Il Giudice Anti-Mafia Nino Di Matteo querela Sallusti per diffamazione
08/06/2020 – Il magistrato Nino Di Matteo querela Alessandro Sallusti. Lo annuncia lo stesso consigliere del Csm spiegando di voler denunciare per diffamazione il direttore del Giornale: “Ho già dato mandato al mio legale avvocato Roberta Pezzano per procedere con le opportune iniziative giudiziarie”, dice l’ex pm di Palermo. Nel corso della trasmissione Non è l’Arena su La7, condotta da Massimo Giletti, Sallusti in più passaggi, ha definito il magistrato “mitomane“. Il consigliere Di Matteo, è stato anche accusato, sempre da Sallusti, di avere mandato “segnali mafiosi” nel corso di un’altra trasmissione di La7 dello scorso 27 maggio,….
dove aveva ribadito di essere pronto a confermare e a specificare ulteriormente in sede istituzionale le vicende relative alla sua mancata nomina a capo del Dipartimento amministrazione peniteziaria nel giugno del 2018. “Il direttore Sallusti, del resto, non è nuovo a condotte diffamatorie nei miei confronti – ricorda Di Matteo – Già nel maggio del 2018 era stato condannato insieme all’onorevole Vittorio Sgarbi, in primo grado dal Tribunale di Monza, per un articolo su il Giornale in cui, tra le altre offese, venivo definito dall’onorevole Sgarbi ‘complice di Salvatore Riinà”.
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Gratteri ospite di Lucia Annunziata: “Corruzione tra magistrati? È ingordigia”
10/02/2020 – Il procuratore di Catanzaro capo della locale Dda, Nicola Gratteri, è stato ospite della trasmissione televisiva di Rai 3, condotta da Lucia Annunziata “Mezz’ora in +“, dove ha risposto a numerose domande rivolte dalla giornalista. “Il problema corruzione nella magistratura – ha detto Gratteri – c’è, possiamo parlare del 6-7%. E’ grave inimmaginabile, terribile. Noi guadagniamo bene. Io prendo 7200 euro e si vive bene e non c’è lo stato di necessità, non è un padre che ruba per fare mangiare i figli. E’ un fatto di ingordigia. Il potere è avere incarichi o chiedere incarichi per amici degli amici”.
Il procuratore si è dilungato sul ruolo dei magistrati corrotti: “I magistrati – ha chiarito Gratteri – non vengono da Marte, sono il prodotto di questa società. L’abbassamento della morale e dell’etica c’è in tutte le categorie ma posso dire che sostanzialmente la struttura della magistratura è sana. Certo, un magistrato corrotto fa rumore, è molto grave. La gente si allontana da noi, perdiamo tanta credibilità.
Se in passato avete celebrato degli eroi ed eroi non erano, la colpa è anche dei giornalisti, dei presentatori di certe trasmissioni televisive che hanno creato dei personaggi senza che in realtà nella vita avessero mai fatto nulla, quindi la responsabilità è un po’ più ampia.
Quando parliamo di avere sottovalutato le mafie, di avere continuato a recitare che gli ‘ndranghetisti erano dei pastori o al massimo responsabili di sequestri di persona, la colpa è dei magistrati, delle forze dell’ordine, dei giornalisti, degli storici, dei professori universitari che non abbiamo saputo o voluto capire la vastità del fenomeno. Perché emergono oggi queste cose? Prima c’era qualche collaboratore di giustizia che ne parlava, ma una cosa è il collaboratore ed un’altra è l’intercettazione ambientale dove c’è la voce degli attori protagonisti che parlano in modo chiaro e poi si configurano, ad esempio, reati di corruzione o concussione e quindi la prova è dirompente. Non parliamo più di indizi ma di prove”.
Il magistrato ha risposto anche sull’attuale motivo di discussione al Governo: la prescrizione. “E’ una mediazione al ribasso – ha spiegato Gratteri – perché serviva la prescrizione per costringere il legislatore ad interessarsi concretamente per modifiche procedurali al codice di procedura per velocizzare il processo senza diminuire le garanzie dell’imputato”.
“Tutte queste persone che si stanno ammazzando a gridare contro la prescrizione – ha aggiunto – perché nel mentre non presentano un’alternativa, un articolato di legge dove dimostrano concretamente che è possibile velocizzare i processi, che è possibile far funzionare la giustizia? E’ necessario togliere tutte le condizioni perché un fascicolo non rimanga più fermo. Ogni bambino ha un tablet, ogni persona ha due telefoni però quando chiediamo la tecnologia applicata al processo viene l’orticaria a tutti e dicono che si abbassa il livello di garanzia dell’indagato. L’informatica non abbassa la garanzia, lascia traccia. Non fa altro che aumentare le garanzie. Tecnologia vuol dire efficienza, diminuire il potere discrezionale dell’uomo, quindi diminuire l’abuso. La legge Bonafede ne esce cambiata? Sì certo, ma la storia insegna che le cose dirompenti si fanno nei primi 6 mesi di legislatura poi qualsiasi governo man mano che va avanti ha sempre meno potere e energia”.
“Queste cose non mi toccano più di tanto – ha sottolineato il procuratore – non mi cambia il modo di lavorare. Salvini è venuto anche a trovarmi. Io parlo con tutti. Mi chiamano parlamentari da Fdi a Leu, faccio il consulente gratuito ma poi fanno quello che vogliono. Lo posso fare perché non ho mai chiesto niente a nessuno. Quando vado a Roma faccio la questua dalle forze dell’ordine al ministero, ma è normale se si dirige un ufficio”. – [CatanzaroInforma.it]
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Di Maio “spegne” Radio Padania: bloccata la trasmissione nazionale
02/05/2019 – Nuova battaglia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ora tocca alla storica “voce” della Lega: Radio Padania. Con una lettera inviata dal ministero guidato da Di Maio viene imposto alla radio leghista di interrompere le trasmissioni su tutto il territorio nazionale attraverso il circuito Eurodab (le radio digitali). Secondo il ministero delle Attività Produttive (che gestisce le frequenze radiotelevisive), Radio Padania può trasmettere solo a livello locale.
A rendere nota la notizia è stato il quotidiano La Repubblica secondo il quale l’emittente ha sette giorni di tempo per mettersi in regola. Giovanni Gagliano, il dirigente che ha firmato l’atto del Mise, scrive alla società cooperativa Radio Padania: “Si invita codesta società a sospendere immediatamente la trasmissione dei propri contenuti al Consorzio Eurodab e si comunica che, in caso di reiterata violazione, questo ministero procederà all’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata alla Radio Padania Libera il 28 agosto 2018”.
Eurodab è il consorzio che prende i segnali radiofonici e in digitale li trasmette sul territorio nazionale. Peccato che Radio Padania ha una licenza che le permette di trasmettere i suoi contenuti solo in ambito locale. E’ chiaro che siamo di fronte a un colpo importante fatto all’area comunicazione della Lega e soprattutto di Matteo Salvini. Anche alla luce dei recenti risultati alle amministrative. La Lega è arrivata a prendere voti importanti addirittura in Sicilia. Secondo Repubblica Di Maio vuole lanciare l’ennesimo guanto di sfida a Salvini. E’ vero che gran parte del successo sia di Salvini che del Movimento arrivano dai social network ma anche i canali tradizionali, come appunto le radio, arrivano a contattare milioni di potenziali elettori. – [TGCOM24.MEDIASTE.IT]
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RAI, nonostante gli ascolti al top, pressing per chiudere Report: i poteri forti contro Ranucci
30/04/2019 – Telefoni roventi in Viale Mazzini. La richiesta a Marcello Foa: arginare in qualche modo le inchieste di Report. Secondo quanto si vocifera, i poteri forti politici e finanziari stanno bussando in Rai per fare pressione sui vertici Rai, in particolare la presidenza, affinché il programma sia chiuso.
E poco importa se si tratta del programma di inchiesta italiano che ha vinto più premi in assoluto sia a livello locale che internazionale, inchieste che spesso hanno stimolato l’azione della magistratura, e che è riuscito nell’ultima stagione ad aumentare gli ascolti con una media del 6/7 di share in una giornata proibitiva come il lunedì.
Oltre tutto il conduttore Sigfrido Ranucci guadagna come un normale caporedattore, nonostante sia il giornalista Rai che ha avuto più riconoscimenti con premi, solo per citarne due, quello Giorgio la Pira e il Premio Letterario Nazional D’Amico-Parrozzo.
L’ultima grande inchiesta contro la finanza ha preso di mira il presidente onorario di Banca Intesa Giovanni Bazoli, che ha querelato per diffamazione il giornalista e la trasmissione. – [AffariItaliani.it]
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LUIGI DI MAIO: 12MILA MIGRANTI IN 48 ORE, LA MISURA E’ COLMA
30/06/2017 – Nelle ultime 48 ore circa 12 mila migranti sono approdati sulle nostre coste. Da quando è partita l’operazione Triton – il 1 novembre 2014 – sono sbarcati nel nostro Paese ben 413.000 migranti. In un rapporto presentato proprio oggi dall’Ocse si evince che solo il 29% dei migranti sbarcati in Italia è passato dagli hotspot dell’Unione europea. A una domanda di un giornalista sulla situazione di emergenza nel nostro Paese, il commissario Ue agli Affari Interni, Dimítris Avramópoulos, ha detto che “l’Italia merita il nostro sostegno e la nostra comprensione. Quando afferma che la situazione non è più sostenibile l’Italia ha ragione”. Ecco, abbiamo ragione. La ragione dei fessi, come si dice dalle mie parti. Caro commissario noi non vogliamo avere ragione, noi vogliamo avere il supporto dell’Ue. E’ un nostro diritto e un vostro dovere sostenerci di fronte a questa emergenza che si protrae ormai da troppi anni. Questo è il primo messaggio che voglio inviare.
Poi ce n’è un secondo, che voglio rivolgere a questi pseudo-buonisti che per settimane hanno gridato allo scandalo quando il sottoscritto, riportando le parole di diversi procuratori della Repubblica (descritti dai media mainstream come dei mostri solo per aver avuto il coraggio di parlare, di dire che alcuni salvataggi erano poco chiari) ha invitato il governo a fare luce sull’operato di alcune Ong. Oggi a quanto pare gli stessi che allora si ergevano a paladini della retorica, mi riferisco al Pd e ad altri improvvisati opinionisti vicini al Pd, sembrano convergere sull’ipotesi di chiudere immediatamente i porti alle navi di soccorso delle Ong che non battono bandiera italiana. Cioè, un mese dopo aver criticato e condannato le nostre proposte provano a farle proprie, almeno a parole. Ridicoli. Falsi. Chiedeteci scusa.
Il terzo messaggio è per la cancelliera tedesca Angela Merkel e per il presidente francese Emmanuel Macron. Vi sentiamo parlare sempre di Europa, di Europa unita, di cooperazione e solidarietà, ma da qualche settimana a questa parte l’unica cosa che Bruxelles è riuscita a fare per l’Italia è promettere 58 milioni di euro in più per gestire l’accoglienza. Ebbene, se pensate di risolvere tutto con qualche mancetta trasformandoci nel porto d’Europa avete capito male. Malissimo. Anche perché Berlino, versando in varie tranche e con i soldi dell’Ue (non certo con i suoi) 10 miliardi euro alla Turchia ha ottenuto la chiusura della rotta balcanica. Mentre la Francia, dal canto suo, continua a portare avanti ogni giorno centinaia e centinaia di respingimenti a Ventimiglia. Facile fare i solidali e gli accoglienti con le sofferenze degli altri, in questo caso dell’Italia e di chi, per fuggire da guerre e carestie, è costretto ad imbarcarsi su questi viaggi della morte nel Mediterraneo.
La misura è colma. O l’Ue risponde e lo fa concretamente, oppure risponderemo noi una volta al governo. Chiudere la rotta mediterranea stringendo accordi bilaterali con i Paesi di transito oggi è una priorità assoluta. Cosi’ come lo sono i ricollocamenti. Senza se e senza ma. – FONTE
Luigi Di Maio (M5S) a “Rai1/Petrolio” (RedditoDiCittadinza) 29/6/2017 VIDEO:
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Virus Zika si trasmette per via sessuale: negli Stati Uniti il primo caso
03/02/2016 – Una persona che era stata di recente in Venezuela ha contagiato il suo partner: questo aggiunge nuove preoccupazioni sulla diffusione del virus.
e autorità sanitarie di Dallas, Texas, hanno segnalato un caso di virus Zika trasmesso sessualmente negli Stati Uniti, aggiungendo nuovi elementi di preoccupazione sulla rapida diffusione del virus nelle Americhe che dà sintomi blandi (febbre, sfoghi cutanei), ma che è sospettato di essere la causa di centinaia – forse migliaia – di casi di malformazioni nei neonati. La via primaria di trasmissione del virus è attraverso le zanzare del genere Aedes, come avviene per altre malattie come la febbre gialla e la dengue, mentre la probabilità di contagio per via sessuale era ritenuta finora molto bassa e ancora da chiarire. Ulteriori approfondimenti sul caso del Texas potrebbero portare a una revisione dei consigli e delle linee guida fornite dalle autorità sanitarie per contrastare la diffusione del virus.
Contagio per via sessuale
Il caso di Dallas è stato seguito da settimane e ha richiesto diversi accertamenti prima di essere confermata la trasmissione della malattia per via sessuale. Per motivi di privacy non sono state fornite informazioni molto dettagliate sulle persone coinvolte: si sa che una delle due era stata contagiata durante un viaggio in Venezuela, con ogni probabilità in seguito al morso di una zanzara che in precedenza aveva morsicato qualcun altro già infetto. Tornata dal Venezuela, la persona ha avuto un rapporto sessuale non protetto con il proprio partner, che qualche giorno dopo ha iniziato ad avere sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale.
Il direttore sanitario della contea di Dallas, Christopher Perkins, ha detto che la persona contagiata si è fatta visitare dal proprio medico di base, che le ha consigliato di eseguire i test per lo Zika, quando ha scoperto che questa aveva avuto un rapporto sessuale con una persona che era stata di recente in Venezuela, dove il virus è piuttosto diffuso come in diversi altri paesi del Sudamerica a partire dal Brasile. In questo periodo dell’anno a Dallas fa ancora freddo e non ci sono quindi molte colonie di zanzare attive, ha pensato il medico, concludendo che fosse improbabile un contagio a causa dell’insetto.
In seguito sono stati raccolti campioni di sangue dalle due persone coinvolte e sono stati inviati ai ricercatori dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), l’ente della sanità pubblica statunitense che tra le altre cose si occupa di tenere sotto controllo contagi ed epidemie coordinando il lavoro delle autorità sanitarie. I CDC hanno escluso la possibilità che si trattasse di altri virus e hanno infine confermato la diagnosi di malattia di Zika per entrambi i pazienti. Per ulteriore precauzione, sono stati controllati alcuni nidi di zanzare nei pressi della loro abitazione, senza trovare tracce di insetti portatori del virus.
Precauzioni
I CDC consigliano quindi di utilizzare preservativi nel caso in cui uno dei partner abbia viaggiato di recente nei paesi in cui è molto diffuso lo Zika, ma per ora non ci sono linee guida molto precise su come procedere, anche perché molti dettagli su come funziona e si diffonde il virus non sono ancora noti. I ricercatori sanno da tempo che lo Zika si può trasmettere sessualmente, ma ci sono molte cose da chiarire, per esempio per quanto tempo una persona è contagiosa dopo averlo contratto e se lo sia anche prima di manifestare i sintomi. Come diverse altre autorità sanitarie in giro per il mondo, i CDC consigliano alle donne incinte di evitare i paesi in cui lo Zika è molto conosciuto, perché si sospetta possa causare la microcefalia nei feti: una malattia che causa uno sviluppo anormale del cranio, con dimensioni sotto la media, spesso con conseguenze sulla crescita del cervello e le sue capacità. Viene anche consigliato di non entrare in contatto con il liquido seminale di persone che potrebbero essere infette, proprio per evitare che il virus possa contagiare la futura madre e il suo feto.
Il virus Zika e la trasmissione per via sessuale
I ricercatori hanno iniziato a sospettare che lo Zika si potesse trasmettere anche per via sessuale circa una decina di anni fa, mentre nel 2008 furono trovati i primi indizi consistenti a conferma di questa ipotesi. All’epoca uno scienziato statunitense che era stato in Senegal fu sospettato di avere trasmesso il virus a sua moglie: dopo il suo ritorno in Colorado, ebbe un rapporto con lei e nei giorni seguenti sviluppò i classici sintomi dello Zika, che si manifestarono anche nella sua compagna, che non si era più recata all’estero da almeno un anno. I test del sangue confermarono l’infezione da Zika, ma non furono eseguiti test sul liquido seminale del ricercatore per rilevare la presenza del virus. Il fatto che i quattro figli della coppia non si ammalarono portò a escludere che lo Zika si potesse trasmettere anche per via aerea o tramite la saliva. Osservazioni sul campo nel 2013 nella Polinesia francese portarono altri ricercatori a ipotizzare una trasmissione per via sessuale del virus.
Le ricerche sullo Zika
Il caso di Dallas dimostra che ci sono ancora molti dettagli sconosciuti sullo Zika e sul modo in cui si trasmette. La via principale di contagio resta quella tramite le zanzare, ma per contrastare la sua diffusione è necessario capire come e in che tempi riesce a diffondersi sessualmente, via che potrebbe portare a una sua diffusione più rapida nei paesi in cui la zanzara Aedes è meno diffusa. L’alto numero di contagi, e soprattutto i sospetti circa le malformazioni, hanno portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo Zika “un’emergenza sanitaria di rilievo globale”, ma è bene ricordare che a oggi non è noto un solo caso in cui il virus abbia causato la morte di una persona contagiata e che nel complesso la malattia non dà sintomi gravi, che tendono a sparire al massimo entro una settimana.
Come per molti altri virus, compresi quelli che causano l’influenza, per lo Zika non c’è cura, ma ci sono trattamenti per tenerne sotto controllo i sintomi mentre il sistema immunitario impara a contrastare l’infezione impedendo al virus di continuare a replicarsi nelle cellule. Negli Stati Uniti sono in corso ricerche per sviluppare vaccini contro lo Zika. Uno di questi è basato sul vaccino (in fase di studio) per il virus del Nilo occidentale, che potrebbe essere riadattato contro lo Zika in tempi rapidi, tali da consentire l’avvio dei primi test clinici forse entro fine anno. La dichiarazione dell’emergenza potrebbe accelerare ulteriormente le attività di ricerca per la produzione di un vaccino. FONTE
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