Una nave MSC si è scontrata contro il molo di Roatán nel mar dei Caraibi [VIDEO]
La nave da crociera Armonia della compagnia di navigazione MSC ha distrutto uno dei moli del porto di Roatán, isola tropicale del Mar dei Caraibi, al largo delle coste dell’Honduras. La nave ha colpito circa alle 8 del mattino (ora locale) di, martedì 10 aprile 2018, contro il molo destinato all’attracco delle grandi navi da crociera, causando danni all’imbarcazione e alla struttura del porto. IL VIDEO DOPO LA PUBBLICITA’:
Video amatoriali filmati sul posto, mostrano diverse persone che corrono verso il luogo dell’evento, come riportano i media locali non si segnalano feriti, né a bordo né a terra, a seguito della collisione.
MSC Armonia è una nave varata nel 2001 ed è lunga quasi 275 metri e con una stazza di 65 mila tonnellate; attualmente è impegnata nella navigazione delle isole dei Caraibi con tappe a L’Avana, Giamaica e Belize.
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Palermo, ecco il progetto del porto della Bandita: sarebbe il più grande del Sud
25/07/2018 – Costerebbe cinque miliardi e, secondo l’Eurispes, darebbe lavoro a 435mila persone. Eurispes presenta il progetto del porto hub di Palermo, una grande piattaforma alla Bandita, che comprende la riqualificazione della foce del fiume Oreto e della costa sud orientale della città. Si tratta di un piano che, al momento, è ancora nella fase della fattibilità tecnica ed economica e che per essere realizzato deve avere l’ok del ministero delle Infrastrutture, Regione e Comune, ma che farebbe di quello di Palermo il più grande porto del sud Italia. Nell’attesa, l’Eurispes, il centro studi fondato da Gian Maria Fara, snocciola alcuni dati. La piattaforma sarà collegata con la costa all’altezza della Bandita, formando con essa una baia larga circa 300 metri e lunga tre chilometri, destinata agli sport acquatici e con 200 posti per le imbarcazioni da diporto in transito. Lungo la baia sarà realizzata una spiaggia, in parte libera e in parte attrezzata e, poi, impianti sportivi all’aperto per 10 ettari, un parco urbano sul mare e spazi per il tempo libero con punti ristoro e negozi.
Nello spazio compreso tra quest’area e la statale 113 verrà realizzata una strada panoramica che parte con un nuovo ponte sull’Oreto per giungere sino alla Bandita. A valle della strada una pista ciclabile ed una per il running lunghe tre chilometri che, attraverso un ponte ciclopedonale, arrivano al porto turistico. Tutti i dettagli del progetto saranno forniti martedì 24 luglio durante una conferenza a Palazzo d’Orleans. “E’ straordinaria proposta per Palermo e per la Sicilia – dice il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara – un’opera che avrebbe un grande ritorno economico e che creerebbe le condizioni per un reale sviluppo del territorio e per la sua crescita sociale e occupazionale”. “Le caratteristiche tecniche di quest’opera – dice il progettista Giovan Battista Rubino – ne fanno il porto più importante del Mediterraneo europeo, in grado di movimentare 16 milioni di container all’anno contro i 5 milioni del porto di Valencia, i 3 milioni di quello di Gioia Tauro, e i 2 milioni circa dei porti di Barcellona e Genova”. L’opera, che ha un costo di 5 miliardi di euro, potrà essere finanziata prevalentemente con capitali privati. – FONTE
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Civitavecchia si ribella all’invasione: “Contro gli immigrati barricate al porto e rivolta”
16/07/2017 – “Siamo pronti alle barricate davanti al Porto o a incatenarci di fronte ad ogni luogo che l’amministrazione possa prendere in esame per ospitare i migranti”. Civitavecchia si ribella all’invasione, dalle periferie fino al centro. I residenti, infatti protestano contro il governo, che sta pensando alla città come attracco portuale per immigrati e richiedenti asilo che salpano in particolare dal Nord Africa. E non è servito a nulla il fatto che Mario Morcon, capo di gabinetto al Viminale, abbia smentito la possibilità di trasformare il porto in punto di sbarco. La città ha paura, ed è pronta a ribellarsi.
Il problema è logistico. Donata Fanelli, insegnante e volontaria, spiega a Il Messaggero: “Non so quanto Civitavecchia sia pronta dal punto di vista organizzativo ad ospitare ancora migranti”. Il punto è che pesa, e tantissimo, il precedente del 2011, quando l’ex caserma De Carolis fu trasformata in un centro di prima assistenza e trasformata in ricovero per più di 700 migranti. “Li portarono nel cuore della notte – ricorda sempre al quotidiano capitolino Marinella Scaccia, a capo del comitato di quartiere No Migranti – e in meno di un anno successe di tutto: aggressioni, furti, saccheggi, faremo quello che serve, siamo disposti a incatenarci per evitare di rivivere quei momenti”.
Le voci della rivolta si moltiplicano. In prima linea i residenti: “Se pensano di farci rivivere quell’incubo – spiega Bruno Ferraccioli, residente nella piazzetta che guarda la chiesa San Pio X – sarà la rivolta: io accoltellamenti e risse non ne voglio più vedere”. E il prossimo lunedì, due comitati di quartiere andranno in Municipio per chiedere spiegazioni. Civitavecchia, per evitare l’invasione, è pronta a tutto. – fonte
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Bari, 50mila tonnellate di grano in arrivo dal Canada. Coldiretti: “Diremo chi lo utilizza”
10/06/2017 – L’associazione chiama alla rivolta contro l’importazione di 50mila tonnellate di prodotto. I trattori pronti a manifestare davanti al porto: “Un oltraggio alla Puglia, qui la produzione è crollata”
Alla vigilia dell’inizio ufficiale della mietitura in tutte le campagne pugliesi scoppia la guerra del grano, con gli agricoltori pugliesi che lasceranno i campi con i trattori per stringere d’assedio il porto di Bari, dove venerdì 9 giugno una nave proveniente da Vancouver inizierà a scaricare grano canadese per fare pasta italiana. “Il ‘mostro’ lungo 256 metri – annuncia Coldiretti Puglia – porta 50mila tonnellate di grano che saranno sottoposte, fra l’altro, ai controlli delle forze dell’ordine”.
Si tratta – secondo Coldiretti – di “un oltraggio per i produttori pugliesi che non riescono a vendere al giusto prezzo il proprio grano, sotto l’attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e
il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale”. VIDEO:
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Napoli, sbarcano 1500 migranti: a bordo 2 cadaveri, segnalati casi di scabbia
28/05/2017 – La nave Vos Prudence di Medici Senza Frontiere è arrivata nel porto di Napoli dopo tre giorni di navigazione con un lungo giro determinato dalla chiusura degli scali siciliani per effetto delle misure di sicurezza disposte per il G7. A bordo dell’imbarcazione ci sono, ha detto Michele Trainiti, responsabile delle operazioni di soccorso in mare, 40 bambini con meno di 5 anni, cinque neonati e numerose donne incinte. Secondo quanto accertato dalla polizia ci sono anche diversi casi di scabbia.
Sono 1449 i migranti sbarcati questa mattina dalla nave “Vos Prudence” di Medici Senza Frontiere nel porto di Napoli (molo Carmine), provenienti dall’Africa subsahariana e dal Nord Africa. A bordo 140 donne donne, alcune incinte e 45 bambini. Trovati anche i cadaveri di due donne.
SCABBIA – Tre migranti di origine africana sono stati condotti e ricoverati al Loreto Mare di Napoli, sotto stretta osservazione. Secondo quanto si apprende da fonti del nosocomio di via Amerigo Vespucci, i tre mostrerebbero tutti i sintomi della scabbia. Il resto dei passeggeri accolti a terra da volontari e dal personale medico sarebbe in buone condizioni di salute.
Napoli, sbarcano 1500 migranti: a bordo 2 cadaveri, segnalati casi di scabbia
„Ad accogliere la Vos Prudence le motovedette della Guardia Costiera e, tra gli altri, il questore Antonio De Jesu e il vicesindaco Raffaele Del Giudice. (Dal nostro inviato Giancarlo Tommasone). – FONTE
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Grecia, un pezzo alla volta, quasi colonia Germanica: anche il porto di Salonicco in mani tedesche
26/04/2017 – Domani arriverà Jeroen Dijsselbloem al Parlamento europeo, mentre la Grecia sta vendendo i suoi asset un pezzo alla volta. Il presidente dell’Eurogruppo, dopo aver insultato i Paesi del Sud Europa definendoli ubriaconi e donnaioli (e quindi non meritevoli di aiuto), prende coraggio e si presenta dinanzi alla plenaria di Bruxelles. Il caso, però, ha voluto che proprio in questi giorni si sia svelato lentamente quanto contenuto nel famoso terzo memorandum d’intesa con cui l’Eurogruppo ha ricattato la Grecia qualche mese fa. In cambio degli “aiuti” per rinnovare le solite insostenibili scadenze sui debiti contratti per i salvataggi precedenti, il Governo di Tsipras ha accettato di svendere anche il porto di Tessalonica, seguendo la logica delle privatizzazioni selvagge chieste dalla Troika.
La gara se l’è casualmente aggiudicata un consorzio a controllo tedesco che incamererà il 67% in cambio di circa un miliardo di Euro, come previsto dagli accordi fra il “paese sovraindebitato” e i suoi creditori. Ad annunciarlo è stata l’Agenzia delle privatizzazioni “Taiped”. Per la precisione, il consorzio raggruppa i fondi tedeschi “Deutsche Invest Equity Partners” – in maggioranza -, il gruppo greco Belterra Investments e l’alleanza Terminal Link Sas con la francese Cma Cgm e il gruppo pubblico cinese China Merchants Holdings International. Ricordiamo che la Grecia aveva già concluso nel 2016 la privatizzazione del 67% del porto del Pireo, svenduto al colosso cinese del trasporto marittimo Cosco per un ammontare di 368,5 milioni di Euro. Oltre che l’acquisto da parte, sempre dei tedeschi, di 14 aeroporti.
Per chi non lo avesse ancora capito, la strategia è chiara e ben delineata. I greci e in generale gli Stati membri dell’Eurozona, specialmente del Sud Europa, essendo brutti e cattivi (o per usare le parole di Djisselbloem, puttanieri e ubriaconi), non devono ricevere veri aiuti. Ma svendere tutto il possibile. A chi? Ovvio, ai soliti noti, a chi rappresenta l’azionista di maggioranza di questa folle Unione Europea. Germania in primis. Il necessario taglio del debito greco, a cui falchi tedeschi e olandesi ostinatamente si oppongono, nonostante il buon senso, è riflesso nei celebri memorandum della Troika: la pistola fumante con cui all’aiuto e alla solidarietà si preferisce la svendita e l’umiliazione dei popoli. Benvenuti nell’Unione Europea fondata nel conflitto d’interessi tra politica e mercato, che attraverso l’Euro, il vincolo economico più grande sancito nei trattati, crea il contesto d’austerità e ricatto, utilizzato per condizionare le scelte economiche degli Stati. In un progetto molto lontano da quello auspicato dal buon senso comune. Un’Europa molto lontana da quella che vorrebbero i popoli europei. – FONTE
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