Olio di palma cancerogeno contro olio di Andria antitumorale: dalla città federiciana il “ve lo avevamo detto”! (VIDEO)
09/05/2016 – Sono passate poche ore dalla notizia diffusa dall’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) delle proprietà cancerogene contenute nell’olio di palma. La notizia arriva giusto pochi giorni dopo dall’illuminante incontro svoltosi presso la sala consiliare della città di Andria dove il Il prof. Capurso, professore ordinario di gerontologia e geriatria dell’Università degli Studi di Bari, ha ribadito le straordinarie proprietà salutistiche dell’olio nostrano citando i risultati degli innumerevoli studi scientifici internazionali, alcuni dei quali risalenti anche a diversi anni fa (la cosa quindi non è una novità in ambito scientifico).
Il “ve lo avevamo detto” quindi è d’obbligo. Sopratutto per via della pacifica ma decisa campagna sui social che ho promosso, anche con un articolo dove analizzavo modestamente alcuni prodotti meno famosi di quelli proposti in tv che per scelta avevano eliminato dagli ingredienti l’olio di palma.
Il tutto mentre le merendine confezionate spesso da grossi gruppi multinazionali (anche quelle più note che in tv fanno passare per prodotti salutari ed adatti ai bambini) sono prodotte da anni con olio di palma, ingrediente che a lungo andare può compromettere negativamente la salute degli esseri umani.
Nello studio europeo, si fa riferimento sopratutto ai rischi legati alla salute dei bambini. E’ possibile quindi valutare l’ipotesi che una consistente percentuale di giovanissimi sia soggetta a malattie che venti, trent’anni fa erano a dir poco impossibili da immaginare a quell’età a causa dell’alimentazione scorretta accompagnata da una inquietante disinformazione di massa?
Se da un lato vengono ribadite le proprietà benefiche dell’olio extravergine d’oliva, sostanzialmente antitumorali sopratutto se accompagnate da una dieta prettamente vegetariana (e qui subentrano tutti gli altri prodotti tipici pugliesi, in maggioranza composti da prodotti di origine vegetale), dall’altra parte abbiamo un continuo tentativo di omogeneizzare l’intero pianeta con prodotti che con la nostra cultura non hanno per nulla a che fare, composti in larga maggioranza da materie prime scadenti e negative per la nostra salute.
Se poi aggiungessimo scelte politiche scellerate, come l’introduzione di olio straniero senza dazi, olio lampante non controllato e una serie di iniziative che mirano ad agevolare l’economia delle multinazionali (pensiamo ad esempio al TTIP, l’accordo di libero scambio che consentirà agli USA di venderci prodotti ogm senza dazi doganali), l’alquanto scellerata decisione di abbattimento di ulivi pugliesi anche secolari presunti malati di Xylella (o Co.di.ro se preferiamo) ci accorgiamo facilmente come ora più che mai vada effettuata una campagna di sensibilizzazione e fermata la speculazione finanziaria ed economica su un prodotto che, anzitutto, prima di essere una ricchezza che produce reddito è anche un patrimonio da salvaguardare. Un bene comune da custodire gelosamente.
Fortunatamente vi è già chi in Puglia ha deciso di inserire negli ingredienti dei suoi prodotti, anche dolciari, l‘olio extra vergine di oliva: dal panettone al gelato, passando persino per le uova di cioccolato. Insomma, si può fare.
La cultura dell’olio va quindi fatta costantemente, a prescindere dagli interessi economici, perché porta salute e benessere all’intera comunità. FONTE
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