Firenze: lite tra due famiglie di etnia rom, la sparatoria e la fuga. Travolto uomo in scooter: grave
10/06/2018 – Erano da poco passate le 12 di domenica quando un uomo di etnia Rom riconducibile all’insediamento del Poderaccio al culmine di un litigio tra due famiglie, ha esploso alcuni colpi in aria tra i passanti, nella zona di via Canova a Firenze, nei pressi del supermercato Esselunga, mentre un altro uomo coinvolto nella lite si stava allontanando su un’auto. Il mezzo, inseguito da altri connazionali, durante la fuga avrebbe colpito quattro auto prendendo in pieno uno scooterista, trasportato dopo un volo di venti metri in gravi condizioni a Careggi. Alla guida del motorino un fiorentino dell’89 che si trovava fermo al semaforo rosso di via Canova: in quel momento da dietro è arrivata a tutta velocità del fuggiasco. L’auto ha preso poi fuoco, l’uomo è stato fermato quasi subito: due pattuglie di carabinieri, impegnati a pattugliare la zona, hanno assistito alla scena e sono entrati subito in azione.
Nardella: appello al guardasigilli
Tutti i coinvolti sono stati poi fermati dai carabinieri che li hanno portati in caserma in attesa del fermo. Tra le prime ipotesi emerse c’è quella che, all’origine della lite, ci sia la fine della storia tra l’uomo in fuga e la moglie che —secondo la famiglia della ragazza — lui avrebbe lasciato. Da qui l’incontro, la lite e la paura di ritorsioni e la fuga. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, è andato all’ospedale fiorentino con l’assessore Sara Funaroper stare vicino alla famiglia dello scooterista travolto.«Sono sconcertato per ciò che è accaduto oggi a Firenze: è un fatto inaccettabile — ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella — Siamo al fianco del ragazzo nostro concittadino ferito e della sua famiglia. Mentre ringrazio le forze dell’ordine che hanno agito con straordinaria professionalità e hanno subito assicurato tempestivamente alla giustizia i responsabili, rivolgo un appello al ministro Guardasigilli perché sia assicurata la certezza della pena e chi ha sbagliato paghi fino all’ultimo giorno. Vogliamo giustizia, senza sconti».
Le indagini
I carabinieri hanno cercato la pistola, visto che alcuni testimoni hanno parlato di colpi di arma da fuoco esplosi durante la fuga. L’arma però non è stata trovata. Si deve quindi capire se per caso sia stata gettata via durante l’inseguimento oppure se quei colpi di pistola siano stati scambiati per il rumore prodotto dalla macchina del fuggiasco che era andata a sbattere contro altri quattro mezzi.Il sostituto procuratore di turno Tommaso Coletta è andato sul posto. E sta interrogando tutti i testimoni, oltre che alle persone coinvolte in questa storia. Al momento lui e i carabinieri stanno ricostruendo i ruoli che le famiglie hanno in questa vicenda. Ci sono almeno cinque rom implicati a questa vicenda, inclusi il fuggitivo e il parente che lo stava inseguendo. Si deve anche capire nelle sfumature sia il movente di quanto accaduto. Sarebbero quattro, al momento, le persone fermate dai carabinieri: oltre all’automobilista, piantonato dai militari all’ospedale di Torregalli, altre tre persone sarebbero state fermate sul luogo e il pm Coletta dovrebbe sentirli in serata. La procura della Repubblica di Firenze, tramite i carabinieri, ha rivolto un appello alle persone che hanno assistito all’inseguimento e al successivo incidente stradale a recarsi presso le caserme di Legnaia e Borgo Ognissanti per riferire la loro testimonianza sull’accaduto.
La ricostruzione
Dalle prime ricostruzioni emerge che il fuggiasco e il padre della moglie avessero avuto qualche ora prima un alterco, forse sfociato in attimi di violenza. Al momento non risulta alcun intervento da parte delle forze dell’ordine relativamente a questo episodio. La famiglia del ragazzo finito all’ospedale era al mare quando ha saputo quello che era accaduto al loro figlio ed è andata di corsa a Careggi. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi di questo ragazzo.
Il testimone
Il proprietario di una delle auto travolte racconta: «Erano circa le 12,20. Ero in macchina con i miei due figli, tornavamo dall’Esselunga dove avevamo fatto un po’ di spesa. Ero fermo al semaforo, accanto a me avevo una macchina dei Carabinieri. Poi improvvisamente abbiamo sentito dei rumori alle nostre spalle e ci hanno tamponato. Anche un motorino in coda è stato preso in pieno. Lo scooter è letteralmente volato, andando quasi a finire sul lato opposto dell’incrocio. Per poco non prendeva il semaforo stesso». L’uomo e i due bambini stanno bene.
La politica, Lega all’attacco
«Ha dell’incredibile la sparatoria avvenuta oggi in Via Canova, un episodio agghiacciante, chiaramente figlio dell’assenza nel territorio delle istituzioni politiche locali che per troppo tempo hanno avallato una politica buonista ed eccessivamente tollerante verso il crimine ed il degrado». Lo ha detto Federico Bussolin, portavoce del comitato elettorale Lega Firenze 2019. «Il risultato? È sotto i nostri occhi e probabilmente non sarà neanche l’ultimo episodio: serve il pugno duro – ha proseguito -. È finito il tempo dei proclami per il sindaco Nardella, come del resto rimane inutile ogni sua promessa da campagna elettorale. È necessario cambiare radicalmente direzione, ed adottare una politica decisa sulla sicurezza dei cittadini. O a Firenze incominciamo a fare politica seriamente, attraverso il daspo urbano e la chiusura di tutti i campi rom, oppure i fiorentini dovranno scendere in piazza, per la legalità e la sicurezza di tutti. Purtroppo per alcuni pare non essere la priorità oggi giorno». «Non possiamo rimanere ostaggio di chi, con Firenze, non ha niente a che fare – hanno commentato Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa, rispettivamente segretario provinciale e comunale della Lega fiorentina. Porteremo le politiche del ministro degli Interni Matteo Salvini anche nel cuore di Firenze. Dobbiamo proporci un cambiamento di amministrazione e rendere più sicure le nostre città. O Firenze diventa una città sicura, oppure è destinata a diventare lo sconcio del mondo intero. Una città così unica, non può essere ridotta in questo modo è un crimine contro l’umanità».
Forza Italia: campi rom da smantellare
«Noi lo diciamo da anni: i campi rom vanno smantellati e sgomberati subito, sono un retaggio dei decenni passati e non è più accettabile tollerare queste isole di illegalità. I fatti di oggi a Firenze ne sono l’ennesima tragica conferma». Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia) commenta l’inseguimento con sparatoria tra quattro Rom avvenuto in via Canova, che ha coinvolto anche un ragazzo in scooter che è stato travolto e ora si trova in condizioni gravissime all’ospedale, dove lotta tra la vita e la morte. «Dal 2006 a oggi – sottolinea Stella – il Comune di Firenze ha speso 31 milioni di euro per i campi rom. Campi che continuano a dimostrarsi una `non soluzione´ al problema dell’integrazione e al superamento di comportamenti troppo spesso al limite della legalità. Basta con questa impostazione assistenzialista fatta con i soldi dei fiorentini, che di fatto non produce nessun tipo di risultato. I campi vanno chiusi». «Si dirà che quanto è accaduto è incredibile e sconcertante. Purtroppo non lo è, chi oggi finge stupore e sdegno è disonesto intellettualmente». Così anche Mario Razzanelli, consigliere comunale di Forza Italia. «Se da anni le opposizioni di centrodestra cercano di accendere i riflettori su situazioni di degrado e inciviltà, se da anni dai banchi di Palazzo Vecchio come da quelli di Palazzo Panciatichi il centrodestra denuncia il fallimento di politiche permissive nei confronti di chi non ha rispetto né della nostra cultura né delle nostre leggi – conclude -non è certo per voglia di diffondere false percezioni ma è per senso di realtà. Certe tragedie non accadono improvvisamente né per caso, o lo si comprende e ci si attiva per rimediare o si è complici».
Fdi: Donzelli lunedì in via Canova presidio tricolore
«Oggi a Firenze scene da Far West: due rom hanno seminato il panico in via Canova e investito un ragazzo, mandandolo all’ospedale in gravi condizioni. I residenti raccontano che ci sono stati anche degli spari — scrivono su Facebook il parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e il coordinatore regionale del partito e capogruppo a Palazzo Vecchio Francesco Torselli — Da anni denunciamo con sopralluoghi al vicino campo del Poderaccio e in altri insediamenti una situazione completamente fuori controllo. Ora basta! Questi luoghi non possono più esistere e devono essere smantellati immediatamente per la sicurezza di tutti. Domani dalle 19 saremo in via Canova (angolo via Chiusi) per incontrare i cittadini esasperati. Chiediamo a tutti di portare un tricolore per chiedere legalità e sicurezza. Riprendiamoci le nostre strade!». – FONTE
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Terzigno (NA). Donna uccisa mentre accompagna i figli a scuola
19/03/2018 – Terzigno piomba nel terrore. Una donna di 31 è stata uccisa mentre era intenta ad accompagnare i propri figli a scuola.
E’ successo dinanzi ad una scuola elementare della zona di Boccia al Mauro, terra di confine tra Terzigno e Boscoreale: la donna, la cui identità non è stata ancora resa nota, è stata raggiunta da alcuni colpi di pistola e sarebbe morta sul colpo.
Alcuni testimoni avrebbero visto un uomo allontanarsi frettolosamente in sella ad uno scooter. Immediatamente accorsi sul posto i Carabinieri per recintare la zona e procedere ai primi rilievi, in attesa di stabilire con certezza la dinamica del gesto. FONTE
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Salerno, l’auto blu di DE LUCA contromano travolge un motorino, ferita con prognosi una ragazza, ma De Luca può passare
16/0972017 – All’apparenza è solo un incidente stradale. E neanche molto grave, per fortuna. Ma definirlo banale sarebbe impossibile. Primo, perché c’è una ragazza ventenne finita per accertamenti all’ospedale. Secondo, perché l’auto che l’ha travolta, mentre viaggiava sul suo motorino, è quella di Vincenzo De Luca, il governatore perennemente sovraesposto e alle prese con improbabili complotti e fake news. Terzo, perché le modalità del sinistro sono paradossali, al limite dell’incredibile e costituiscono non solo un ulteriore caso politico, ma la tessitura di una metafora ideale: quella di un Paese in cui la cosiddetta rule of law continua a essere servita al sugo di vongole.
Il caso. Tanto per cominciare, l’auto blu con il governatore a bordo procedeva non come quella di ogni comune mortale, seguendo il flusso del traffico, ma contromano. O meglio: contromano fino a un certo punto, perché siamo appunto nell’italietta delle commedie, dell’improvvisazione, del rispetto ossequioso per il notabile di turno. La scena si svolge a Salerno, venerdì pomeriggio. Vincenzo De Luca — fresco di polemica con i giornalisti, definiti «relitti umani» e appena «assolto» per la storia delle fritture di pesce elettorali — ha lasciato il suo ufficio napoletano e torna a casa per ora di pranzo. Forse ha fretta, perché ha un piatto caldo che lo aspetta, e si sa che la gastronomia per lui è tanto importante da trasformarsi addirittura in gastromania: «Meglio comprare un babà o una pastiera che un giornale!». O forse no.
L’impatto. Sta di fatto che nei vicoli del rione Carmine, dove abita, la sua Volkswagen Passat potrebbe seguire un percorso regolare, di 5 minuti più lungo, non di più, e invece imbocca una strada con tanto di divieto d’accesso. L’impatto col motorino c’è al momento della svolta: non è violento, ma la ragazza cade e resta per terra. «Andavo piano, non ho colpa», si giustifica, pur non avendo nulla di cui giustificarsi. Sotto il cartello rosso e bianco c’è però una targhetta aggiunta quando De Luca era sindaco della città. Dice che il divieto d’accesso vale per tutti tranne che per le auto delle forze di polizia. Strano, visto che nei pressi non c’è nessuna caserma o luogo frequentemente raggiunto da polizia e carabinieri.
L’eccezione. Ma ecco l’Italietta: l’autista del governatore è un ex vigile urbano passato alle dipendenze della Regione. E se il suo status gli permetteva di andare contromano quando portava a casa il sindaco, ancor di più glielo permette oggi che il sindaco è diventato governatore. Ma non è finita, perché c’è anche il clamoroso precedente che tradisce l’arroganza del potere. Quella franchigia autostradale — voluta dal sindaco solo per il sindaco, dicono in molti — non era sfuggita alle «Iene» che nel febbraio del 2015 ci costruiscono sopra un servizio, immediatamente riproposto sul sito del Corriere del Mezzogiorno, tanto esilarante quanto efficace.
L’inviato Paolo Calabresi, prima filma tutto: i cartelli, le aggiunte ad personam e l’auto blu che lampeggia per rivendicare la precedenza e insiste fino a fare arretrare chi viene dalla giusta direzione. E poi, travestito da vigile, chiede ragione a un imbarazzato De Luca. Piatto ricco per social e opposizioni. E infatti: «Da sempre denunciamo che questo presidente che si crede al di sopra della legge è un pericolo per la Campania», dicono grillini e berlusconiani. Un pericolo pubblico? Sarà, ma quello che con De Luca si delinea è semmai un caso di «schismogenesi»: a furia di autoalimentarsi, infatti, qualsiasi organismo prima o poi rischia di collassare. – FONTE
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Milano: Reagisce a due ladri di Rolex al semaforo e li travolge con l’auto
Milano 12/11/2015 – E’ successo in via Mascheroni La vittima, un 41enne italiano, è stata aggredita mentre era a bordo della propria auto da due persone in scooter. “
Reagisce a due ladri di Rolex al semaforo e li travolge con l’auto. Fa avanti e indietro con l’auto al semaforo e poi dà un ceffone ad uno dei rapinatori e li fa cadere dallo scooter. Così, martedì mattina a Milano, un uomo è riuscito nell’impresa di salvare il suo Rolex dal tentativo di scippo di un paio di malviventi.
E’ successo in via Mascheroni alle 8. La vittima, un 41enne italiano, è stata aggredita mentre era a bordo della propria auto da due persone in scooter.
I due avevano urtato lo specchietto per mettere in atto il noto trucco ma il conducente non ha abboccato ed ha reagito. Nel tentativo di divincolarsi, l’uomo ha urtato l’auto dietro ma nessuno è rimasto ferito. I malviventi, dopo essere finiti a terra, sono fuggiti a mani vuote.
Sull’episodio indaga la polizia. FONTE
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