Legittima difesa, il primo ferito è un ragazzino di sedici anni
28/04/2019 – In perfetto stile gangster, Enrico P., 16 anni, di nazionalità albanese, ieri è stato scaricato da un’auto davanti al policlinico Gemelli. Ai carabinieri sono bastate poche ore, tuttavia, per risalire all’identità del ragazzo e alla dinamica del ferimento. A sparare cinque colpi sarebbe stato Andrea Pulone, 29 anni, figlio del noto astrofisico Luigi. Proprio quest’ultimo risulta essere il proprietario della pistola utilizzata dal figlio, che in quel momento era nella casa di famiglia, a Monterotondo, con la fidanzata. Accortosi della presenza nella villetta di tre sconosciuti, Andrea si è spaventato moltissimo per il rischio che si accorgessero che anche lui era lì, e con la sua ragazza.
Così, secondo quanto ha raccontato ai carabinieri, avrebbe preso l’arma e fatto fuoco. «Ho sparato a dei ladri che sono entrati nella mia abitazione», ha detto il giovane al 112 pochi minuti dopo il tentato furto. Secondo questa ricostruzione, quello del 16enne sarebbe quindi il primo caso di ferimento per legittima difesa dopo la promulgazione due giorni fa di un provvedimento specifico. Legge che però non è ancora in vigore e dunque, probabilmente, non potrà essere applicata.
Dinamica al vaglio
Sono le 19 di venerdì quando tre persone, dopo aver forzato una porta finestra, si introducono all’interno dell’appartamento per rubare. Sentendo dei rumori sospetti, il 29enne prende la pistola e la punta contro gli intrusi. A questo punto, secondo quanto accertato fino a ora, Pulone avrebbe ordinato ai ladri di fermarsi e, subito dopo, avrebbe fatto fuoco contro di loro ferendo il 16enne nella zona inguinale. Lesioni gravi che avrebbero fatto perdere al giovane molto sangue. Dopo la sparatoria i tre sarebbero fuggiti su un’auto in direzione di Roma per poi abbandonare Enrico in ospedale alle 20 circa. Al momento l’inchiesta dei militari dell’Arma, coordinata dal procuratore di Tivoli Francesco Menditto, è senza indagati. «Vogliamo completare gli accertamenti prima di iscrivere qualcuno sul registro degli indagati», spiegano gli inquirenti che aggiungono: «Sono passate poco più di 24 ore e la dinamica è ancora al vaglio».
Certo è che – secondo quanto trapela – il 29enne che ha sparato sarà indagato nelle prossime ore con l’accusa di eccesso di legittima difesa o addirittura di tentato omicidio. Così come la sua vittima che sarà invece iscritta sul registro degli indagati con l’accusa di tentato furto aggravato. Intanto il ragazzo si trova ora al reparto di terapia intensiva, ma sembra essere fuori pericolo. E ora al vaglio degli inquirenti ci sono i filmati della videosorveglianza esterna del policlinico Gemelli. Proprio quelle immagini potrebbero essere fondamentali per trovare i complici del 16enne determinanti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il 29enne avrebbe riferito di non essersi reso conto di aver colpito qualcuno, ma il fatto che poco dopo Enrico P. fosse stato portato al Gemelli ha fatto ritenere quasi subito l’esistenza di un collegamento fra i due fatti. – [LaStampa.it]
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Legittima difesa: ok al Senato con 201 sì, la riforma è legge. Salvini: gran giorno per gli italiani
28/02/2019 – Legittima difesa, ok al Senato con 201 sì, la riforma è legge. «Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani. Dopo anni di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene». Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini al Senato dopo l’ok finale alla legittima difesa. Non c’era nessun ministro del M5S in Aula? «Voi badate alla forma, io bado alla sostanza. La legittima difesa è legge, poi chi c’è o non c’è, chi sorride di più o meno a me interessa poco». Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini al Senato dopo l’ok finale alla legittima difesa.
«Da oggi i delinquenti sanno che fare i rapinatori in Italia è più difficile, un mestiere ancora più difficile, più pericoloso». Così Matteo Salvini, dopo il via libera definitivo alla legittima difesa in Senato: «Se mi arriva uno mascherato e armato io ho diritto di difendermi prima che tu metta le mani addosso a me».
Ecco cosa prevede la nuova norma. La legittima difesa sarà sempre presunta, ossia sarà sempre ritenuto sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. È questo il fulcro della legge approvata dalla Camera che modifica il comma due dell’articolo 52 del codice penale, in base al quale è possibile utilizzare «un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo» per la difesa legittima della «propria o altrui incolumità» o dei «beni propri o altrui».
Viene inoltre introdotta un’ulteriore presunzione all’interno dello stesso articolo 52, in base alla quale sarebbe sempre da considerarsi in stato di legittima difesa colui che, legittimamente presente all’interno del proprio o dell’altrui domicilio (da intendersi in senso ampio, quale luogo ove venga esercitata attività commerciale, imprenditoriale o professionale), agisca al fine di respingere l’intrusione posta in essere dal malintenzionato di turno con violenza o minaccia. La legge interviene poi sull’articolo 55 del codice penale relativamente alla disciplina dell’eccesso colposo, escludendo, nelle varie ipotesi di legittima difesa domiciliare, la punibilità di chi, trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità. Viene poi modificato l’articolo 624 bis del codice penale, prevedendo che nei casi di condanna per furto in appartamento e scippo, la sospensione condizionale della pena sia subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.
Vengono inoltre rese più severe le sanzioni per una serie di reati contro il patrimonio: furto in abitazione, scippo e condotte aggravate; rapina e ipotesi aggravate e pluriaggravate; e in caso di violazione di domicilio si considera aggravata quando è commessa con violenza sulle cose, o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato. Infine la legge interviene sulla disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, specificando che, nei casi di legittima difesa domiciliare, è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto: in tal modo l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto. Si prevede, inoltre, che nei casi di eccesso colposo, al danneggiato sia riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice con equo apprezzamento tenendo conto ‘della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiatò.
Infine viene introdotto il patrocinio a spese dello Stato in favore di colui che sia stato assolto, prosciolto o il cui procedimento penale sia stato archiviato per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo di legittima difesa. È poi previsto che nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose verificatisi in presenza delle circostanze di legittima difesa domiciliare. – [IlMessaggero.it]
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Nuova legittima difesa: cosa prevede la riforma di Salvini
07/02/2019 – Il testo della nuova legittima difesa ha ottenuto l’approvazione alla Camera dei Deputati; votati i primi 6 articoli. Quest’oggi si procederà alla votazione dei successivi 10 emendamenti e poi all’approvazione in Senato. La riforma della legittima difesa prevede pene più severe per i reati di furto, rapina e violazione di domicilio. La difesa privata sarà sempre legittima in caso di “grave turbamento”. Mentre il testo si avvicina all’approvazione definitiva, le forze di opposizione e l’Associazione nazionale dei magistrati parlano di un ritorno al far west che legittima la vendetta privata. Andiamo a vedere nel dettaglio le misure introdotte dal Ministro Salvini, articolo per articolo.
Nuova legittima difesa: approvati i primi 6 articoli
La nuova legittima difesa voluta dal Vicepremier Salvini, è stata approvata alla Camera senza nuovi emendamenti. La riforma della disciplina della legittima difesa è una delle battaglie storiche della Lega e questa volta sembra che nulla possa ostacolarne l’approvazione definitiva, per la quale si aspetta la votazione in Senato.
Per il momento la Camera ha approvato i primi 6 articoli:
- l’articolo 1 dispone che la difesa in casa propria è sempre legittima;
- l’articolo 2 introduce il concetto di “grave turbamento” tra le cause di non punibilità;
- l’articolo 3 modifica la disciplina sulla sospensione condizionale della pena: in caso di sentenza di condanna la sospensione condizionale è concessa solo dietro integrale pagamento del risarcimento danni alla vittima;
- l’articolo 4 dispone l’aumento della pena per il delitto di violazione di domicilio: la detenzione da 1 a 4 anni diventa da 2 a 6 anni;
- l’articolo 5 e articolo 6 prevedono l’inasprimento delle pene per i delitti di furto in abitazione e rapina, con la detenzione massima rispettivamente fino a 6 e 7 anni.
Nuova legge sulla legittima difesa: cosa dice l’articolo 1
Secondo l’articolo 1 del ddl presentato dalla Lega nel caso in cui una persona presente legittimamente nell’abitazione altrui o in un altro luogo di privata dimora utilizzi un’arma (che deve essere legittimamente detenuta) per difendere la propria o l’altrui incolumità, nonché i beni propri o altrui, dal “pericolo di un’aggressione”, la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa è sempre riconosciuta.
Ricapitolando, non è necessario che ci sia un’aggressione per potersi difendere, basta che sussista il pericolo o la minaccia di aggressione. Ad esempio, non per forza un ladro deve puntarvi la pistola addosso per potervi difendere, è sufficiente che questo affermi semplicemente di “essere armato” e di essere pronto ad utilizzare l’arma.
Articolo 2 della nuova legge sulla legittima difesa
È l’articolo 2 del disegno di legge però ad essere il punto centrale dell’intera riforma della legittima difesa. Questo, infatti, va a modificare l’articolo 55 del Codice Penale, che oggi recita:
Quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’Autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.
L’articolo 2 del disegno di legge sulla legittima difesa andrà a modificare quanto appena detto, escludendo la punibilità per coloro che eccedono i limiti di legge perché hanno agito “in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.
Quindi, anche qualora la difesa non sia proporzionata all’offesa, come stabilito dall’articolo 52 del Codice Penale, chi si difende non commette comunque un delitto colposo (per eccesso di legittima difesa) dal momento che ha agito per salvaguardare la propria o l’altrui incolumità in un momento di particolare turbamento.
Vi è poi un’altra novità per la tutela di colui che si difende; nel dettaglio, il disegno di legge stabilisce che qualora questo venga assolto in sede penale non è responsabile neppure sul piano civile, quindi non è dovuto al risarcimento del danno da lui provocato nell’ambito della legittima difesa.
Inasprimento pene per furto e rapine
Se da una parte l’articolo 1 e 2, intervenendo rispettivamente sugli articoli 52 e 55 del Codice Penale, restringono il perimetro della punibilità derivato dall’eccesso colposo della legittima difesa, dall’altra gli articoli successivi intervengono per inasprire le pene per coloro che si rendono colpevoli di furti, rapine e violazioni di domicilio.
Ad esempio, l’articolo 3 del disegno di legge stabilisce che, in caso di furto in appartamento, sarà possibile ottenere la sospensione condizionale della pena solamente dopo aver completamente risarcito la vittima per i danni causati.
Per quanto riguarda laviolazione di domicilio, invece, la sanzione massima viene elevata a 4 anni di carcere; per il furto di abitazione, o anche per lo scippo, invece, la sanzione massima ammonta rispettivamente a 6 e 7 anni di carcere. Anche per la rapina la pena massima viene elevata a 7 anni di carcere.
Legittima difesa: massima priorità nei processi
Infine, l’ultimo articolo del disegno di legge interviene modificando il Codice di procedura penale, dando la massima priorità “ nella formazione dei ruoli di udienza” anche ai processi che si riferiscono ai delitti – o alle lesioni personali – di tipo colposo.
Inoltre, sempre in ambito processuale, qualora il giudice rilevi la legittima difesa viene riconosciuto il gratuito patrocinio anche a favore di coloro nei cui confronti “sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere”.
IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE
Per maggiori approfondimenti si rimanda al testo completo del disegno di legge sulla legittima difesa che trovate di seguito.
Articolo 1 (Modifiche all’articolo 52 del codice penale)
1. All’articolo 52 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) al secondo comma, dopo la parola: “sussiste” è inserita la seguente: “sempre”;
- b) al terzo comma, le parole: “La disposizione di cui al secondo comma si applica” sono sostituite dalle seguenti: “Le disposizioni di cui al secondo e al quarto comma si applicano”;
- c) dopo il terzo comma, è aggiunto il seguente: “Nei casi di cui al secondo e al terzo comma agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”.
Articolo 2 (Modifica all’articolo 55 del codice penale)
1. Dopo il primo comma dell’articolo 55 del codice penale è aggiunto il seguente:
«Nei casi di cui ai commi secondo, terzo e quarto dell’articolo 52, la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61, primo comma, n. 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto».
Articolo 3 (Modifiche all’articolo 165 del codice penale)
1. All’articolo 165 del codice penale, dopo il quinto comma è aggiunto il seguente:
«Nel caso di condanna per il reato previsto dall’articolo 624-bis, la sospensione condizionale della pena è comunque subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.»
Articolo 4 (Modifiche all’articolo 614 del codice penale)
1. All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) al primo comma, le parole: “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti: “da uno a cinque anni”;
- b) al quarto comma, le parole: “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti: ”da due a sei anni”.
Articolo 5 (Modifiche all’articolo 624-bis del codice penale)
1. All’articolo 624-bis del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) al primo comma, le parole: “da tre a sei anni” sono sostituite dalle seguenti: “da quattro a sette anni”;
- b) al terzo comma, le parole: “da quattro a dieci anni e della multa da euro 927 a euro 2.000” sono sostituite dalle seguenti: “da cinque a dieci anni e della multa da euro 1.000 a euro 2.500”.
Articolo 6 (Modifiche all’articolo 628 del codice penale)
1. All’articolo 628 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) al primo comma, la parola: “quattro” è sostituita dalla seguente: “cinque”;
- b) al terzo comma, alinea, la parola: “cinque “è sostituita dalla seguente: “sei” e le parole ” 1.290 a euro 3.098″ sono sostituite dalle seguenti: “da euro 2.000 a euro 4.000”;
- c) al quarto comma, la parola: “sei” è sostituita dalla seguente: “sette” e le parole “da euro 1.538 a euro 3.098″ sono sostituite dalle seguenti: ” da euro 2.500 a euro 4.000″. [Tratto da Money.it]
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LEGITTIMA DIFESA, BONGIORNO: LEGGE A FAVORE VITTIME, DETERRENTE PER AGGRESSORI
21/02/2019 – Ministro Giulia Bongiorno, sulla legittima difesa teme i tranelli del M5S in Aula?
«No, ho rapporti frequenti con il ministro Bonafede e sono più che serena. Per noi della Lega, è anche una questione di coerenza. In campagna elettorale abbiamo parlato tanto di questo provvedimento. Inoltre, è proprio di questi giorni la storia di un uomo aggredito che dovrà scontare 4 anni e mezzo di pena, mentre il suo aggressore solo 10 mesi».
Quindi quando diventerà legge?
«Entro marzo la legittima difesa vedrà la luce. Oltre a essere equilibrata sarà un faro per chi indaga: quando l’aggredito si trova in una condizione di turbamento e si difende non è punibile. I magistrati potranno prendere in considerazione lo stato psicologico della vittima, per evitargli così la via crucis del processo penale».
Non c’è il rischio che si crei un far-west?
«No, non è una legge che arma il popolo italiano, non è una licenza d’uccidere. È la prima legge che si occupa in modo serio delle vittime».
Ma è sicura che servirà da deterrente?
«Sì, chi delinque valuta anche i rischi e la legislazione vigente. E quindi sapere che lo Stato italiano si sta schierando a favore delle persone aggredite sarà un segnale importante».
C’è chi dice che così si arriverà a un Paese armato fino ai denti e con una giustizia fai da te.
«Falsità, è un testo incisivo che limita l’eccessiva discrezionalità della magistratura nei confronti di chi reagisce in uno stato di paura».
Le famiglie che si sentono indifese non è detto che così saranno più sicure, non trova?
«Questo è un altro punto interessante: in passato c’era un tessuto sociale diverso, c’erano famiglie patriarcali, composte da numerose persone. Ora non è più così, e questa legge servirà anche a equilibrare questi mutamenti della società. E comunque nella legge abbiamo utilizzato il verbo “respingere”, non è un attacco al nemico».
A che punto è la riforma del processo penale?
«Con Bonafede ci siamo visti tre volte, adesso il ministro sta facendo una serie di approfondimenti coinvolgendo avvocatura e magistratura. Sarà una legge delega, spero che possa vedere la luce al più presto, ma sarà lui ad annunciarne i tempi. La mia funzione è soltanto quella di fornire il punto di vista della Lega».
Qual è il punto qualificante affinché non ci sia l’effetto bomba atomica con lo stop alla prescrizione?
«Nei processi penali esiste una fase, quella delle indagini preliminari, sulla quale secondo me si deve intervenire con delle correzioni. Ci sono reati che già durante le indagini si prescrivono. Il tempo delle indagini preliminari deve essere utilizzato per fare indagini: troppo spesso ci sono tempi morti. I fascicoli non possono sostare per mesi sulle scrivanie. Stesso discorso poi per la fissazione delle udienze. Le sto facendo due esempi, ma i passaggi sono tanti e i tempi morti pure: ecco, bisogna toglierli».
Rivedrete anche l’uso delle intercettazioni?
«Di questo non ne abbiamo parlato».
La Lega appoggerà il ddl sulla separazione delle carriere dei magistrati presentato da Forza Italia?
«Da parte nostra c’è interesse e condivisione, senza preclusioni. Però dobbiamo ricordarci che in questa fase noi siamo su un binario, e dobbiamo tener conto degli impegni che abbiamo assunto nel contratto di governo. Per me la separazione è un segno di civiltà, sicuramente».
Sul caso Diciotti alla fine ha vinto la linea Bongiorno: niente processo per Salvini.
«Non è così. Per andare a processo, il vicepremier Matteo Salvini avrebbe dovuto mentire agli italiani, perché avrebbe dovuto dire alla Giunta che non c’era un interesse pubblico e che aveva agito per interesse personale. La legge è chiara: se c’è interesse pubblico manca l’antigiuridicità. Era impossibile dire ‘votate contro di me’. Tuttavia, se processato Salvini sarebbe stato sicuramente assolto, anche se forse tra dieci anni».
Da donna di diritto non le ha creato imbarazzo assistere a una votazione su Rousseau su questo tema?
«È nel Dna dei grillini, questo continuo contatto con i loro militanti, può piacere o non piacere. È una modalità che hanno usato in passato. Personalmente non ho questa ansia di ricercare sempre il confronto con l’elettorato».
C’è stato un 41% di voti favorevoli all’autorizzazione: è un dato su cui anche voi dovete riflettere?
«A me sembrava evidente che non ci fosse un interesse privato di Salvini, non conosco il percorso logico di questo 41%, a me sembra difficile da argomentare il contrario».
Matteo Renzi, a proposito dell’inchiesta sui genitori, esprime fiducia nella magistratura ma parla di tempistica sospetta: non è un ossimoro?
«Non esprimo pareri su una vicenda giudiziaria da ministro e senza conoscerne le carte, però un tema che non fa parte del contratto di governo, ma su cui bisognerebbe intervenire, è quello delle misure cautelari. La detenzione prima del processo non può essere la prassi, semmai dovrebbe essere il contrario. In Italia c’è stata un’inversione totale: siccome i processi sono lunghi, spesso si ricorre alla misura cautelare. Non va bene».
I rapporti di forza dentro la maggioranza stanno cambiando?
«Salvini ha fatto presente che non sarà un sondaggio a fargli cambiare atteggiamento: siamo rispettosi dei patti».
Rispetto a un anno fa i pesi si sono invertiti.
«C’è una crescita di fiducia, penso all’Abruzzo, e credo sarà confermata in Sardegna ma anche alle Europee, perché siamo concreti: dalla legittima difesa all’immigrazione, stiamo portando avanti cose che dicevamo in campagna elettorale. La gente aveva paura di Salvini, ma adesso si sta rendendo conto che è una persona concreta. Non condivido chi dice che c’è un demerito dei grillini, anche perché il governo è comunque fatto da due forze politiche».
Chiudiamo con Roma: come trova la Capitale?
«Ora non voglio litigare con la sindaca, eh. Ho incontrato più volte Raggi, nei limiti di quanto può fare il mio ministero c’è la massima collaborazione».
Ma?
«Io sono molto innamorata di Roma e vorrei vederla risorgere. Invece per adesso non c’è un cambio di marcia, purtroppo» – [IlMessaggero.it]
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“Vado in galera mentre i ladri sono liberi“: 4 anni e 6 mesi di reclusione per aver ferito un ladro
21/02/2019 – Il caso di Angelo Peveri, l’imprenditore di Sarmato per il quale la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per aver sparato con un fucile a pompa e ferito un ladro romeno che il 5 ottobre 2011 stava rubando il gasolio da un mezzo della sua ditta in un cantiere alla Mottaziana di Borgonovo, sta facendo discutere in tutta Italia. a sua storia e quella del suo dipendente Gheorge Batezatu, di nazionalità romena – che ha subito la medesima condanna a 4 anni e 2 mesi – ha provocato le reazioni del mondo politico e della gente comune. “Mi sento un coglione: vado in galera mentre i ladri sono liberi“. Sono state queste le ultime parole da uomo libero, intervistato dalla trasmissione La Zanzara di Radio 24.
Nel tardo pomeriggio di martedì 19 febbraio Peveri e Gheorge Botezatu, condannati in via definitiva per tentato omicidio, si sono consegnati ai carabinieri di via Beverora per essere arrestati e portati in carcere alle Novate.
“Sapevamo che tutto questo sarebbe potuto succedere, ma non ce l’aspettavamo”. ha affermato all’AdnKronos Martina Peveri, la figlia 25enne di Angelo Peveri, l’imprenditore che il 6 ottobre 2011 sparò con un fucile a una banda di ladri sorpresi a rubare nel suo cantiere di Borgonovo Val Tidone (Piacenza) ferendone uno e che è stato condannato in via definitiva a 4 anni e sei mesi per tentato omicidio. A questo punto “è difficile avere fiducia nella giustizia, ma è giusto crederci”, sottolinea.
La figlia ripercorre sull’Adnkronos la vicenda giudiziaria lunga otto anni: “In primo grado a Piacenza il pm aveva chiesto una pena a tre anni e sei mesi per mio padre e a due anni e due mesi il dipendente, ma il giudice ha ritenuto che quattro anni e sei mesi per mio padre e quattro anni e due mesi per il suo dipendente fossero le pene più adeguate. Poi a Bologna la sentenza di secondo grado ha confermato la pena”.
IL RICORSO – “Abbiamo fatto ricorso in Cassazione e il procuratore generale aveva chiesto il rinvio del processo al secondo grado di giudizio in un’altra sezione, ma i giudici non ne hanno tenuto minimamente conto confermando la sentenza definitiva” continua Martina Peveri. Ora la famiglia attende le motivazioni della sentenza. “Aspettiamo e vedremo come muoverci”, continua la figlia dell’imprenditore. “E’ difficile avere fiducia nella giustizia, ma è giusto crederci”, continua. Nel frattempo i ladri hanno patteggiato una pena di 10 mesi. “Ci stupisce” sottolinea Martina Peveri, dicendosi però ancora “più stupita” del fatto che, nel processo a suo padre, la richiesta del procuratore generale della Cassazione non sia stata ascoltata. – [Sostenitori.info]
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Roma, Salvini a muso duro contro la Raggi: “Faccia il suo mestiere. Copra le buche e pulisca le strade”
10701/2019 – Attacco via Facebook del ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini al sindaco di Roma ed esponente M5s Virginia Raggi. “Caro sindaco Raggi: il ministro dell’Interno lavora per i cittadini di Roma e di tutte le città d’Italia; ma ognuno faccia il suo mestiere e i sindaci si preoccupino di coprire le buche nelle strade, perché non si possono fare i rally in motorino in giro per Roma; di avere autobus puntuali; di togliere l’immondizia dalle strade e dai cassonetti, perché ci sono dei gabbiani in giro per Roma che sembrano degli pterodattili e fanno quasi paura”.
Salvini è intervenuto dalla Magliana, dove in mattinata si è registrato un grave fatto di cronaca (una sparatoria di fronte ad un asilo) a cui la sindaca Raggi aveva reagito con un tweet: “Indignata per gli spari fuori dall’asilo alla Magliana. Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro Matteo Salvini. Non è più possibile aspettare, serve un numero di forze dell’ordine congruo per la Capitale d’Italia”. – [IlFattoQuotidiano.it]
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Vescovo contro la legittima difesa: “Uccidere il ladro non è da Crstiani, meglio lasciarsi rapinare”
08/12/2018 – Non sta con Fredy: o meglio sì, perché da pastore e da Vescovo anche quello è il suo posto, ma non fino ad applaudirlo perché ha ucciso. E Riccardo Fontana come sempre non ha paura di andare controcorrente «A volte ho l’impressione che a venir meno sia il timore di Dio».
Un concetto tutto interno alla chiesa?
«No, anche quello fa parte integrante della nostra identità, certo cristiana»
Cosa non va in questa vicenda che ha scosso la Valdichiana e le coscienze?
«In generale il male non si combatte con un male più grande: reagire uccidendo non fa parte della nostra identità cristiana»
Ma qui c’è la paura di ritrovarsi di fronte un ladro..
«Certo e non sono qui a mettere in croce un uomo che ha avuto paura e che è vittima lui stesso di questa vicenda»
Però?
«Però da qui ad applaudire chi uccide o a indicarla come la soluzione ideale a queste situazioni ce ne corre»
Ma la paura non giustifica il gesto?
«Un altro fronte sul quale dovremmo riflettere: siamo certi che a volte non si crei un circuito di paura più grande di noi e più grande di chi poi reagisce sparando?»
Una paura indotta?
«Beh, diciamo in generale che esiste una tendenza a proporre soluzioni facili per le cose difficili»
E alla fine a pagare è chi si ritrova nel mezzo?
«Esatto. Paga carissimo chi perde la vita, anche se con la gravissima responsabilità di aver tentato un gesto orrendo, un furto entrando con un piccone.Ma paga altrettanto caro chi spara e si ritrova sulla coscienza un macigno».
Però potrebbe essere scagionato..
«Sì, ma finisci per rimanere marchiato da queste cose, qualunque sia la sentenza dei giudici»
Però la legittima difesa è un valore oltre che un diritto..
«Sì, la legittima difesa della vita: ma nella nostra cultura non c’è la difesa fai da te di tutto, dai beni al resto. Sennò paga anche chi spara»
Eppure la gente applaude e marcia per lui..
«Si strumentalizza un povero cristiano che in un momento di paura suscitata da cause a volte più grandi di lui ha sparato: ma alla fine gli si fa del male»
Eppure ci sono anche dei sindaci dalla parte del suo gesto..
«E’ la cosa che fatico di più a capire. Arrivo a comprendere la paura, l’istinto, la volontà di difendersi. Ma sono le stesse fasce tricolori, in generale, che in altre situazioni hanno marciato contro la pena di morte. Sono solo io a vedere un paradosso tra quelle marce e queste per applaudire chi, sia pur sotto l’effetto di un attacco e della paura, ha sparato?»
Come se ne esce?
«E’ necessario non fermarsi ad un commento di pancia ma riflettere a fondo: e nel caso dei cristiani ritrovare il filo di un’identità profonda e che non possiamo perdere»
E il timore di Dio..
«Quello soprattutto». – [LaNazione.it]
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Legittima difesa, indagato Gommista spara e uccide un ladro ad Arezzo: Salvini torna all’attacco
28/11/2018 – Eccesso di legittima difesa: questo il reato per cui è indagato Fredy Pacini, 57 anni, titolare di una rivendita di gomme di Monte San Savino (Arezzo) che intorno alle 4 ha sparato e ucciso uno dei ladri scoperti all’interno della sua azienda dove dormiva dopo aver subito 38 furti in pochi mesi.
L’uomo avrebbe raccontato al pm Andrea Clausani di essersi svegliato per i rumori dei vetri infranti con una mazza, essere sceso al piano di sotto e di aver sparato d’istinto due o tre colpi di pistola. Il 29enne moldavo, colpito alle gambe e all’arteria femorale, si è poi accasciato nel cortile dell’azienda. L’altro malvivente è riuscito a fuggire.
Dai profili social Salvini ha espresso la sua solidarietà al proprietario dell’attività e annunciato il voto in Parlamento per la nuova legge sulla legittima difesa. «Io sto con chi difende se stesso e la sua famiglia. Conti su di noi», ha scritto Salvini su Twitter.
MATTEO SALVINI: “Dopo il #DecretoSalvini, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”
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Franca Leosini: “Chi trova un ladro in casa ha diritto di sparare”
03/08/2018 – Franca Leosini, la signora del noir, instancabile intervistatrice di mostri e serial killer, ideatrice e conduttrice della trasmissione cult Storie Maledette, sulla legittima difesa non ha dubbi. Intervistata dal quotidiano “Libero”, su uno degli argomenti più caldi delle ultime settimane ha risposto: “E’ una questione controversa. Premetto che avere armi da fuoco in casa è sempre pericoloso (anche se gli omicidi avvengono con le forbici, o i coltelli…). Ma credo che chi si ritrovi un ladro in casa e spari, abbia il diritto di farlo, specie se in pericolo di vita. E l’idea che chi ha sparato per difendersi possa essere processato per omicidio, mi terrorizza. Certo, se il ladro scappa e gli spari alle spalle cambia tutto. Ma in genere mi inquieta la discrezionalità del giudice”.
Una posizione, ha spiegato Franca Leosini nell’intervista, maturata soprattutto nei suoi tanti anni di carriera è quella sulla discrezionalità dei giudici. “Mi inquieta”, spiega. “Nei 24 anni di Storie Maledette mi ha colpito la disparità di valutazione dei giudici a parità di reato”.
Un esempio? “È vero che i crimini non sono mai sovrapponibili, però non capisco perché a Parolisi, che ha ucciso la moglie con 29 coltellate, hanno ridotto la pena a 18 anni, mentre a Cosima e Sabrina Misseri, che hanno ucciso Sarah Scazzi senza premeditazione né vilipendio di cadavere, sia stato dato l’ergastolo”.
Ovviamente le parole della giornalista sono subito rimbalzate nei social accendendo il dibattito – ma spesso è molto più che uno scontro – fra giustizialisti e contrari in ogni caso alla difesa fai-da-te – FONTE
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