Ambiente e salute

Ecoballe in Campania, così lo Stato paga milioni di euro ad aziende legate a personaggi sospetti

By admin

March 07, 2018

07/03/2018 – Ventiquattro milioni di euro in 14 anni, pari a quasi due milioni di euro all’anno. È quanto corrisposto dal 2004 per remunerare i proprietari dei terreni che ospitano in Campania 4 milioni di ecoballe – 5,5 milioni di tonnellate – prodotte dal 2002 e mai bruciate. Uno sperpero fotografato nella relazione della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti in Campania approvata il 28 febbraio. I parlamentari hanno raccolto informazioni dettagliate sui costi degli affitti dei siti e sulle vicende giudiziarie dei proprietari con i quali Fibe – Impregilo stipulò i contratti ed ai quali, dal 2010 in poi, versano i canoni di locazione le società provinciali subentrate nella gestione dei depositi.

Il viaggio comincia in provincia di Caserta, a Santa Maria la Fossa, dove Luigia Fontana e Giuseppina Martinelli, titolari di due particelle catastali, hanno incassato finora 3.075.000 euro. Sono le mogli di Giuseppe e Pasquale Mastrominico, condannati nel 2015 in primo grado ad otto anni di reclusione nel processo che ha coinvolto anche l’ex sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi. Pende ricorso in appello. Uno dei due fratelli – lo ricorda il pm Ardituro in un’audizione in commissione – ebbe da Fibe anche l’incarico di costruire le piazzole sulle quali sarebbero state poi sistemate le ecoballe. A Capua ecco un altro sito. Il proprietario ha incassato prima da Fibe, poi dal Commissariato all’emergenza, quindi dalla Gisec, la società provinciale dei rifiuti, 531.012 euro. È stato indagato per associazione mafiosa, tentata estorsione, porto abusivo di armi, furto e ricettazione. Tra il 2014 ed il 2015 è stato agli arresti domiciliari. A Villa Literno, in località Lo Spesso, c’è una delle aree di stoccaggio più vaste. Le particelle catastali sono in capo a varie persone le quali, nel complesso, hanno guadagnato sinora 8.572.437 euro. Falso, truffa, reati contro la pubblica amministrazione e reati urbanistici nel curriculum di alcune di esse.

In provincia di Napoli una delle zone dove sono tuttora depositate le ecoballe è ad Acerra, a pochi passi dall’inceneritore, in località Pantano. I proprietari sono Francesco, Mario, Vincenzo e Giuseppe Laezza. A carico di Francesco i carabinieri del Nucleo tutela ambientale di Roma segnalano alla commissione d’inchiesta una condanna, divenuta definitiva nel 2012, per custodia di armi ed esplosivo. Un altro «tempio» dei rifiuti impacchettati in cubi è a Giugliano. Le particelle catastali del sito di Masseria del Re fanno riferimento a vari proprietari, i quali hanno guadagnato dal 2006 ad oggi 2.173.787 euro. Alcuni hanno avuto o hanno tuttora problemi giudiziari per vari reati: detenzione di armi ede esplosivi, furto, intermediazione illecita di manodopera, lottizzazione abusiva, combustione illecita di rifiuti. In località Pontericcio Fibe prima, lo Stato poi hanno speso finora 958.604 euro per l’affitto delle aree di deposito. Il proprietario dei terreni è stato denunciato per ricettazione e gestione di discarica non autorizzata. Sempre a Giugliano, ma in località cava Giuliani, lo stoccaggio delle balle di rifiuti in un’area di 81.000 metri quadrati ha fruttato alla società Gr immobiliare, con sede al Centro Direzionale di Napoli, e poi a chi è subentrato ad essa nella proprietà dei suoli, 1.106.768 euro. A Caivano – area ex Igica – l’affitto del deposito per i rifiuti fino al 31 dicembre 2017 ha assorbito 72.479.267. Nello stesso Comune, ma in località Pascarola, c’è un’altra area che fu individuata come stoccaggio delle balle. Tra contratti di affitto ed indennità di occupazione, il totale speso finora per questo deposito è di 837.000 euro circa. Tra i beneficiari di questa messe di denaro pubblico persone denunciate per porto abusivo di armi, abusi edilizi, distruzione e deturpazione di bellezze naturali. Un’altra zona «miracolata» dalle ecoballe è a Torre del Greco. Il sito è di Massimo, Antonio e Ciro Balsamo, proprietari della Fratelli Balsamo srl, ed ha accolto sia le ecoballe sia qualcosa di analogo: 3600 tonnellate di rifiuti imballati in fogli di materia plastica. Questi ultimi sulla base di un contratto stipulato nel 2016 da Sapna per 6000 euro al mese. La commissione parlamentare non ha trovato documenti relativi all’epoca dei rapporti tra Fratelli Balsamo srl e Fibe, ma stima che gli imprenditori per ospitare balle e rifiuti abbiano incassato dal 2006 al 2017 circa 834.000 euro. I fratelli Balsamo sono a processo insieme all’ex sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, nell’ambito di una inchiesta su un presunto giro di tangenti per la gestione della raccolta dei rifiuti. La prima udienza si svolgerà il 21 marzo 2018 al Tribunale di Torre Annunziata. – FONTE CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire. Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: