Arresto Cateno De Luca, Rosi Bindi: “Risultati elettorali drogati, mezzi di contrasto insufficienti”
09/11/2017 – L’arresto del neo deputato siciliano Cateno De Luca è “l’ennesima dimostrazione che gli strumenti di cui disponiamo per tutelare l’elettorato attivo e passivo nel nostro Paese sono insufficienti. Non solo per i tempi lasciati a disposizione delle commissioni elettorali per valutare la regolarità della situazione giuridica dei candidati, in base alle leggi, e in particolare alla legge Severino. Ma forse esiste anche una contraddizione all’interno della stessa legge per la distinzione tra incandidabilità ed ineleggibilità”.
È l‘allarme della presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi per la quale “è evidente che chi è candidabile ma non eleggibile comunque droga il risultato delle elezioni, perché il consenso raccolto, anche nel caso in cui la persona di fatto ineleggibile non venisse eletta, interviene ad alterare il risultato”.
“Questi sono tutti aspetti sui quali la nostra Commissione interviene da tempo e ha già da tempo segnalato. Il legislatore deve intervenire”, ha detto Bindi rispondendo a una domanda a margine di un incontro alla Fondazione Luigi Sturzo.
Sullo specifico fatto dell’arresto di Cateno de Luca, poi, la Bindi è tranciante “Questo è un fatto gravissimo ma non è il primo, auguriamoci che possa essere uno degli ultimi”.
“De Luca era uno dei nomi segnalati alla Commissione Antimafia che non ha fatto in tempo a predisporre il proprio rapporto prima del voto “L’esito della mostra inchiesta sarà reso noto non appena completato.
Quello di Cateno De Luca – ha confermato la Bindi – era un nome non solo segnalatoci dal candidato Cancelleri, ma anche dalla prefettura e dalla procura competente. È l’ennesima dimostrazione che gli strumenti di cui disponiamo per tutelare l’elettorato attivo e passivo nel nostro Paese sono insufficienti”. FONTE
Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
RICERCHE TRUCCATE SUGLI OGM: NESSUNA SANZIONE, RICONOSCIUTA LA FRODE
13/02/2016 – Il caso Infascelli, il professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II che, per oltre un decennio, ha falsificato i suoi dati sugli OGM per dimostrarne una pericolosità inesistente, presenta oggi tre importanti novità.
1) la manipolazione dei dati è stata confermata
I lavori della commissione d’indagine, voluta dal Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi, dopo la segnalazione della Senatrice a Vita Elena Cattaneo, si sono conclusi. I tre membri, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Lucio De Giovanni, il professore ordinario di Genetica medica Vincenzo Nigro e il direttore di ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica del CNR Pasquale Verde, già a gennaio aveva riscontrato manipolazioni gravi – probabilmente intenzionali – finalizzate a dimostrare la pericolosità degli Ogm creando risultati sperimentali falsi. Tale giudizio è stato confermato anche dopo aver preso in esame la difesa del gruppo di Infascelli. Il condizionale dunque non è più d’obbligo. I dati pubblicati da Infascelli e collaboratori sono stati manipolati intenzionalmente.
2) sanzionare tutti per non sanzionare nessuno
Il Rettore, dopo un passaggio in Senato accademico, ha deciso di sanzionare non solo Infascelli, ma anche gli altri dieci co-autori delle sue ricerche. Si tratta di 4 professori associati (Pietro Lombardi, Monica Isabella Cutrignelli, Nicola Mirabella e Serena Calabrò), 5 ricercatori (Raffaella Tudisco, Vincenzo Mastellone, Fulvia Bovera, Giovanni Piccolo e Maria Elena Pero) e un ordinario (Luigi Avallone).
Tutti loro hanno ricevuto un richiamo formale. Pietro Lombardi e Raffaella Tudisco, referenti per le 3 pubblicazioni esaminate dalla commissione (anche se daanalisi indipendenti risultano ben 7 le pubblicazioni manipolate) per i prossimi due anni, avranno bisogno inoltre del nulla osta del direttore di dipartimento per pubblicare i loro studi se vorranno usare il nome della Federico II. Qualora non accettassero queste condizioni non potranno svolgere la loro attività di ricerca nei locali dell’Università o usare i fondi dell’Ateneo. Rimarranno comunque tutti al loro posto, compresi coloro che hanno acquisito la loro attuale posizione universitaria grazie alle ricerche e pubblicazioni sugli OGM poi risultate manipolate, e non dovranno restituire i fondi che hanno usato.
3) danni morali e materiali
Confermata la manipolazione delle pubblicazioni, ora si apre la possibilità, per chi ha avuto danni ad esse ascrivibili, di rivalersi legalmente sugli autori. C’è già chi è sul piede di guerra. Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano che aveva coltivato OGM e che si è visto distruggere i campi dalla Forestale, ci ha detto che ora chiederà i danni.
Si rivela palese che sono stato bloccato grazie a prove artefatte. Chiederò i danni materiali e morali al Governo e ai ricercatori, ma anche a quelle associazioni che si sono comportate come “fiancheggiatrici”.
Il Dr. Baiocchi, del Corpo Forestale, in occasione di un evento organizzato sugli OGM dal M5S, aveva infatti dichiarato (2h 38′) di aver usato proprio le pubblicazioni di Infascelli per convincere la procura di Pordenone e di Udine a dare il via libera alla distruzione dei suoi campi.
Per quell’occasione la senatrice del M5S Elena Fattori aveva dichiarato:
Da scienziata sono a favore della ricerca, di una ricerca pubblica che aiuti lo sviluppo del Paese. Sono però contraria chè la scienza si metta a disposizione della politica per finalità poco edificanti.
Potenzialmente, avendo invitato Infascelli come esperto e avendo usato, probabilmente in buona fede, anche le sue pubblicazioni per scrivere la posizione del M5S sugli OGM, potrebbe ora rivalersi sul ricercatore. Chissà se lo farà. – FONTE
Sguici anche sulla nostra pagina FB: Facebook Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche ore dal tuo invio! Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi! Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.