Bardi – ha detto invece l’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa – sta dimostrando grandissimo coraggio, perché rispetto all’accordo con Total che era stato chiuso nel 2006 sta provando a riaprire alcune questioni, compresa tutta la parte delle compensazioni ambientali. Stiamo provando a trasferire l’idea che è possibile fare politiche di sviluppo sul territorio, che deve significare occupazione ed un giusto ritorno in termini di compensazione ambientale. Per questi motivi l’industria petrolifera non è da considerarsi alla stregua di altri comparti produttivi”.
“Come giunta – ha affermato l’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo – consideriamo prioritaria l’occupazione, perché non vogliamo che fra vent’anni la Total ci lasci in eredità solo i pozzi. Puntiamo, naturalmente, ad ottenere anche posti di lavoro alternativi al settore dell’Oil”. “Stiamo cercando di ottenere il massimo – ha commentato il vicepresidente della giunta regionale, Francesco Fanelli – nell’interesse dei Lucani: il primo obiettivo, chiaramente, è quello della tutela salvaguardia dell’ambiente”. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Corruzione per hotel in Costa Smeralda, rinviato a giudizio l’ex ministro Carraro
12/07/2019 – Il gup del tribunale di Tempio Cristina Arban ha rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in corruzione l’ex ministro e senatore di Forza Italia Franco Carraro, gli ex manager della Sardegna Resort srl (la cassaforte immobiliare della holding Costa Smeralda) Mariano Pasqualone e Aleksandra Dubrova, gli ex dirigenti del settore urbanistica del comune di Arzachena Antonello Matiz (corruzione e abuso d’ufficio) e Libero Meloni (al quale viene contestato il solo abuso d’ufficio), l’ex comandante della polizia locale di Arzachena Giovanni Mannoni (corruzione e abuso d’ufficio) , i tecnici Tonino Fadda e Antonio Tramontin, l’imprenditore arzachenese Angelo Filigheddu e il commercialista e tributarista milanese Stefano Morri, membro del consiglio di amministrazione della Holding Costa Smeralda sotto la gestione del finanziere libanese con passaporto statunitense Tom Barrack.
Il non luogo a procedere è stato invece deciso per il reato di associazione per delinquere mentre per diverse contestazioni di abusi edilizi è intervenuta la prescrizione. Le accuse che hanno portato al rinvio a giudizio (il procedimento si aprirà davanti ai giudici del Tribunale di Tempio il 16 ottobre prossimo) Franco Carraro (anche ex sidmnaco di Roma ed ex presidente Coni e Figc), gli ex vertici della Costa Smeralda, i professionisti dell’edilizia, gli ex dirigenti dell’ufficio tecnico del comune di Arzachena e gli imprenditori erano finiti sotto inchiesta nella mega indagine che l’ex capo della Procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi aveva avviato sugli ampliamenti di tre grandi alberghi a cinque stelle della Sardegna Resort (società oggi di proprietà dei fondi Sovrani del Qatar, acquisiti nel 2012 dalla Colony Capital di Tom Barrack):
il Romazzino, il Pitrizza e lo storico Hotel Cervo Per il collegio difensivo – gli avvocati penalisti Agostinangelo Marras, Domenico Putzolu, Gerolamo e Filippo Orecchioni, Guido Manca Bitti, Benedetto Ballero e Rita Dedola, l’ex ministro della Giustizia Paola Severino e il cassazionista Roberto Borgogno – l’intero castello accusatorio si basava su un equivoco di fondo, che non teneva conto che i lavori erano stati effettuati in perfetta sintonia con le normative vigenti, ovvero utilizzando gli strumenti urbanistici messi a disposizione di società immobiliari e dei comuni sardi con il cosiddetto “Piano Casa”, che prevedeva un aumento di cubature del 30 per cento sugli immobili preesistenti. Argomenti ritenuti non validi dal gup, che ha deciso per il rinvio a giudizio collettivo ritenendo gli ampliamenti frutto di connivenze e corruzione. – [SardiniaPost.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Armando Siri è fuori dal governo: il premier Giuseppe Conte gli ha revocato l’incarico da sottosegretario
09/05/2019 – Armando Siri è fuori dal governo. Il premier Giuseppe Conte gli ha revocato l’incarico dopo un consiglio dei ministri durato due ore e mezza. L’ormai ex sottosegretario della Lega è indagato per corruzione da parte della procura di Roma. Nessuna conta al tavolo di Palazzo Chigi. Il decreto di revoca, a quanto si apprende, è stato adottato dal premier, sentito il Consiglio dei ministri, dopo una lunga discussione. “Ci sarà un decreto per la revoca di Armando Siri. Al presidente della Repubblica arriverà lo schema di decreto per la revoca. Abbiamo anche acquisito il parere del Cdm che ha ribadito la fiducia nel mio operato e ha preso atto di questa nostra iniziativa. Dopo una discussione franca e non banale, c’è stata piena fiducia sul mio operato e il governo ha preso la decisione più giusta. Andiamo avanti con la fiducia dei cittadini, consapevoli che senza questo fattore non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento”, ha spiegato il premier alla fine della riunione del governo.
Conte al Cdm: “Ho la fiducia di tutti?” – Durante la discussione le due parti sono rimaste sulle loro posizioni. Da una parte il premier nei panni del pubblico ministero, sostenuto dagli esponenti del Movimento 5 stelle. Dall’altra la ministra della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, a rappresentare la Lega nella difesa di Siri. Anche i due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sono intervenuti durante la discussione. Conte ha esposto la sua proposta di revoca e alla fine ha chiesto: “Ho la piena fiducia di tutti? Questo è un passaggio di alta valenza politica e sia chiaro che ci deve essere la piena condivisione del metodo e anche della soluzione che oggi porto”. Il presidente del consiglio ha fatto presente ai suoi ministri che “altri casi simili si possono presentare anche in futuro e io rivendico il metodo adottato oggi anche per il futuro, rivendico di poter discernere – senza alcun condizionamento e senza alcun automatismo né favorevole né contrario – caso per caso. Se perdiamo al fiducia dei cittadini non potremmo più averli al nostro fianco e non potremo agire come governo del cambiamento”. Alla fine tutti i ministri – anche quelli della Lega – hanno ribadito la loro”fiducia” al presidente del consiglio.
Di Maio: “Dal governo segnale di discontinuità” – Subito dopo la fine della riunione del governo, Luigi Di Maio ha convocato una conferenza stampa. “Grazie a quello che abbiamo proposto come M5s il Consiglio dei ministri ha deciso di avviare la procedura di revoca dell’incarico di sottosegretario a Siri, perché quando si parla di inchiesta di corruzione e mafia la politica deve agire prima della giustizia. Per me è un grande orgoglio di fare parte di questo governo e della decisione presa da tutti quanti insieme”, ha detto il leader del M5s. “In una giornata come quella di oggi in cui l’Italia è scossa da inchieste su temi che riguardano la cosa pubblica, per me è altrettanto importante che il governo oggi abbia dato un segnale di discontinuità rispetto al passato”, ha aggiunto il vicepremier. Che ha sottolineato: “Non è una vittoria del M5s, non sono qui per esultare, è una vittoria degli italiani onesti, in un Paese che ha la corruzione più alta d’Europa. La legge sulla corruzione sta dando i suoi risultati ma la responsabilità politica è delle singole forze”.
Lega: “Fiducia in Conte” – Di Maio ha anche detto “che bisogna convocare subito un vertice di governo su salario minimo e flat tax, e chi le propone porta anche le coperture. Il mio obiettivo è non aumentare Iva e abbassare le tasse agli italiani. Lotta all’evasione seria e spending review sono i due obiettivi che ci dovremo dare”. Una risposta a fonti della Lega. Dal Carroccio hanno definito quella del Cdm come una “discussione civile e pacata” e alla fine hanno ribadito “fiducia nel premier ma convinta difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria come tutti i 60 milioni di Italiani”. Poi dal Carroccio aggiungono: “Basta coi litigi e con le polemiche, ci sono tantissime cose da fare: flat tax per famiglie, imprese e lavoratori dipendenti, autonomia, riforma della giustizia, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere, basta coi No e i rinvii”.
Salvini: “Raggi indagata da anni ed è al suo posto” – Dopo le dichiarazioni di Conte e Di Maio, però, fonti della Lega specificano anche altro. “In Cdm delibera del presidente per revoca Siri ma nessun voto. La Lega ha espresso contrarietà alla decisione e prende atto della facoltà del presidente del consiglio di chiedere la revoca del sottosegretario. La Lega difende un principio: non può esserci un automatismo tra indagini e colpevolezza. È un principio di civiltà giuridica che vale per tutti. Lega e 5 stelle”, dicono da ambienti leghisti. Che ripetono: “L’apertura di un’inchiesta non può coincidere con la chiusura o la condanna. Siamo dell’opinione che chi ha incarichi istituzionali deve pagare il doppio se colpevole, ma contrari al principio di colpevolezza senza processo”. Quindi è stato direttamente Salvini a parlare in conferenza stampa. “Prendo atto del fatto che la Raggi è indagata da anni ed è al suo posto. I nostri candidati sono specchiati. Se ci sono colpe di serie A e colpe di serie B, presunti colpevoli di serie A e di serie B…. a casa mia se uno vale uno, inchiesta vale inchiesta”, ha detto il ministro dell’Interno. I processi si fanno tribunale, credo nell’Italia e negli italiani, credo in un’Italia di 60 milioni di presunti innocenti. Se qualcuno ritiene che in Italia ci sono 60 milioni di colpevoli che devono dimostrare loro la loro innocenza, stiamo tornando indietro. Ma nessunomi fa cambiare idea sul fatto che l’Italia abbia bisogno di un governo”, ha aggiunto Salvini. Che sull’inchiesta sulle tangenti a Milano ha detto: “Noi abbiamo nessun problema, la questione morale riguarda altri. Mi dispiace che qualcuno si stia sporcando la bocca su Attilio Fontana”. Fontana è indagato per abuso d’ufficio. – [IlFattoQuotidiano.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Scandalo a roma, oli esausti nelle fogne sotto gli occhi dell’Ama. [VIDEO]
17/04/2019 – Le immagini del video girato dai residenti del Villaggio Olimpico non lasciano spazio ad alcun dubbio. Mentre un’operatrice titolare del banco friggitoria del mercato settimanale e una dipendente gettano decine di litri d’ olio da frittura esausto nel tombino di una fontanella aiutate da quattro spazzini dell’Ama.
Due donne, con fare circospetto trascinano una friggitrice per una trentina di metri dal mercato dei via Olanda verso il parco. Si guardano prima intorno e poi due dei quattro operatori ecologici dell’Ama, si posizionano lateralmente alla strada come vedette. Gli altri colleghi, vestiti in abiti da lavoro arancioni, gli aprono un chiusino dove le commercianti dopo aver sversato gli oli lavano, con prodotti chimici, l’enorme friggitrice utilizzata fino a poco prima al mercato rionale per friggere pesce e altri prodotti alimentari.
Il filmato, pubblicato in esclusiva da Leggo, riprende nitidamente la scena ed è stato acquisito anche dalla polizia municipale del II gruppo Parioli e dagli agenti del Picsche già nei giorni scorsi hanno denunciato le due donne per il reato d’ inquinamento ambientale. Uno spaccato d’ inefficienza segnalato più volte dagli abitanti.
I dipendenti della municipalizzata del Campidoglio, non sono stati ancora identificati. Nei prossimi giorni la procura di Roma disporrà l’audizione dei capi zona che attraverso il registro dei turni settimanali degli operatori ecologici addetti alla pulizia del mercato XVII Olimpiade, risaliranno ai complici del grave reato ambientale. La polizia locale di Roma Capitale ha sequestrato l’area verde di circa cento metri quadri intorno alla fontanella, che dopo le analisi chimiche è risultata fortemente contaminata da olio saturo, considerato altamente inquinante. Secondo gli esperti infatti, il danno al territorio è enorme. Basta un litro d’ olio per inquinare diecimila litri d’ acqua presenti in un pozzo o in una falda idrica.
«È sconcertante commentano i responsabili del comitato di quartiere del Villaggio Olimpico che restare anonimi vedere i dipendenti dell’Ama agevolino tali condotte, invece di reprimerle e pulire la nostra zona che è piena di rifiuti ingombranti in ogni angolo. Sono mesi che quella scena vergognosa, che venerdì ventinove marzo abbiamo documentato con la video ripresa si ripete. Hanno creato un danno ambientale ed ora è giusto che paghino». – [il Video su FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
La TAV Torino-Lione va sospesa, è un progetto ormai «vecchio» ed «esorbitante»
04/02/2019 – La Tav Torino-Lione va sospesa, è un progetto ormai «vecchio» ed «esorbitante» («faramineux»), che presenta rischi ambientali (l’amianto) e necessita di troppo tempo per essere realizzato, mentre la «conversione modale» dei trasporti dalla strada alla ferrovia, che è urgente per ridurre le emissioni, si può realizzare attraverso il rinnovo della vecchia linea esistente. Lo ha affermato a Bruxelles, rispondendo alle domande di alcune agenzie di stampa italiane, la francese Karima Delli, (Verdi), presidente della commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo.
Non sarà terminata prima del 2038
«Per ora – ha osservato Delli – il problema che abbiamo e sapere qual è la posizione del governo italiano su questo progetto, la sua proposta, ma la vera questione è vedere la tematica dei trasporti nella prospettiva futura: la Lione-Torino non sarà terminata prima del 2038. Ma non dobbiamo attendere certo il 2038 per fare qualcosa. E questa è la ragione per cui la priorità è quella di rinnovare l’esistente. C’è una linea (ferroviaria, ndr) che già esiste; la si rinnova, e si fa una conversione modale. Adesso, non fra 5,10 o 20 anni. Perché con la conversione modale si affrontano tutte le questioni riguardanti l’inquinamento: è meglio mettere le merci sul treno che sulla strada».
Rivedere questo progetto
«Ora – ha proseguito la presidente della commissione europarlamentare Trasporti – la palla è al centro: bisogna rivedere questo progetto esorbitante, che costerà caro. E non si può fare altro: credo sia il momento, oggi, di operare una correzione, riconoscendo che ci sono altre alternative, e che bisogna investire nelle alternative». Tuttavia, ha aggiunto Karima Delli, «il governo italiano è molto diviso. Ho visto che durante la campagna il M5s era contro la Lione-Torino. Adesso non so qual è la loro posizione, ma – ha sottolineato – bisognerà che sia una posizione molto chiara».
Cambiamenti climatici
«Oggi – ha ricordato l’europarlamentare francese – abbiamo tutti coscienza, indipendentemente dalla nazionalità, del cambiamento climatico. I trasporti sono responsabili del 30% delle emissioni che causano il riscaldamento globale. Molto. È una grossa parte di queste missioni viene dalla strada, dai camion. Perciò – ha riconosciuto – bisogna sicuramente favorire il trasporto per ferrovia, è importante, certo; ma dobbiamo costruire per questo una linea Torino-Lione per cui dobbiamo perforare rocce in cui ci hanno detto che forse c’è l’amianto, che potrebbe inquinare i fiumi e i villaggi vicini? Questo non è possibile». «E poi – ha aggiunto ancora Delli – c’è un progetto che non vedrà la luce domani, ma nel 2035 o più tardi. Non perdiamo tempo: c’è il cambiamento climatico, bisogna rinnovare l’esistente, ciò che abbiamo, e subito pensare alla conversione modale, perché questa è l’urgenza».
La Torino-Lione, insomma, va abbandonata?
«Penso – ha risposto la presidente della commissione Trasporti dell’Europarlamento – che si debba sospendere il progetto. Si sospende, si rinnova, si fa la conversione modale, si vede se funziona. E se non funziona penseremo a un’altra alternativa. Ma qui, oggi – ha insistito – bisogna sospendere il progetto». D’altra parte, «da quanto tempo si parla della Torino-Lione? Almeno da 10 anni. L’avvenire dei trasporti – ha concluso Karima Delli – non sta nel riprendere vecchi progetti di grandi dimensioni. L’avvenire dei trasporti è la prossimità, è rinnovare quello che abbiamo». – [ADNOKRONOS]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
STREPITOSA NOTIZIA! NUMERI SPAVENTOSI PER IL M5S GUARDATE E DIFFONDETE TUTTI!
23/01/2018 – Virginia Raggi informa:” Roma è in prima fila per eliminare gli sprechi, garantire lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e dare servizi sempre migliori a tutti i cittadini. Acea, la società partecipata al 51% dal Comune e che gestisce acqua e energia a Roma, ha approvato il piano industriale 2018-2022. Come soci di maggioranza avevamo chiesto un cambio di rotta rispetto al passato: questo piano ci sembra ambizioso e innovativo. Nei prossimi cinque anni, Acea ha intenzione di investire 3 miliardi di euro in infrastrutture e ben 400 milioni saranno destinati a progetti di innovazione tecnologica.”“Previsto anche un piano straordinario di bonifica su più di 800 km di rete idrica e fognaria per ridurre le perdite di oltre 15 punti percentuali.
Finalmente, dopo decenni in cui si è sentito parlare di perdite delle tubature, si sono messi in campo interventi programmati per ridurre gli sprechi. E i risultati ottenuti dalla nuova governance di Acea in questi mesi sono più che positivi: oltre 5mila chilometri di tubature della rete di distribuzione dell’acqua passati a setaccio e controllati alla ricerca di perdite, 4mila riparazioni che hanno consentito di recuperare circa 2.300 litri di acqua al secondo che finora andavano persi e, infine, azzerati dal 14 settembre i prelievi dal lago di Bracciano”.
“Sono numeri importantissimi per i cittadini, prima ancora che per Acea e la nostra Amministrazione. Stiamo dimostrando così che portare Roma ad una situazione di normalità è possibile anche nella gestione dell’acqua”.L’acqua è un bene prezioso e sempre di più lo sarà in futuro, anche a causa di condizioni climatiche estreme che la maggior parte degli scienziati a livello internazionale prevedono sempre più frequenti e intense. Per questo ciascuno di noi deve abituarsi impegnarsi anche partendo dai piccoli gesti quotidiani. Noi facciamo la nostra parte”.
Noi ricordiamo che i Vertici di Acea sono stati sostituiti ad aprile 2017 da Virginia Raggi. Milano Finanza risponde così: ” Acea in volo dopo il piano convincente. Strappo rialzista di Acea balzata dell’ 11,1% a 16,84 euro, spinta in seguito al piano industriale presentato martedi 28 novembre. Gli obiettivi del piano sono ben al di sopra delle attese degli esperti”.
.@Roma in prima fila per eliminare gli sprechi, garantire sviluppo nel rispetto dell’ambiente, dare servizi sempre migliori ai cittadini. Acea, società partecipata al 51% dal Comune, che gestisce acqua ed energia ha approvato il piano industriale 2018-2022 https://t.co/DntcVlUkqK pic.twitter.com/XRsd6blhPI
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 28 novembre 2017
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto.
Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Pullman elettrici e dieci nuovi tram, questo il futuro dei trasporti pubblici torinesi
TORINO 13/03/2017 – Le novità nell’ambito del trasporto pubblico sono ormai all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione del progetto del proseguimento della linea 1 della metropolitana per la tratta Collegno-Cascine Vica da parte del PreCipe, oggi l’assessore comunale Maria Lapietra, a margine della presentazione di otto nuovi bus Sadem che porteranno i passeggeri dal centro di Torino all’aeroporto di Caselle e viceversa, ha annunciato che questa mattina è arrivata la conferma dal Ministero dei Trasporti al cofinanziamento dell’acquisto di dieci nuovi tram da far viaggiare in Torino. Una novità non da poco per un’amministrazione che si trova sempre più spesso a dover fare i conti con l’inquinamento dell’aria e che, solo pochi mesi fa, aveva annunciato l’imminente arrivo di venti nuovi autobus di linea elettrici.
I tram nei prossimi tre anni
La spesa totale per la «nuova flotta» di tram si aggira sui 26 milioni di euro. La metà di questi, 13 milioni, saranno a carico del Ministero, i restanti spetterà a Gtt metterli. «Lunedì il Gruppo Torinese Trasporti porterà la questione in Cda», ha detto ancora Lapietra che, alla domanda specifica sul futuro dei nuovi mezzi a rotaie, ha risposto che ancora non ci sono certezze, ma le ipotesi sono due: «Potremmo usare i nuovi tram su nuove linee, quindi sostituendo i pullman su alcune tratte. In alternativa potremmo sostituire quelli attuali».
Entro settembre 20 nuovi bus
Non ci sono solo i tram nuovi nel futuro di Gtt. Entro settembre infatti sulle strade di Torino circoleranno 20 nuovissimi autobus elettrici figli di un bando del 2013 cofinanziato da Ministero dei Trasporti, Regione Piemonte e Città di Torino. Curiosità: il bando è stato vinto (era l’unica partecipante) dalla società cinese BYD, la stessa che ha già riscosso successo a Barcellona, Londra e Copenaghen. – FONTE
Si sta scavando un buco, nel futuro più cieco di tutti i tempi: Il mondo sta crollando ma niente ferma la TAV
06/03/2016 – Tutto va male, anzi malissimo, e noi che facciamo? Scaviamo un buco, dal 2011, tra le montagne che separano la valle di Susa dalla Savoia. Un altro buco, molto ipotetico e molto più lungo e più grande, oltre 50 chilometri, potrebbe un giorno attraversarle, quelle montagne, grazie alla altrettanto ipotetica ferrovia Torino-Lione, ieri definita Tav, treno ad alta velocità per passeggeri, poi convertita in linea Tac (alta capacità, per le merci) dopo l’estinzione dei passeggeri, che da vent’anni ormai preferiscono i voli low-cost. Nel frattempo si sono estinte anche le merci: l’attuale linea internazionale Torino-Modane che già attraversa la valle di Susa per collegare Italia e Francia è stata appena riammodernata, ma è deserta. Niente merci, niente treni. Eppure, la talpa che scava il buco – l’unico, finora, quello minuscolo, la breve galleria esplorativa di Chiomonte – non demorde, continua il suo lavoro sotterraneo tra rocce di amianto e vene radioattive di uranio. Scava il buco, la talpa, mentre l’Italia continua ad affondare, insieme a quel che resta dell’Europa, sempre più in bilico tra una pace precaria e l’assedio di una guerra deflagrante, con la certezza – ormai cronica – della cosiddetta “stagnazione secolare”, che condanna le economie del Pil alla non-crescita. Ma tutto questo, la talpa di Chiomonte non lo sa.
Il progetto Torino-Lione sembra uscito da un romanzo di Dino Buzzati: si misura essenzialmente con l’assurdo, in una dilatazione spazio-temporale che rasenta la metafisica, archiviate l’economia e l’ingegneria, la scienza dei trasporti, le cifre del mondo reale. Come se un oscuro potere imperiale, quello che assiepa soldati alla Fortezza Bastiani nell’attesa eterna nel Nemico, avesse provveduto con incrollabile fede a istruire minuziose, inarrestabili procedure per l’avanzata della Grande Opera: una ferrovia-doppione, costosissima e devastante. Una strada ferrata che resterà senza treni, per mancanza di passeggeri e di merci, e ridurrà a deserto pericoloso e tossico il territorio attraversato. Ma non hanno orecchie, i grandi decisori, per ascoltare le argomentate proteste gridate e scritte, in tonnellate di carta, da ingegneri e geologi, ambientalisti, trasportisti italiani ed europei, criminologi antimafia, sentinelle mobilitate contro la finanza-canaglia che mette insieme partiti e banche, malaffare, alta burocrazia europea, élite industriale e finanziaria. Quella talpa cieca, semplicemente, deve continuare a scavare nel debito pubblico italiano, trasformato in tragedia dalla perdita di sovranità monetaria.
Resiste a tutto, il progetto Tav Torino-Lione. Era nato alla fine degli anni ‘80, in previsione del collasso dell’Urss, per collegare via terra tutta l’Europa, da Lisbona a Kiev, proseguendo la sua corsa (largamente onirica) fino a Pechino. Erano gli anni della Perestrojka, della caduta del Muro. Poi vennero gli anni ‘90, la sciagura invisibile di Maastricht, Berlusconi e l’Ulivo di Prodi, Mario Draghi e il Britannia, Padoa Schioppa, Ciampi. La crisi in Somalia, la guerra in Cecenia, la devastazione della Jugoslavia, il Kosovo. Bill Clinton, la pace tra Rabin e Arafat, l’omicidio di Rabin e quello di Arafat, la fine del Glass-Steagall Act decretata da Clinton e quindi l’avvento della super-finanza onnivora senza più freni, fino all’apocalisse della Lehman Brothers. Era in corso una guerra invisibile, ma in Italia e in Europa si respirava ancora un clima di pace sostanziale, di economia non ancora in lacrime. Poi, nel 2011, la catastrofe. La Troika, Monti, la legge Fornero, la mannaia dell’austerity, il collasso di decine di migliaia di aziende, l’esplosione della disoccupazione. Nulla, comunque, che potesse fermare gli uomini d’acciaio decisi ad azzannare le rocce di Chiomonte, sgomberando a forza gli ultimi ostinati manifestanti, insieme alle loro insopportabili ragioni, tristemente verificabili come odiose verità matematiche.
Da lì in poi, l’Italia non ha fatto che sprofondare in un incubo, smarrite tutte le certezze sociali ed economiche dei decenni precedenti, tra negozi sprangati e cervelli in fuga, giovani di quarant’anni mantenuti da genitori e nonni, aziende chiuse, suicidi a catena, licenziamenti in massa. Un terremoto senza precedenti, dal 1945. Spazzate via tutte le coordinate convenzionali della vita repubblicana, le tutele del lavoro rottamate insieme alla Costituzione e al sogno di una legge elettorale democratica. E attorno, un assedio livido e minaccioso, dall’Ucraina alla Siria fino alla Libia e al massacro della Grecia, vivisezionata senza anestesia a mo’ di avvertimento, per tutti. Strategia della tensione, a livello internazionale: bombe e stragi “false flag”, i finanziamenti occulti e l’esodo biblico dei profughi, il terrorismo sporco dell’Isis e gli attentati opachi di Parigi. Prospettive, zero: un giovane su due è senza lavoro. Ma, naturalmente, la talpa di Chiomonte non si ferma: scava un buco, nel futuro più cieco di tutti i tempi.
La storica battaglia dei NoTav era nata e cresciuta in tempo di pace, reclamando diritti a portata di mano, fino all’altro ieri. L’ambiente, il territorio, la salute, la giustizia, la trasparenza, l’economia reale. Era un mondo dove sembrava esserci ancora spazio per discussioni ragionevoli, seduti allo stesso tavolo. Ora, non c’è più neppure il tavolo: niente intermediazioni né dialogo, nessuna possibile trattativa. Siamo al diktat del 3%, imposto del super-potere bancario per tagliare la spesa sociale, anche a costo di far crollare, di conseguenza, l’economia privata, l’occupazione e il gettito fiscale, con ripercussioni fatali sul debito. Ma non importa, stiamo entrando nell’era del Ttip. Lo Stato senza più moneta, che deve farsi approvare il bilancio a Bruxelles, non conta più niente e conterà ancora meno, quando a dettare legge saranno direttamente le multinazionali, coi tribunali speciali istituiti dal trattato Usa-Ue che sbaraccherà ogni residua sovranità nazionale e locale. Fine dei microcosmi che abbiamo abitato, per decenni, confidando nella possibilità di migliorare la situazione. I NoTav sono ancora là, in valle di Susa, con le loro bandiere. Ma tutt’intorno, l’Italia sembra non esserci più – a parte quel buco ostinato e sempre più surreale, in quest’Europa desolata dagli oligarchi. FONTE
Sguici anche sulla nostra pagina FB: Facebook Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche ore dal tuo invio! Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi! Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.
Londra, la Metropolitana ricicla la frenata dei treni e la trasforma in Energia
04/10/2015 – La Metropolitana di Londra ha sperimentato con successo un nuovo sistema tecnologico, riciclare energia dalle frenate dei treni, un sistema che in futuro potrebbe far risparmaire il 5% sulle bollette energetiche dei cittadini, oltre ai benefici sull’ambiente e sui costi della Transport for London, l’ente di gestione dei trasporti Londinese. Il nuovo sistema “Inverter” è stato testato per cinque settimane nella stazione di Cloudesley Road sulla linea Vittoria della rete metropolitana. Nel corso della prima settimana di test è stata recuperata dalle frenate dei treni abbastanza energia da poter alimentare una stazione della Metropolitana stessa.
Il sistema sfrutta il cosiddetto “Freno Rigenerativo”, una tecnologia già utilizzata per auto elettriche ed ibride, catturando il calore che si produce durante la frenata mentre il treno rallenta, immettendo di nuovo nella rete sotto forma di energia elettrica.
Secondo la (TFL) il sistema permetterebbe di ricatturare fino a 1 MWh di energia al giorno sprecata durante le frenate dei treni della Metro, la stessa quantità di energia elettrica utilizzata per alimentare 104 case per un anno.
Il sistema inoltre, riduce anche la quantitàdi energia dissipata dai freni del treno in galleria, aiutando a mantenere basse le temperature nelle stazioni della Metro solitamente più alte, riducendo in questo modo la necessità di aria condizionata.
Il Responsabile del Settore del settore alimentazione e raffredamento della Metro, spiega che questo sistema di frenata rigenerativa ha il potenziale per trasformare il modo in cui si alimentano le centrali attraverso le reti TfL, CON UN RISPARMIO ENERGETICO, di massa che potrebbe ridurre significativamente il costo delle nostre bollette energetiche, impegnando sempre di più le nostre forze in questa direzione anche nella salvaguardia dell’ambiente ed è la prima innovazione tecnologica che stiamo adottando per ridurre l’impatto ambientale.
Dai anche un’occhiata alle nostra pagina su Facebook Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche ore dal tuo invio! Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi! Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.
Novità tutta campana: ‘Mozzarella al nero di bufala’, (VIDEO):
http://www.videoscoop.info/putin-e-lo-scenario-mondiale-che-63526
http://www.videoscoop.info/energia-gratis-con-off-grid-box-zero-63723